Buone notizie per i fan dei Negură Bunget. Dopo aver dato alla luce quel capolavoro che risponde al nome di “Om”, il terzetto rumeno è andato incontro a un clamoroso e sofferto split, con la nascita di una nuova band (i Dordeduh) e col solo batterista Negru a proseguire col nome Negură Bunget. Quattro anni di burrascoso silenzio rotti, finalmente, con due nuove uscite.

Il disco in esame è “Maiestrit”, riedizione del lavoro del 2000, “Măiastru Sfetnic”, ultima opera della formazione originaria. In attesa della portata principale, il nuovo “Virstele Pamintului” (con una line-up totalmente rivoluzionata), consoliamoci con la versione leggermente più pulita e rifinita di un classico della band di Timisoara. Per chi conoscesse già il disco dobbiamo dire che la nuova edizione non aggiunge nulla, se non una pulizia maggiore dei suoni, non tale però da inficiarne lo spirito evocativo e mistico; per tutti gli altri un nome da segnare sulla propria lista degli acquisti.

Il sound classico dei Negură Bunget espresso all'ennesima potenza, quel black metal atmosferico carico di patos e di mistero, con ricche venature avantgarde e progressive, caratterizzando il tutto con abbondanti elementi folk del paese natio. Come dissi già in occasione della recensione di “Om”, la musica dei nostri ha la capacità di sapersi elevare su un piano spirituale con una profondità sconvolgente, senza perdere di vista la componente “naturalistica” della propria musica, esprimendo un forte attaccamento alla propria terra. Un non so che di aureo e bucolico, una fusione di elementi che hanno reso unici i  Negură Bunget in tutti questi anni.

Sei tracce, più due bellissime versioni acustiche aggiunte per questa riedizione, che vanno necessariamente vissute, tra slanci epici e sfuriate black da manuale, un'ora e un quarto di pura classe messa al servizio di musicisti che sanno come toccare le corde più remote della nostra sensibilità. Un capolavoro da scoprire o riscoprire... Non è mai troppo tardi per rimediare.