Sebastian Bach
Kicking & Screaming

2011, Frontiers Records
Hard Rock

Il vulcanico Sebastian Bach ritorna con un album intenso e grintoso... e con un chitarrista fenomenale.
Recensione di Daniele Carlucci - Pubblicata in data: 23/09/11

Quattro anni dopo “Angel Down”, per Sebastian Bach è tempo di scrivere un’altra importante pagina della sua grande carriera. Ultimamente il cantante nativo delle Bahamas ha vissuto l’esperienza del divorzio e questa difficile situazione ha ispirato il suo nuovo album “Kicking & Screaming”: l’artwork (creato dall’artista Richard Villa) fotografa proprio questo momento con la sanguinaria dea Kali che cerca di trascinare Baz negli inferi con le sue braccia funeste. Ma è ovviamente nei testi delle canzoni che il vocalist da sfogo a tutte le sue emozioni, aprendo il suo cuore al mondo intero.

Alle spalle di “Kicking & Screaming” c’è un lavoro che ha impegnato Sebastian e la sua band nell’ultimo biennio, in pratica da quando è entrato in formazione lo strabiliante ragazzo prodigio Nick Sterling, che di mestiere ormai fa il guitar-hero. Se Bach infatti non ha alcun bisogno di presentazioni, il giovane musicista è entrato nel mondo della musica che conta senza troppo clamore e ora si ritrova ad essere considerato come uno dei più grandi talenti dell’hard & heavy, che ha tutte le carte in regola per lasciare un segno indelebile nelle prossime tre decadi. Sterling accende ogni brano con i suoi riff infuocati e trasforma canzoni “normali” in pezzi validi con una serie di assoli fulminanti e tecnicamente invidiabili. Per quanto riguarda il sound dell’album, Bach prosegue il discorso da lui iniziato ormai nel lontano 1991 con “Slave To The Grind” (Skid Row) e portato avanti con i successivi lavori, fondendo un’attitudine che potremmo definire “classic hard rock” a suoni pesanti (molto più vicini al metal che non al rock) e moderni. A livello compositivo “Kicking & Screaming”, pur senza essere esaltante, convince e regala diversi momenti di buona musica e di grande intensità, con Sebastian Bach che guida la sua band con la solita grinta e con la personalità che gli ha permesso di raggiungere lo status attuale nell’universo hard rock. La componente melodica ha un ruolo molto importante, come sempre, ma i brani non sono tutti immediati e diretti e per alcuni di loro occorre più di qualche ascolto per apprezzarne le caratteristiche. Tra gli episodi migliori del CD troviamo la fulminante “My Own Worst Enemy”, “Tunnelvision”, caratterizzata da riff dal passo pesante che ricordano la gloriosa “Monkey Business” degli Skid Row, il lento “I'm Alive”, la melodiosa “Dream Forever” e soprattutto “Live The Life”, coinvolgente hit hard rock dinamica e travolgente che diventa straripante durante l'assolo di chitarra, in cui l'accompagnamento sa di puro “Maiden style”.

Ad accrescere la qualità di “Kicking & Screaming” vi è anche la produzione impeccabile di Bob Marlette (Black Sabbath, Shinedown, Atreyu, Filter) che permette alla band di far leva su un imponente muro sonoro, devastante in alcuni tratti, grazie al quale si ha più volte la sensazione di essere “aggrediti musicalmente”. Un altro fattore rilevante è rappresentato dai musicisti con cui suona Bach: di Nick Sterling abbiamo già parlato (decisamente bene) prima, mentre non va dimenticato il contributo del grande batterista Bobby Jarzombek (Iced Earth, Riot, Halford) che fa guadagnare un’infinità di compattezza e solidità ai brani dell’album.

Positivo dunque il ritorno di Sebastian Bach, che pur senza comporre un capolavoro, mette insieme un’opera piacevole che offre molti punti d’interesse. Ora la curiosità di sentire le canzoni di “Kicking & Screaming” dal vivo è tanta, perché quando l’ex vocalist degli Skid Row si trova su un palco è capace di incantare e coinvolgere come ben pochi sanno fare. E più invecchia, più migliora. Un po’ come il vino rosso che gli piace tanto.



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