Chris Cornell - Acoustic Higher Truth World Tour 2016
18/04/16 - Auditorium - Parco Della Musica, Roma


Articolo a cura di Matteo Galdi

 

L'Auditorium è per Roma il punto di riferimento più esclusivo in ambito musicale, una location prestigiosissima.
Inaugurato ad inizio anni 2000 è nel tempo divenuto meta sempre più ambita da parte di numerosi artisti internazionali e non: forse non i più famosi, sicuramente i nomi più venerati e di culto. Ed è questo il motivo per il quale gli eventi, in particolare i concerti, spesso registrano il tutto esaurito.

 

L'auditorium, vanta numerose sale interne ed una cavea che ospita i concerti estivi: l'elegante Sala Santa Cecilia ben si presta ad accogliere il concerto acustico di Chris Cornell.

Lo storico e carismatico leader dei Soungarden, gruppo grunge di inizi anni '90, è in tour per supportare il nuovo "Higher Truth", il suo quarto disco solista uscito ad inizio Settebre dell'anno passato e la particolarità del tour è che Chris suonerà totalmente in acustico, mettendo in risalto la sua voce, vero elemento portante dello show. Non poca cosa, considerando il fatto che il cantante sia acclamato ed annoverato come uno dei migliori nella storia del rock.

 

Il palco proprio per questo appare minimalista, un enorme tappeto persiano è letteramente circondato da amplificatori, casse spia e chitarre acustiche, sullo sfondo un telo con il classico logo del "cuore pulsante". Nessuna batteria, solo una tastiera che servirà al musicista di supporto Bryan Gibson (polistrumentista, suonerà anche il mandolino ed il violoncello, ove richiesto dal pezzo).
La sala è gremita, come detto precedentemente l'evento è sold-out, come le altre due date Italiane del tour, i molti spettatori si siedono ordinatamente (dopo vari richiami) sulle loro comode poltrone assegnate.
Il solito messaggio dove si avvisa che è vietato riprendere/fotografare lo show purtroppo, come al solito, non è rispettato: peccato ci sia sempre chi preferisce guardare un concerto filtrato da uno schermo a 5 pollici.

 

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Si spengono le luci e sale sul palco il musicista che segue Cornell in tour: l'eccentrico Fantastic Negrito.
Il cantautore californiano saluta il pubblico presentandosi e mostrando già da subito quanto sia bravo a tenere il palco, scambia un paio di battute con il pubblico ed inizia a suonare imbracciando la chitarra. Ha una voce davvero potente, melodiosa, ha ritmo e suona molto bene: è un bluesman a tutti gli effetti. Forma un simpatico duo insieme al musicista di supporto, un simpatico omone di colore alle tastiere. Non ha paura ad urlare ciò che pensa: "il mondo ha bisogno di più artisti e meno politici che lo stanno rovinando". Subito dopo però si scusa, ricorda che si trova all'Auditorium e che ha come spettatore sicuramente anche qualche politico. Ed infatti stasera sono davvero molti i volti noti del mondo dello spettacolo e della politica.
Incanta tutti con la sua voce, la sua energia, riesce nel suo scopo di comunicare "vibrazioni positive", in sala tutti battono le mani a tempo e tutti cantano la conosciutissima "Where Did You Sleep Last Night?", anche se Fantastic Negrito sposta la tonalità e cambia un paio di parole per personalizzarle questo stupendo brano folk tradizionale statunitense (Conosciuto originariamente con il nome di "In The Pines").
Esibizione che è piaciuta veramente un po' a tutti, il cantante ringrazia, saluta e augura a tutti un buon concerto.

 

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E' il momento che davvero tutti aspettavo, ecco l'ingresso di Chris Cornell, che solamente con un cenno della mano con cui saluta il pubblico ripaga i venti minuti di attesa tra lui e Fantastic Negrito.

Il cantante di Seattle è visibilmente emozionato nel suonare in tale contesto, ringrazia, si siede ed introduce il suo collega Bryan Gybson che sale timidamente sul palco. Dopo una breve presentazione del brano ("assaporate ogni momento che vivete, perché può essere sempre l'ultimo della vostra vita... o lo rimpiangerete.") intona la splendida "Before We Disappear", tratta dall'ultimo disco. L'acustica è perfetta, Chris Cornell in gran forma. Prende l'armonica, la mette intorno al collo e scherza sul fatto che è un vecchio metodo e non si sta inventando nulla (riferimento piuttosto diretto a Bob Dylan e Neil Young) prima di esibirsi in una meravigliosa cover di "The Times They Are A-Changing", la cui esecuzione perfetta è davvero memorabile la voce di Chris Cornell è limpida e sognante, il pubblico è affascinato ed incantato da forse la migliore reinterpretazione del pezzo di sempre.

