Inglorious (Nathan James)
Il rock and roll è davvero morto? Non sembra proprio e gli Inglorious ne sono una prova vivente e brillante. Sulle orme delle grandi band che ne hanno fatto la storia, i cinque ragazzi inglesi si fanno tempio, custodi ed evangelisti del rock nudo e crudo.
Articolo a cura di Cristina Cannata - Pubblicata in data: 26/01/18
Ciao Nathan e benvenuto su SpazioRock.it! Grazie per la tua disponibilità! 

Ciao! Grazie a voi per questa chiacchierata!

 
Allora, come va? Ti stai divertendo nella fredda Milano? 

Sì, abbastanza! Milano è molto bella, davvero. Sono andato un po' in giro oggi, ho fatto un po' di shopping in occasione del Natale, ho preso un buon caffè...

Un vero caffè...

Esatto, un buon vero caffè italiano. E' davvero bello essere qui. 

Beh anche perchè tra poche ora gli Inglorious saliranno sul palco qui a Milano. Non è la vostra prima volta nel nostro paese: siete stati qui con gli Steel Panther, ad esempio. Io personalmente vi ho visti sul palco del Frontiers Rock Festival. Perciò dimmi, qual è la tua relazione con il pubblico italiano? 

Quello italiano si è rivelato senza dubbio il pubblico migliore di tutto il tour degli Steel Panther. Caldo, accogliente, pieno di energie. Anche chi non ci conosceva si è dimostrato ben disposto ad ascoltarci, a godersi il nostro show, ad accogliere e capire la nostra musica. Perciò mi aspetto che molte persone vengano a sentirci questa sera. Sono sicuro che sarà fantastico. Questo tour, questi show si stanno dimostrando molto importanti per noi. Suonare in posti non necessariamente grandi è fondamentale perchè c'è la possibilità di creare un particolarissimo legame con il tuo pubblico, più "intimo" in qualche modo. Quindi continueremo a tornare, continueremo a suonare e il nostro pubblico diverrà pian piano più grande. 

Hai qualche ricordo particolare legato ad un tuo concerto in Italia? 

Ne ho uno che porto dentro...la prima volta che siamo venuti in Italia. Non avevamo un soldo, abbiamo alloggiato nel peggiore hotel di tutta Milano, giuro! C'era una sola stanza... per tutta la band! Era quasi spaventoso, tipo una specie di ostello, ma davvero orribile. Stavolta l'hotel è molto bello... ognuno ha il proprio letto (ride, NdR)! 

Lo scorso maggio avete pubblicato il vostro nuovo e ultimo album "Inglorious II". A distanza di circa sette mesi, siete soddisfatti di come hanno risposto la critica e i fan?

Sì, molto. Posso dire che siamo molto orgogliosi di quest'album. L'abbiamo scritto tutto da soli, senza nessuno come co-writer e posso dire con sincerità che io, così come il resto della band, siamo davvero felici di quello che ne è uscito fuori, siamo felici di come suonano queste canzoni, siamo felici di proporle live, presentarle davanti ad un pubblico e vedere la loro faccia, capire le loro sensazioni, constatare che si stanno divertendo. E adesso non vedo l'ora di mettermi a lavoro su un nuovo album e fare di nuovo lo stesso. La mia necessità è continuare a fare... senza fermarsi. 
 
inglorious22118575_1
 
Nella vostra carriera avete pubblicato due album e tutti e due portano il vostro nome. Immagino che ci sia un motivo particolare... Questo mi ricorda molto i Led Zeppelin!

Brava! Esatto! Ecco perchè... Penso che, non so... mi piace come suona, come si presenta, sai... Mi piace proprio questa cosa di "Inglorious" I e II. Non so mi da l'idea di progressione, di una progressione vera, che puoi vedere. Mi suggerisce l'idea dell'andare avanti. E questo ha un senso. E' carino anche per i fan che collezionano i dischi, no? O anche le t-shirt...la uno, la due...e la tre!

Eccolo lì! Quindi mi stai dicendo che dobbiamo presto aspettarci il terzo? 

Forse (ride, NdR)...forse! Avrebbe senso, sì...

E dimmi, qual è il punto di connessione, la cosa in comune che collega "Inglorious I" e "Inglorious II"? 

Penso sia il modo in cui abbiamo registrato l'album. Eravamo tutti lì, noi ragazzi, in una stanza...quasi come quella stanza di quell'inquietante albergo di cui ti parlavo prima (ride, NdR)!

Ecco, potete pensarci e affittare la struttura per fare il nuovo album!

