Les Discrets
Septembre Et Ses Dernieres Pensees

2010, Prophecy Productions
Post Rock/Shoegaze

Recensione di Federico Botti - Pubblicata in data: 30/03/10

Stavolta voglio partire dal fondo: i Les Discrets mi hanno convinto, hanno confezionato un debutto, “Septembre Et Ses Dernières Pensées”, che - non lo nascondo - mi ha stupito piacevolmente, a mio avviso superando per qualità il nuovo disco targato Alcest, uscito in contemporanea. E non è un semplice caso il paragonare i due gruppi. Entrambi (praticamente) one-man band, entrambi francesi, entrambi affascinati dalla commistione dello shoegaze con generi che con esso non hanno nulla a che spartire (il black metal per gli Alcest, le tinte dark folk e un certo gothic rock “Katatonia-style” per Les Discrets).

Certo non siamo di fronte a una copia spudorata del progetto di Neige: Fursy Teyssier ha fatto le cose per bene, prendendo quanto basta dal collega ma battendo altre strade, con una virata decisa verso i toni romantico-malinconico-decadenti. Niente scream à la black metal qui, ma una voce profonda e lontana, eccezionalmente d’atmosfera; la batteria serrata lascia molto spesso spazio alla sua variante più rallentata ma pur sempre ritmata e corposa; le chitarre, quelle sì, sono simili, con la loro voglia di tracciare continue corpose pennellate sonore che non si limitano ad innalzare muri elettrici di notevole spessore, ma tratteggiano anche delicati arazzi di sofferente malinconia.

Volete avere un’idea di come suonano i nostri? Vi basterà ascoltare “L’échappée” e tutto vi sarà finalmente chiaro. Pezzo presente anche nello split pubblicato qualche mese fa con i colleghi sopraccitati (altro punto in comune), il brano esplode sin da subito con la linea melodica principale che manterrà poi per tutta la sua durata, un duetto di chitarre una arpeggiata, l’altra distorta, sulle quali si arrampica una voce chiarissima, perfetta nel suo non essere né troppo profonda né troppo alta. Andando avanti emerge evidentemente l’influenza di band come i Katatonia nel suono dei nostri: si pensi, a tal riguardo, alla più aggressiva “Les Feuilles De L'olivier”, e alla lenta e riflessiva “Chanson D'automne”.

Ascoltando invece “Sur Les Quais”, la titletrack e la conclusiva “Une Matinée D'hiver”, traspare invece la vena più squisitamente dark folk, che, unita alla componente shoegaze e al gothic rock sopraccitato, costituiscono, come detto, le tre radici musicali principali dei Les Discrets. Un gran bel disco dunque, il cui unico punto debole (“Song For Mountains”, un pelo sottotono rispetto al resto) non va certamente a intaccarne la qualità. I fan di Alcest farebbero bene a correre ad ascoltare questo disco: gradita sorpresa di questa prima parte del 2010, “Septembre Et Ses Dernières Pensées” saprà donare a chi lo farà suo delicati momenti di pura malinconia.



01. L'Envol Des Corbeaux

02. L'échappée

03. Les Feuilles De L'olivier

04. Song For Mountains

05. Sur Les Quais

06. Effet De Nuit

07. Septembre Et Ses Dernières Pensées

08. Chanson D'automne

09. Svipdagr & Freyja

10. Une Matinée D'hiver

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