 

Dopo il siparietto con il simpatico Bryan, dove spiega come il suo turnista sia in grado si suonare ogni strumento perfettamente, incluso il mandolino che non sapeva suonare fino a poco tempo prima, è il momento del primo singolo estratto da "Higher Truth", "Nearly Forgot My Broken Heart" che scorre davvero piacevolmente. Viene suonato subito dopo "Like A Stone", brano composto con gli Audioslave (suo progetto parallelo nato alla fine degli anni '90, formato insieme a Tom Morello dei Rage Against The Machine) una vera gemma in sede live ed eseguita molto raramente.
Accade così un evento singolare e simpatico: dalla folla qualcuno esclama "fai Hunger Stike!". Una ragazza, storpiando il titolo del brano ripete "Si ...fai Exercise!" e Chris divertito ed incredulo per ciò a cui sta assistendo improvvisa un nuovo brano, inedito, chiamato appunto "Exercise" come consigliato dal pubblico. Il cantante racconta poi il suo amore per Roma, rivelando addirittura che ci vive e torna sempre volentieri in vacanza con la famiglia (ecco spiegato infatti che ci facesse prima delle tre date del tour in Italia a girovagare per il centro della capitale).

 

Per i più nostalgici il momento più romantico è sicuramente quello di "Fell On Black Days" che rimanda indietro il tempo di più di vent'anni a quando uscì "Superunknown", disco considerato una vera pietra miliare della band di Chris Cornell. Dallo stesso album dei Soundgarden datato 1994 il frontman (ma per l'occasione solista) ripesca anche la hit che conquistò le classifiche mondiali: "Black Hole Sun". Tutti conoscono le parole, tutti intonano il brano e si legge negli occhi di tutti una venerazione ed un rispetto nei confronti di chi sta suonando di fronte ad essi. Non perfetta (il cantante sforza un po' troppo la voce e si sente) ma sicuramente coinvolgente la performance di un altro brano della band di Seattle "Blow Up The Outside World" (contenuta nell'album del 1996 "Down On The Upside"), con una chiusura affidata alla "Loop Station" ed altri vari effetti di delay ed echo: la voce di Cornell si trasforma e diventa psichedelica una volta modulata ed imbevuta di riverbero, il cantante lascia il tutto all'acustica della sala ed aspetta che il suono si estingua del tutto. E' standing ovation.

 

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Sicuramente da segnalare sono la bellissima "Let Your Eyes Wander", forse il brano più bello dell'ultimo album, la ormai famosa tra il pubblico ed a lungo invocata "Hunger Strike" (anche se senza Eddie Vedder come seconda voce perde molto, va ammesso) e la versione di "Rusty Cage" del leggendario Johnny Cash, che reinterpretò la canzone dei Soundgarden in chiave country/blues e diede a Chris Cornell l'idea di suonare concerti in acustico e da solista, proprio come il "Man In Black".

 

Il cantautore di Seattle racconta allora di come da bambino iniziò ad appassionarsi alla musica ed a suonare ascoltando i The Beatles, in particolare una canzone che metteva a ripetizione consumando il suo lettore di vinili: "A Day In The Life", fa impazzire il pubblico. Al termine della stessa Chris Cornell saluta ed abbandona il palco, i "Ti amo" urlati si sprecano, i cori che incitano il cantante a tornare pure.
A questo punto il pubblico si alza in piedi e si accalca all'estremità del palco. Chris torna correndo e viene letteralmente rapito dal pubblico: inizia a firmare autografi (onore al signore che ha portato il vinile e se lo è fatto autografare) ed a stringere le mani protese sul palco. Dedica il pezzo "Josephine" alla moglie e regala come pezzo di chiusura la splendida title track di "Higher Truth".

 

E' un tripudio, si riaccendono le luci che sanciscono davvero il termine di un concerto memorabile. Il cantante ha saputo incantare Roma ed ha accontentato un po' tutti, suonando per più di due ore gli highlights di oltre trent'anni di onorata carriera. Non si registrano cali di tensione: Chris Cornell è stato in grado di intrattenere semplicemente con la sua voce e con l'ausilio di una chitarra acustica. Quasi un ritorno al minimalismo della composizione musicale. Una dote che solo i più grandi della musica possono vantare di avere.

 

Setlist Chris Cornell:


Before We Disappear
Can't Change Me
The Times They Are A-Changin' (cover Bob Dylan)
As Hope & Promise Fade
Nearly Forgot My Broken Heart
Like a Stone
Exercise (brano improvvisato)
Fell on Black Days (dei Soundgarden)
Doesn't Remind Me
Call Me a Dog (dei Temple Of The Dog)
Wooden Jesus
Blow Up the Outside World (dei Soundgarden)
Let Your Eyes Wander
One (cover degli U2 con il testo di "One" dei Metallica)
You Know My Name
Sunshower
Rusty Cage
When I'm Down
I Am the Highway
Hunger Strike (dei Temple Of The Dog)
Black Hole Sun (dei Soundgarden)
Times of Trouble
Nothing Compares 2 U
A Day in the Life (cover dei "The Beatles")

 

Encore:
Josephine
Higher Truth

 

 

Setlist Fantastic Negrito:

 

Working Poor
Honest Man
Where Did You Sleep Last Night (brano folk tradizionale Americano)
Eat My Cancer
Lost in a Crowd

 

 




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