Supportato dal grande successo dell’evento live “Retrospect”, regalo di compleanno per i primi dieci anni di carriera dei suoi Epica, e lasciata la collega Simone Simons alle prese con papette e pannolini, Mark Jansen torna a far parlar di musica grazie alla sua personalissima valvola di sfogo, i MaYaN. “Quarterpast” è stato un buon debutto, non c’è che dire; il suo death metal, sinfonico e pomposo al punto giusto, si è guadagnato una discreta approvazione da parte dei fan, ma soprattutto ha dimostrato che Jansen può dedicarsi ad un nuovo progetto, senza cadere nella trappola del copia-incolla.
Dove abbia trovato il tempo per scrivere questo “Antagonise” rimane un mistero, ma la voglia di fare in musica e di dedicarsi ad essa su più fronti va sicuramente premiata. Gli elementi che caratterizzavano la precedente uscita ci son tutti; anzi, il nuovo full-length ne ripercorre la strada, fatta di passaggi a volte crudi, a volte massicci, a volte Epica-ggianti, ma soprattutto sinfonici. Lasciato così il già chitarrista degli Epica Isaac Delahaye, e forte dell’entrata in pianta stabile del vocalist Henning Basse e dell’italianissima Laura Macrì, Jansen torna ad esprimere senza filtri il proprio pensiero rispetto ai grandi temi dell'attualità (i fatti di cronaca, il terrorismo, le guerre, la situazione in Siria, la sopravvivenza del pianeta Terra, che mai come oggi subisce le brutture della razza umana).
Buona quindi l'impressione lasciata dal nuovo capitolo discografico dei MaYaN. Certo, non si può dire che la band abbia voluto correre qualche rischio, ma “Antagonise” non è altro che il perfetto seguito di “Quarterpast”. Squadra che vince non si cambia, quindi? Per stavolta sembra proprio di sì.