Genesis
Sum Of The Parts [DVD]

2014, Eagle Rock
Prog Rock

Non è country, non è jazz, non è rock: è Genesis. Ma qualcosa non va...
Recensione di Luca Ciuti - Pubblicata in data: 17/11/14

18 giugno 2007, Stadio Olimpico di Helsinki. Oltre cinquantamila persone acclamano il ritorno on stage di una delle bands più importanti di sempre. Sull’onda di 300 milioni di dischi venduti, di una recente riscoperta del loro oceanico successo e dell’enorme influenza sulla musica dei nostri giorni, Peter Gabriel, Phil Collins, Tony Banks, Steve Hackett, Mike Rutherford ed Anthony Phillips si ritrovano sotto gli stessi riflettori per raccontarsi come mai prima d’ora. “Sum Of The Parts” è il film documentario sui Genesis coprodotto dalla BBC che ripercorre la carriera della band britannica attraverso il racconto dei diretti interessati, un percorso a ritroso che rielabora la loro visionaria influenza incarnatasi in una magnificenza di opere divenute pietre miliari del rock progressivo.

Poteva essere l’occasione giusta per raccontare alle nuove generazioni l’era di Peter Gabriel e l’epopea di dischi come “Foxtrot” e “Selling England By The Pound”, autentici  affreschi di progressive melodico che neppure i diretti interessati però smaniano di rivendicare; oppure la lotta per la sopravvivenza in piena epoca punk, anni in cui “appariva chiaro che erano band come la nostra ad essere nel mirino”. Ripercorrere poi i patinati anni ’80 avrebbe senz’altro strappato un sorriso compiaciuto, perché se è vero che il successo planetario viaggiava sulle melodie pop di “Invisible Touch” e “That’s All”, è evidente che la classe e l’abilità compositiva restavano immutate. Di motivi per attendersi una release con i controfiocchi ce n’erano eccome, e se il voto alla carriera è senz’altro a doppia cifra (non serviva SpazioRock per appurarlo), il risultato dell’operazione “Sum Of The Parts” porta inevitabilmente il segno meno. L’ambizioso progetto si infrange su alcuni imperdonabili errori, ad esempio la scelta di pochi e frammentari intermezzi musicali a vantaggio di interviste, commenti e aneddoti piuttosto scontati di persone esterne alla band, scelta forse imposta dal taglio televisivo che si è voluto dare all'opera, ma comunque sconsiderata: sono tanti infatti i momenti musicali che avrebbero meritato maggiore approfondimento, gli anni del liceo e di “From Genesis To Revelation” per quanto interessanti sono poca cosa rispetto ai contenuti di “Selling England By the Pound” e  concedere a quest’ultimo solo una striminzita parentesi è parsa una scelta del tutto illogica; peccato perché l’intera opera può vantare in certe parti anche un taglio originale, come il capitolo dedicato alle carriere soliste, per lo più incentrato sulle discografie a ventiquattro carati di Peter Gabriel e Phil Collins. Che in questo modo si relegasse alla penombra il lavoro degli altri membri era prevedibile, ma evitare qualsiasi riferimento a Steve Hackett e a capolavori come “Spectral Mornings” e “Voyage Of The Acolyte”  è parso anch’esso un errore imperdonabile; bene ha fatto il chitarrista a prendere le distanze dall’opera una volta resosi conto dello scempio. A onore di cronaca ci è parsa altrettanto ingiusta la scelta di omettere la sfortunata parentesi di “Calling All Stations”, se non per la rilevanza artistica (tentativo malriuscito di recuperare i Genesis “di mezzo” con un tanto capace quanto incolpevole Ray Wilson), almeno per completezza storica. 

Le scene finali dell’ultimo concerto di Roma nella memorabile cornice del Circo Massimo, oltre ad essere l'unico elemento di italianità (sottotitoli solo in inglese e spagnolo...sorry) generano un’onda di evidente commozione fra i tanti volti del pubblico nostrano, intento a cantare le note di “Throwing It All Away”. Ecco, forse il senso di “Sum Of The Parts” sta tutto nel titolo di quest’ultima canzone: un’occasione gettata al vento.




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