L’ultimo album dei MåneskinRush!” ha ricevuto delle critiche durissime, e di conseguenza un voto molto basso, da Jeremy D. Larson, reviews director del magazine Pitchfork.

All’inizio della sua recensione Larson parla dell’entrata sulla scena musicale internazionale della band italiana grazie alla loro vittoria all’Eurovision Song Contest del 2021. Ma dopo di questo, l’album, il primo prodotto interamente in inglese, viene completamente demolito ricevendo il punteggio più basso: 2.0.

Larson scrive:

È assolutamente terribile sotto ogni livello concepibile: è vocalmente stridente e, liricamente parlando, è privo di fantasia, musicalmente unidimensionale. È un album rock che più lo ascolti ad alto volume e più peggiora.

Il critico ha aggiunto anche una serie di domande retoriche che si è posto durante l’ascolto del suddetto album:

Con tutto ciò che succede nel mondo, non vorreste che la musica rock fosse di nuovo eccitata? Non vorreste più album dove Tom Morello telefona, letteralmente, uno dei suoi assoli di chitarra con pedale di ottava? E che mi dite se questa fosse la prima band a cantare parole come “baciami il culo”? Non vorreste che gli spot pubblicitari dei profumi durassero più a lungo o che Guitar Center vincesse un Grammy?

Non pensate che testi come “Oh mamma mia, sputami il tuo amore, sono in ginocchio, non vedo l’ora di bere la tua pioggia” fossero il tipo di testi che le persone oggi hanno troppa paura di cantare?

In seguito il critico musicale ha paragonato i Måneskin alla versione del Cirque du Soleil dei Buckcherry. Anche la produzione dietro l’album non è stata risparmiata, Larson l’ha definita: “angusta, digitalizzata e talmente spavalda che sembra essere ottimizzata per darsi da fare in un bagno dei Buffalo Wild Wings“.

Su Twitter molti utenti si sono chiesti come mai Larson abbia riversato tanto odio su questi ragazzi e su questo album e soprattutto perché abbia speso tempo ed energie nel farlo.

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