Inglorious
Inglorious II

2017, Frontiers Records
Hard Rock

Il primo album eponimo ha ricevuto i complimenti di Mr Brian May in persona che li ha definiti dei "novelli Deep Purple", e a giorni verrà pubblicato per Frontiers Records il secondo capitolo intitolato "Inglorious II" , registrato ai Parr Street Studios Liverpool
Recensione di Marilena Ferranti - Pubblicata in data: 06/05/17

Una formazione britannica (con una spolveratina scandinava), gli Inglorious, che si è già guadagnata paragoni illustri con pesi massimi quali Deep Purple e Whitesnake. Un vocalist del calibro di sua sonorità Nathan James che riesce a interpretare tutte le tonalità umanamente conosciute e uno stile che ricorda un giovane Coverdale. E poi una band con un tiro devastante, una produzione di altissimo livello e un'incalzante successione di piccole (anche se non sempre originalissime) gemme compositive. 
 
Questi incredibili talenti nascono (professionalmente) nel febbraio 2014, assoldando l'ugola di James, già voce della Trans-Siberian Orchestra; Nathan ha voluto registrare l'album alla vecchia maniera, tutti i musicisti nella stessa stanza, niente click, niente auto tune e niente sovraincisioni. Un'atmosfera nuda e cruda assolutamente percepibile, un'energia e un'intesità che si diffondono come aria fresca nella stagnante e innaturale perfezione delle release contemporanee. Colin e Phil, entrambi del Somerset, erano già compagni di band, Andreas (chitarra) si è aggiunto in seguito proprio come il pezzo mancante del puzzle portando il blues e le melodie vincenti. 

Un sound seducente e graffiante ci catapulta immediatamente nell'universo '70s: si comincia con "I Don't Need Your Loving", (candidato a miglior pezzo del disco) che ha un'introduzione soft e blues che scoppia inaspettatamente in un tripudio di grinta e carattere. Questi ragazzi sanno suonare, e lo fanno con un trasporto e una consapevolezza da star navigate. "Taking The Blame" farà venire la pelle d'oca ai fan dei Deep Purple dell'epoca "Machine Head", "Tell Me Why", con quella sua atmosfera rilassata e vagamente western, sorprende presto con una serie spettacolare di ritmiche irregolari e cori poderosi, sarà interessante sentirla dal vivo. Poteva mancare il momento romantico? Nathan James è una delle voci più promettenti di nuova generazione, e la prova è questo pezzo, "Change Is Coming", così dannatamente sexy. Si prosegue con un momento forse eccessivamente "soft" (unico neo della tracklist forse la scelta dell'ordine dei pezzi che da un senso antipatico di monotonia, mentre le canzoni sono in realtà piuttosto variegate) con "Making Me Pay", ma "Hell Or High Water" nella sua sontuosità ci innalza verso le vette del rock spingendo sull'acceleratore quando pensavamo di poterci sedere a riprendere fiato. Distorta e cattiva, una bellissima prova della sezione ritmica.
 
Tutta la classe discreta ma consapevole di Andreas Eriksson viene fuori in "No Good For You", mentre "I Got A Feeling" purtroppo rasenta la banalità e non invoglia a un secondo ascolto. "Black Magic" è il sound Inglorious fatto canzone, e un preludio alla più rilassata "Faraway", con un intro acustico chitarra e voce che ci ricorda che un pezzo, quando è buono, non ha bisogno di nient'altro. In generale un lavoro di buonissima qualità e un atteso ritorno; peccato per il poco coraggio nel discostarsi da quella formula collaudata che abbiamo imparato a conoscere nel loro lavoro precedente. Sarebbe interessante sentire qualcosa di più "azzardato" e meno "monotono", ancor più infarcito di quel tocco blues che Eriksson sembra avere nel sangue e po' meno "classico" perchè si sa, per fare davvero la differenza c'è bisogno di dire cose nuove, non solo di dirle molto bene.





01. I Don't Need Your Loving
02. Taking The Blame
03. Tell Me Why
04. Read All About It
05. Change Is Coming
06. Making Me Pay
07. Hell Or High Water
08. No Good For You
09. I Got A Feeling
10. Black Magic
11. Faraway
12. High Class Woman

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