Caspita, hai ragione! Proverò a chiamare... (ride, NdR). Potenzialmente potrebbe essere un buon posto! Allora... eravamo in questa piccola stanza e beh, quando sei lì, in uno spazio come quello e stai registrando, puoi alzare lo sguardo e guardare il viso e gli occhi dei tuoi compagni di band. E' un processo creativo molto vicino al jamming. Un modo quasi live di creare, dove ognuno ha il suo posto e suona il suo strumento. In studio hai poi una certa attrezzatura, puoi scambiarti sguardi e capire subito cosa stai tirando fuori e come lo stai tirando fuori. In quel momento registri l'energia. Questa è una cosa vincente, che continueremo a fare. Continueremo a registrare album con questa tecnica "live", penso sia un metodo che funzioni parecchio. 

Dai, parliamone. Dimmi qualcosa di questo "Inglorious III"!

Ok, dai... ti rivelo che abbiamo già iniziato a scrivere l'album. 

Ecco. Ma adesso, durante il tour? 

Sì, anche! Oggi ad esempio mi sono venute in mente un paio di cosette niente male che, da bravo musicista, ho provveduto a segnare. Diciamo che è da circa un mesetto che ci stiamo lavorando. Poi penso che entreremo in studio a maggio...

Ok, segnato. Maggio!

Ti scriverò per informarti (ride, NdR)! Speriamo bene...

Per il vostro ultimo album avete collaborato con Kevin Shirly, produttore di fama internazionale molto noto per i suoi lavori con Led Zeppelin, Bon Jovi, Aerosmith, Rush e tanti altri. Cosa avete portato a casa da questa esperienza? 

Lui è letteralmente un mostro, un genio, un talento. Mandammo a lui il nostro album per il mixaggio, sai quanto tempo ci abbiamo messo per finirlo? Quattro giorni in totale. Quattro giorno e puff, finito. Dire che è un vero talento è dir poco. E sotto questo aspetto, abbiamo imparato ad essere un po' come lui. Non ci piace complicarci il lavoro, per fare una cosa bene, nel modo giusto, non ci vuole per forza un sacco di tempo. Se ognuno fa il suo lavoro e lo fa bene, nel modo in cui è giusto farlo, non hai bisogno di rivedere cose, cambiare altre cose, fare modifiche varie e quindi tornare indietro. Sai fare il tuo lavoro? Bene, fallo. Lui sa fare molto bene il suo lavoro. Fare bene il proprio lavoro consente di farlo velocemente. 

Kevin è stato anche produttore di Glenn Hughes. So che questa figura ha avuto una forte influenza su di te come musicista e cantante, ma quanto forte? 

Enormemente. Ricordo la prima volta che ho sentito Glenn, avevo 13 o 14 anni. L'ho ascoltato senza sapere chi fosse e ho pensato fosse Stevie Wonder (ride, NdR)! Mi ricordo esattamente che dissi tra me e me "Ehi, ma che è sta roba di Stevie Wonder? Non l'ho mai sentita!", poi ho ascoltato un'altra canzone e ho capito che mi ero sbagliato (ride, NdR)... Non era Stevie Wonder, decisamente! Quella voce era così...particolare! E da quel momento ne sono stato letteralmente ossessionato e adesso... beh, lo scorso anno ho cantato con lui e dire che è stato meraviglioso è poco. Adesso lo conosco, è un mio amico e mi sento davvero privilegiato per questo. Lui è una delle ragioni per le quali canto rock and roll. 


"Burn" è stata tra l'altro la canzone che vi ha spalancato le porte del successo, possiamo dirlo, no? 

Sì, direi di sì.

Avete fatto questa cover e il video girava su Youtube...

Letteralmente un vero successo. E' stato questo a farci entrare nella famiglia Frontiers. Quel video è stato provvidenziale e noi siamo stati davvero molto, molto fortunati. 

So che avete suonato sulla Monster of Rock Cruise...

Ops... Sì, che ti hanno raccontato (ride, NdR)?!

Nulla che possa metterti in imbarazzo! Dimmi, qual è il miglior ricordo che ti porti dentro? 

Direi che il miglior ricordo è... quanto ci siamo divertiti! Personalmente mi ricordo questa scena... Ho suonato con Joel Hockstra dei Whitesnake e abbiamo chiamato questo spettacolo "Bloody Mary". Eravamo tutti, o per lo meno la maggior parte di noi, leggermente brilli già dalle 10 del mattino. Dovevamo svegliarci e cantare lì sulla piscina sorseggiando bloody mary. E' stato molto divertente suonare con Joel. E poi ricordo... il karaoke (ride, NdR), con Danny dei Tyketto... noi lì a cantare Stevie Wonder e i fan erano tipo "Ehi ma che diamine sta succedendo qui?!"!
 
inglorious22118575_2

Gli Inglorious hanno suonato con grandi nomi del calibro di The Winery Dogs, The Dead Daisies e, gli ultimi che mi vengono in mente, gli Steel Panther. Che mi dici di queste esperienze? Qual è stata la lezione che vi siete portati dietro? 

