Noel Gallagher's High Flying Birds
Who Built the Moon?

2017, Sour Mash
Rock

L'uomo e la luna, l'uomo lunatico. La luna di Noel è qualcosa su cui tutti sono, prima o poi, già atterrati.
Recensione di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 03/12/17

Si apre con il safari della creatività, si chiude nell'inferno della riflessione. È il viaggio spaziale di Noel Gallagher e dei suoi High Flying Birds, un allunaggio alla portata di tutti, che vuole coinvolgere più che sorprendere, far partecipare, più che marcare il sedicente divario tra artisti e fruitori.

 

noel_gallagher_2017 

Dagli intenti, ai risultati: viene così alla luce "Who Built The Moon?". Nasce, cresce, arriva nel pieno della sua forma, e si rigenera, grazie alla collaborazione di 25 voci e musicisti che si aggiungono alla formazione plasmata da Noel, il quale mette sua moglie in copertina e David Holmes in cabina di regia, per un progetto corale, più imponente - per missione e realizzazione - di quanto mai registrato dalla mente degli Oasis. Ancora una volta, il binomio scrittore-produttore si rivela l'asse portante di un lavoro che parla di rivoluzione - non solo lunare - e introspezione, serenità e amore, passione e pazienza.

 

Musicalmente, l'ascoltatore è circondato da suoni e sperimentazioni, un ecosistema in cui Holmes - proprio come un tale omonimo che di mestiere faceva l'investigatore - ha riversato i tratti salienti della sua personale indagine nella storia della musica. Organi e chitarre rifanno amicizia, nel 2017, con ritmi distesi e cortesi, gli stessi che lui e la maggior parte dei professionisti coinvolti nel progetto ha amato ascoltare durante la propria adolescenza. Concettualmente, l'abilità di Noel sa nel saper comunicare stati d'animo e emozioni personali, in un modo tanto globale quanto inedito. Ad eccezione di pezzi come Holy Mountain e It's a Beautiful World - frontali, arroganti, decisi - "Who Built The Moon?" ha il dono della convivialità, della nobiltà d'animo che unisce.

 

Chi è stato allora a costruire la luna? È stato Noel Gallagher, anche se il titolo ce lo hanno messo, da qualche anno, Christopher Knight e Alan Butler, con uno dei loro libri di maggior successo. È stato il suo "Cosmic Pop", che non è uno scherzo, ma un genere reale basato sugli stessi principi di coesione e partecipazione che hanno ispirato un'opera che crea un grande cratere nella carriera di Noel, in cui in molti possono accedere per sognare, sperare, lasciarsi andare.





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