MaYaN
Antagonise

2014, Nuclear Blast
Death Metal

Recensione di Alessio Sagheddu - Pubblicata in data: 28/01/14

Supportato dal grande successo dell’evento live “Retrospect”, regalo di compleanno per i primi dieci anni di carriera dei suoi Epica, e lasciata la collega Simone Simons alle prese con papette e pannolini, Mark Jansen torna a far parlar di musica grazie alla sua personalissima valvola di sfogo, i MaYaN. “Quarterpast” è stato un buon debutto, non c’è che dire; il suo death metal, sinfonico e pomposo al punto giusto, si è guadagnato una discreta approvazione da parte dei fan, ma soprattutto ha dimostrato che Jansen può dedicarsi ad un nuovo progetto, senza cadere nella trappola del copia-incolla.

 

Dove abbia trovato il tempo per scrivere questo “Antagonise” rimane un mistero, ma la voglia di fare in musica e di dedicarsi ad essa su più fronti va sicuramente premiata. Gli elementi che caratterizzavano la precedente uscita ci son tutti; anzi, il nuovo full-length ne ripercorre la strada, fatta di passaggi a volte crudi, a volte massicci, a volte Epica-ggianti, ma soprattutto sinfonici. Lasciato così il già chitarrista degli Epica Isaac Delahaye, e forte dell’entrata in pianta stabile del vocalist Henning Basse e dell’italianissima Laura Macrì, Jansen torna ad esprimere senza filtri il proprio pensiero rispetto ai grandi temi dell'attualità (i fatti di cronaca, il terrorismo, le guerre, la situazione in Siria, la sopravvivenza del pianeta Terra, che mai come oggi subisce le brutture della razza umana).

 

Il disco è animato da dodici brani ben calibrati e fluidi anche nel minutaggio (una pecca nella precedente release). “Bloodline Forfeit” è il perfetto biglietto da visita, in cui tutto funziona come deve funzionare: il drumming di Ariën van Weesenbeek è tuonante ed incisivo come non mai, la voce di Henning Basse prende subito possesso del microfono, andando ben oltre a quanto fatto coi Sons of Seasons (qualcuno sa che fine hanno fatto?). Non vogliamo passare per i bastian contrari di turno (forse un pochino!), ma l'unico che non ci convince affatto in questo pezzo è proprio Jansen. Più riuscita invece “Redemption”, marcia solenne di fanfare e violini intrecciati ad un guitar work ispirato al punto giusto (cosa che non sempre risulta scontata in ambito symphonic). Se ci permettete di essere puntigliosi, troviamo alquanto trascurabile il cameo della prezzemolina Floor Jansen su questo brano, anzi, proprio non se ne sentiva il bisogno. Senza alcun preavviso arriva poi l'introspettiva “pazzia” di una “Insano” dove la voce di Laura regala, dopo "Essenza di Te", un brano sentito, dall'atmosfera acustica e perfettamente in linea con il lirismo e l'epicità dell'intero album. “Capital Punishment” è invece la gloria dell’headbanging più sfrenato. Anche qui come nella precedente “Enemies of Freedom” (sulla stessa linea della trionfante "Semblace of Liberty" degli Epica) gli interventi di Jansen ma anche della Macrì donano enfasi al pezzo. L'ultima “Faceless Spies” merita una menzione anche solo per la sfuriata virtuosistica del violinista greco Dimitris Katsoulis, vera chicca dell'intero brano.

 

Buona quindi l'impressione lasciata dal nuovo capitolo discografico dei MaYaN. Certo, non si può dire che la band abbia voluto correre qualche rischio, ma “Antagonise” non è altro che il perfetto seguito di “Quarterpast”. Squadra che vince non si cambia, quindi? Per stavolta sembra proprio di sì.





01. Bloodline Forfeit
02. Burn Your Witches
03. Redemption (The Democracy Illusion)
04. Paladins Of Deceit (National Security Extremism Part 1)
05. Lone Wolf
06. Devil In Disguise
07. Insano
08. Human Sacrifice
09. Enemies Of Freedom
10. Capital Punishment
11. Faceless Spies (National Security Extremism Part 2)

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