Sono passati due anni dall’ultima volta che i Rise Against hanno suonato in Italia, al Circolo Magnolia di Segrate, e proprio lì hanno deciso di tornare a farci emozionare e saltare con il loro punk rock. In una giornata in cui sembrava dovesse arrivare l’apocalisse a Milano, i Rise Against hanno saputo riportare vita e folgorare il pubblico con uno show che difficilmente si potrà dimenticare.
Il Magnolia si riempie con molta calma, complice il tempo forse, e i Talco tardano una mezz’ora, ma quando salgono sul palco lo fanno con una grande carica, fanno saltare il pubblico, in mezzo al quale ci sono diversi fan che cantano e ballano sui ritmi ska. Come ampiamente prevedibile, considerato il suo status, il gruppo veneto, che recentemente ha aperto l’ultimo live dei NOFX, si è rivelato all’altezza anche per i Rise Against.
Il grande spazio davanti al palco principale del Magnolia è ormai pieno e c’è giusto il tempo di un cambio palco prima che alle 21.30 Tim McIlrath, Zach Blair, Joe Principe e Brandon Barnes salgano on stage. Chitarre distorte, voce potente, post grunge, punk rock, hardcore sono gli elementi che costellano la serata. I Rise Against sul palco sono una forza della natura, ma non dimenticano le questioni politiche e sociali, oltre ad essere sempre coinvolgenti con il loro pubblico. McIlrath con il megafono in mano chiede a Milano Are you ready? e tutti sono pronti a scatenarsi sulle note di “Satellite”. Tra un ringraziamento e l’altro, per dimostrare il suo affetto, Tim si butta in mezzo ai fan per cantare insieme a loro, come se fossimo una grande famiglia.
Assoli di chitarra, pochi stacchi tra una canzone e l’altra, intervalli solo per i ringraziamenti e le presentazioni, ma questa è la vera anima punk rock: loro la rivoluzione la fanno sul palco. Tra i vari stacchi, il pubblico fa sempre da padrone, lasciandosi andare in cori per tutta la serata. Per mettere il fiocco alla serata, i Rise Against ci stupiscono con una nuova canzone: “Non l’abbiamo mai suonata, siete i prima per cui lo facciamo“, e che onore ragazzi! Il pezzo in questione è praticamente il prototipo di canzone della band e, anche se è la prima volta che la sentiamo, durante il ritornello si alzano già i cori dal pubblico.
Una breve pausa per poi tornare sul palco in versione acustica per le bellissime “Hero Of War” e “Swing Life Away”, con Tim che esorta i fan a cantare insieme a lui. Il resto della band si riunisce e attaccano con dei soli di chitarra e batteria. Elettrico, acustico: tutto si mescola con una sinergia e una potenza unica. Prima di chiudere con “Savior” c’è tempo anche per altre due chiacchiere con i fan (“Avremo dei bei ricordi. Ci vediamo la prossima volta. Peace.”)
Oltre venti anni di attività, ma il quartetto è tornato ancora una volta con la stessa carica, con la stessa voglia di fare musica, per un piacere personale e per quello dei loro fan.
“It’s all because of you“. Grazie Rise Against, ma il merito è tutto vostro.
Setlist
Satellite
Under the Knife
Give It All
Make It Stop (September’s Children)
The Good Left Undone
Worth Dying For
Re-Education (Through Labor)
Help Is on the Way
Unreleased new song
I Don’t Want to Be Here Anymore
Prayer of the Refugee
Hero of War
Swing Life Away
Audience of One
Survive
Savior