As It Is
The Great Depression

2018, Fearless Records
Emo-pop rock

Recensione di Paolo Stegani - Pubblicata in data: 14/09/18

Va preso Così Com'è, il terzo lavoro in studio degli As It Is. La pop/punk/emo band brittanica nata solo 4 anni fa si trova già ad affrontare la sfida del terzo album, banco di prova di molti e che pochi superano con la sufficienza. Generalmente coincide con una nuova veste sonora, che stravolge quanto visto e sentito nei primi due passi, ma evidentemente non sempre. E in questo caso coincide con la deludente dimostrazione che gli As It Is hanno sì qualcosa da dire, ma lo conosciamo tutti già a memoria, parola per parola.

 

Avanza a fatica, fra uno stereotipo musicale e l'altro, una facile soluzione dopo l'altra. Dopo infatti un primo capitolo più che convincente, "Never Happy, Ever After" (2015) ed il zoppicante secondo "Okay" (2017), "The Great Depression" rimane fedele al proprio titolo, assolutamente, seppur tristemente, azzeccato. In quello che si può definire un concept album, trova se non altro spazio un tema interessante che il frontman Patty Walters ha così descritto: "'The Great Depression' riguarda la romanticizzazione sociale della depressione, il cattivo stato dell'attuale situazione umana, raccontata attraverso la storia di un uomo che si trova faccia a faccia con la Morte.' Musicalmente invece non si tenta nulla, non si sfrutta a pieno il potenziale tecnico del gruppo, non si va oltre il solito persistente limite compositivo contro cui troppi gruppi, non solo gli As It Is, da tempo sbattono e rimbalzano. Svantaggiato da una natura di per sé difficilmente modificabile, il genere cui appartiene la band di Patty Walters trova in questo nuovo lavoro in studio tanto spazio, ma la piattezza delle sue caratteristiche fa desistere ben presto dall'avere alte aspettative. Perchè c'è differenza, tanta, fra la confort-zone e la pigrizia, e si può dire che "The Great Depression" oscilli costantemente fra l'una e l'altra. In quella che sembra una ricerca continua di un sentiero già tracciato all'interno del genere da band precedenti, l'assenza di smalto dei pezzi, troppo simili fra loro, fa presto perdere la speranza che arrivi un qualche colpo di scena o per lo meno una traccia in grado di spezzare la monotonia della tracklist. Non arriva mai, l'ultimo pezzo, e ci si trova spesso a sperare di essere invece arrivati alla fine. Persino gli amanti più fedeli del genere potrebbero arrivare a definirlo stucchevole. In Inghilterra sembra di no, data la 29esima posizione nelle classifiche, mentre in America non lo si trova prima della posizione 198. Numeri comunque più convincenti di quelli ottenuti con il precedente "Okay". "The Question, The Answer" è difficilmente definibile come un tentativo di ballad sentimentale, perchè viene tentato davvero poco all'interno dei 4 minuti che la compongono, rendendola preda facile, troppo facile, delle critiche più comuni. Le sorti dell'album vengono risollevate solo temporaneamente da quei pochi brani meno scontati, come "The Wounded World", fusione di strofe tirate e melodie nuovamente troppo banali ma che, nel complesso, non sfigura. Se si cerca il brano convincente fino in fondo, c'è poco da fare, non c'è. "The Haunting" ha ottime strofe, "The Reaper" uno special centrale carichissimo, "The Handwritten Letter" un bel riff, ma anche in queste si cade purtroppo in ritornelli ed arrangiamenti estremamente prevedibili, considerando poi che siamo nel 2018 e non nel 2005.

 

Insomma, è più che lecito sperare che il quarto album degli As It Is riporti la band inglese sul piedistallo su cui erano saliti solo 3 anni fa, prima di scenderne in maniera troppo rapida. Ci sono angoli del rock'n'roll che si ammalano più facilmente, ed album come "The Great Depression" rischiano di portare quello dell'emo-pop rock in paludi da cui diventerà sempre più difficile uscire.





01. The Great Depression
02. The Wounded World
03. The Fire, The Dark
04. The Stigma (Boys Don't Cry)
05. The Handwritten Letter
06. The Question, The Answer
07. The Reaper (ft. Aaron Gillespie)
08. The Two Tongues (Screaming Salvation)
09. The Truth I'll Never Tell
10. The Haunting
11. The Hurt, The Hope
12. The End.

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool