Stereophonics
Scream Above the Sounds

2017, Parlophone
Rock

Recensione di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 04/02/18

Wolves in the woods don't play by the rules, e quale occasione migliore del decimo album in studio per stravolgere - moderatamente, in pieno stile UK - le regole, chiudersi di nuovo in sala e registrare un'opera che parla del tempo, e di come le foglie degli alberi nei boschi cambino di stagione in stagione?

 

È autunnale la primavera degli Stereophonics, che nell'inverno tra il 2017 e il 2018 urlano la bellezza della serenità, volando sulle nuvole che nell'estate gallese non mancano mai. Il branco formato da Kelly Jones, Richard Jones, Adam Zindani e Jamie Morrison si allarga e rafforza: nel sax di ‘Geronimo', nei sogni di ‘Would You Believe?', nelle voci di coriste e coristi di ‘Caught by the Wind' - che la band pretende in ogni emittente televisiva, per rendere al meglio il singolo anche dal vivo. Stavolta più che mai gli Stereophonics amano farsi condizionare dalle correnti e dalla storia, dal Soul di matrice americana e da quella semplicità che tanto va di moda ora, nella moda e nel design, disegnando due pezzi degli undici complessivi con un solo strumento a supporto della voce di Jones: il pianoforte è la chiave di Scream Above the Sounds.

 

Il logico proseguimento di Keep the Village Alive parla di ciò che succede fuori dal villaggio, tutto ciò che abbraccia e celebra. Un inno alla natura, al rapporto tra uomo e natura, all'inesorabile supremazia che la natura esercita sull'uomo.

 

Watching aeroplanes, celebrate everything.





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