Firenze Rocks - Day 2: Guns N' Roses
15/06/18 - Visarno Arena, Firenze


Articolo a cura di Isadora Troiano

Siamo al secondo giorno della rassegna del Firenze Rocks, dopo l'incredibile successo della prima serata con i Foo Fighters che hanno letteralmente infiammato la Visarno Arena di Firenze. Ma non c'è riposo per i veri rocker perché, per il secondo giorno di uno dei festival più ricchi dell'estate italiana, il palco sarà tutto dei mitici Guns N' Roses. Reduci dall'incredibile successo dello scorso anno all'Autodromo di Imola e dall'epica "comparsata" della sera prima sul palco dei Foo Fighters, la band capitanata da Axl Rose è pronta a rendere l'estate fiorentina ancora più calda.

 

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L'affluenza è molto alta già dall'apertura cancelli, i rocker italiani non conoscono caldo né stanchezza e già all'inizio dei concerti, intorno alle 16, l'arena è gremita. Si parte con i The Pink Slips, la band della figlia d'arte Grace "Grave" McKagan (figlia del bassista dei Guns N' Roses, Duff McKagan) che aprono le danze con un breve set, proponendo brani dal loro album di debutto. I ragazzi saranno pure agli esordi ma tengono bene il palco e al centro dell'attenzione c'è ovviamente l'eclettica Grace, con un trucco e un look aggressivo da vera punk rocker. Il sound della band mischia elettronica a riff cadenzati, unendo la dichiarata passione per artisti vecchio stile come Blondie ed Alice Cooper a sonorità più contemporanee.

 

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A seguire arrivano i Baroness, per la loro seconda apparizione italiana dopo il concerto di Bologna dello scorso giovedì. Il gruppo di Atlanta concede una versione ridotta della propria scaletta usuale ma senza dimenticare i classici del proprio repertorio. I Baroness sono un gruppo certamente più navigato dei precedenti Pink Slips e si impegnano al massimo per far apprezzare al popolo dei GNR il loro stoner rock che è ormai un caposaldo del genere.

 

Puntuali arrivano anche i Volbeat, che si trovano davanti un'arena sempre più affollata. Pronti a far baldoria, i quattro scandinavi si lanciano subito nel set, attingendo a piene mani dalla propria discografia ma con particolare attenzione all'ultimo lavoro pubblicato, "Steal The Deal & Let's Boogie", in attesa di ultimare i lavori sulla prossima release.

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La band danese affronta con grande maestria il delicato compito di preparare gli animi per l'arrivo di Axl Rose e soci e in breve tempo il pubblico viene trascinato nel loro set, anche i più rilassati si alzano dal prato per concedere pogo e ovazioni allo psychobilly dei quattro. Del resto non è facile resistere ai loro riff adrenalinici uniti all'attitudine stile Elvis Presley, che si rivelano una ricetta perfetta per caricare nel modo giusto il pubblico di Firenze. (Restate sintonizzati per la nostra intervista!)

 

35298077_10156423938181064_5690473398208036864_n_01Ben presto i mega schermi iniziano a proiettare i loghi dei Guns N' Roses e l'atmosfera nella Visarno Arena si fa elettrica. Poco dopo le 20 Axl, Slash e tutti gli altri fanno il loro ingresso trionfale sul palco, sulle note di "It's So Easy" ed è il delirio puro. L'intera venue è ormai totalmente piena e canta a squarciagola ogni singola nota, come un'unica entità. Ma è solo l'inizio di uno show che ha il sapore della leggenda: basta un accenno, da parte di Slash, cilindro ben calcato sulla testa e chitarra in alto, delle prime note di "Welcome To The Jungle" e il pubblico esplode. Hit dopo hit, i Guns N' Roses conquistano ogni centimetro dell'arena, con un Axl Rose al comando in buona forma vocale, anche se con qualche, perdonabile, sbavatura.

 

 

L'ingioiellato cantante non lascia spazio a tregua e insieme ai compagni regala momenti davvero magici, che resteranno nel cuore di chi, Imola o non Imola, non aveva ancora avuto occasione di vederli di nuovo insieme sul palco. Rose appare sorridente, scherza col pubblico quando a metà set dichiara "Beh vedo che ne avete avuto abbastanza, buonanotte!" godendosi la "rivolta" dell'arena con aria sorniona.

 

 

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Tra cambi d'abito per Axl e cambi di chitarra per Slash, dalla più moderna B.C. Rich alla sua iconica Les Paul, marchio di fabbrica del chitarrista americano, il concerto prosegue a pieno regime, con una risposta di pubblico incredibile. Ci sono tutti i classici, da "You Could Be Mine" a "Civil War", ci sono le cover classiche ed immancabili, come "Live And Let Die" e "Knocking On Heaven's Door" e ci sono anche le chicche, come la versione di "Shadow Of Your Love" appena ripubblicata dai vecchi demo di "Appetite For Destruction", o "Used To Love Her" o ancora la cover dei Velvet Revolver, ex progetto di Slash e Duff, "Slither". In tema di cover non è mancata quella di "Black Hole Sun", il personale omaggio a Chris Cornell che la band ha ormai inserito in pianta stabile nella propria scaletta. I Guns N' Roses sono una macchina ben rodata e inarrestabile, per tre ore fanno sgolare e saltare la Visarno Arena, tra giochi pirotecnici e immancabili assoli. Solo le note di "Paradise City" e i mille coriandoli dai colori della bandiera italiana fanno capire che, anche per questa volta, il viaggio è finito. La band lascia il palco ma nei loro sguardi, e in quelli di tutti i presenti, c'è una luce che vale più delle parole. Un brivido lunghissimo che solo un live come questo può regalare.

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Setlist:

It's So Easy
Mr. Brownstone
Chinese Democracy

Welcome to the Jungle
Double Talkin' Jive
Better
Estranged
Live and Let Die
Slither (cover Velvet Revolver)
Rocket Queen
Shadow of Your Love
You Could Be Mine
Attitude (cover Misfits)
This I Love
Civil War
Speak Softly Love (Tema da Il Padrino)
Sweet Child O' Mine
Wichita Lineman (cover Jimmy Webb)
Coma
Wish You Were Here
November Rain
Black Hole Sun (Soundgarden cover)
Used to Love Her
Knockin' on Heaven's Door
Nightrain

Encore:
Patience  
Yesterdays
The Seeker (cover The Who)
Paradise City




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