Come rovinare un buon album come “Impermanent Resonance”? Chiedete al signor James LaBrie, sicuramente saprà rispondervi con argomentazioni di maggior rilievo, le quali, tra l'altro, potrebbero risiedere tutte nell'EP di cui stiamo per parlarvi. Se il nostro entusiasmo difendeva a ferro e fuoco l'ultima vera prova discografica del vocalist dei Dream Theater, adesso le cose son cambiate e tutto sembra ricadere sulle spalle di questo debole e poco divertente “I Will Not Break EP”.

Non solo non se ne capisce l'utilità, ma anche la scelta di sfornare un EP incentrato su uno dei brani meno convincenti dell'intera tracklist non è proprio una mossa da campioni. Ci ritroviamo così a dover riascoltare “I Will Not Break” che, come di consueto, regna sovrana in cima alla tracklist. Andiamo poi alla scoperta delle due bonus track incluse nell'edizione europea di “Impermanent Resonance” e mentre gli sbadigli si fanno largo con “Unraveling”, qualcosina di buono lo ritroviamo nella successiva “Why”. Troviamo poi un mix alternativo che va a sgretolare l'unico brano veramente sentito dal non proprio esaltante “Static Impulse”; non contento, il Nostro aggiunge due versioni demo (“Jekyll or Hyde” e “Just Watch Me”) che lasciano un po' il tempo che trovano. Secondo voi qual è il miglior modo per riempire un EP già vuoto di per sé? Non vi ho sentiti... ma credo che abbiate sussurrato qualcosa come “dubstep fatta di fretta”, esattamente come le ultime tre tracce che ci separano dalla fine di questo EP.

Caro Labrie, questa volta ci rivolgiamo a te e non a Babbo Natale. Non ti chiediamo doni o regali, sia chiaro, ma in un futuro non troppo lontano, per favore, risparmiarci queste uscite. Sono proprio certi "doveri" discografici a distruggere la vera musica.