Beh, apprezzo quanto siano professionali nel loro lavoro. Lo prendono davvero seriamente, al contrario di molte altre band. Essere musicista è un lavoro e loro fanno sempre un buon lavoro, lo fanno al meglio delle loro potenzialità, che sono altissime tra l'altro. Ogni band che lavora in questo mondo deve tenere in considerazione il concetto dell'offrire al pubblico una bella performance e, soprattutto, deve avere attenzione verso il pubblico, guardarlo, capirlo. Penso che questo sia davvero fondamentale. Molte band che ho visto recentemente sul palco non mi sono sembrate essere così interessate al proprio pubblico, non mi è parso che se ne siano preoccupati più di tanto. Per fare il musicista devi essere una persona gentile... sì, gentile, semplicemente gentile. E' stato davvero importante condividere quelle esperienze con queste band. Queste tre che mi hai nominato, in particolare, hanno una grandissima considerazione dei loro fan, si impegnano a prendersene cura. 

Per quanto riguarda gli Steel Panther... qual è la tua canzone preferita? 

Allora (ride, NdR)... la mia canzone preferita è "Asian Hooker". E' troppo divertente. Com'è stato divertente vedere alcune ragazze del pubblico reagire alla performance di quella canzone. L'altra che mi piace è "17 Girls in a Row". 

Nathan, io devo farti i miei personalissimi complimenti per il tuo stile, mi piace tantissimo. Hai per caso qualche fashion coach o robe del genere? E visto che siamo in Italia, dimmi, qual è il tuo stilista preferito? 

Oh, grazie tanto! No, faccio tutto da me (ride, NdR)! Mi piace molto il mio outfit di oggi, soprattutto i miei amati stivali, ti piacciono? Sono i miei preferiti, firmati Jeffrey West. E' il mio preferito per le scarpe, per i tacchi che crea. Adoro i gioielli, tanti, tantissimi gioielli! Mi piace Alexander McQueen... adoro gli stilisti inglesi, in generale. Gli italiani non fanno vestiti per persone come me. Guardami: sono grande, grosso e alto! Gli italiani invece sono piccoli, o comunque molto più piccoli di me. Guarda me e guarda te, ad esempio. Se ci mettessimo accanto e ci facessimo una foto sarebbe divertente! Io sono un vichingo, ho bisogno di vestiti grandi (ride, NdR)! Oggi sono andato in giro per negozi, ho fatto un salto alla Rinascente. Mi guardavo intorno e pensavo "Uh che bello questo!" ma... non mi stava niente! Tutto era così... minuscolo! Tipo vestiti per bambini. Qualsiasi cosa che prendevo in mano mi portava a dire "Ma che roba è questo? E perchè è così piccolo?!". 

Ti assicuro che esistono anche gli italiani grossi e grandi come te!

Ah sì? Presentameli! Voglio sapere dove acquistano i loro vestiti! Siete così piccoli... ed è fantastico perchè, nonostante mangiate così tanti carboidrati, rimanete magri! 

Senti, Gene Simmons ha detto più e più volte che il rock è morto eppure io ti vedo, qui davanti a me, ti sei il cantante di una rock band e tra poco salirai sul palco per un concerto. Questo mi fa essere in disaccordo con il vecchio Gene. Tu che ne pensi?

Penso che Gene abbia detto una grossa e sana stronzata. Le sue parole, di certo, non aiutano nessuno. Con i soldi che ha potrebbe investire nelle etichette, potrebbe promuovere giovani band, sostenere la scena, organizzare tour. Potrebbe fare un sacco di cose per mantenere alta la fiamma del rock and roll, e non mi pare lo faccia. Penso sia davvero scorretto dire che il rock and roll sia morto. Il rock non è decisamente morto, questo è chiaro. Noi, gli Inglorious, vendiamo dischi, la nostra musica passa in radio, teniamo concerti, facciamo un sacco di cose come band. Band come Muse, Queens Of The Stone Age, Guns N'Roses ci sono, le vedi. Il rock non è morto. Credo sia facile dirlo, per lui...penso l'abbia detto perchè ha perso un po' di soldi ultimamente, ma non sono affari miei. Di certo le sue parole non aiutano. 

Velocemente, facciamo un salto nel tuo passato: dimmi il nome di quella canzone che ti ha fatto pensare per la prima volta in assoluto di voler diventare un musicista. 

Probabilmente... "Sweet Child O'Mine". Mi ricordo quando mio padre la metteva su... Quella canzone è perfetta.. E' perfetto rock and roll. 

Ok Nathan, grazie per questa piacevolissima chiacchierata. Vuoi lasciare un messaggio ai tuoi fan e ai nostri lettori? 

Venite a vederci suonare live, venite ai nostri concerti e comprate i nostri album perchè la ragione per la quale il rock and roll morirà sarà perchè la gente non va più ai concerti e non compra più dischi. Se amate una band, se questa vi regala sensazioni ed emozioni, comprate i loro album e andate ai loro show. Solo così potrà regalarvi nuove sensazioni e nuove emozioni. Altrimenti non ci sarà più nessuna band da amare...
 
inglorious22118575_3 



Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool