NUOVE USCITERECENSIONI

Soilwork – Övergivenheten

Accantonati momentaneamente gli sballi rétro con i The Night Flight OrchestraBjörn Strid e David Andersson tornano a prendere in mano le redini dei Soilwork, resi oggi tanto orecchiabili da generare qualche interrogativo circa la somiglianza gemellare delle due band. Dopo “Verkligheten” (2019), e lo splendido EP “A Whisp Of The Atalantic”, il presente “Övergivenheten” non è solo il secondo lavoro del sestetto di Helsinborg con un titolo in lingua madre, ma anche quello maggiormente influenzato dal sound AOR del progetto collaterale del singer e dell’axeman svedesi, gruppo dal quale, oltretutto, viene prelevato, per compiere il delitto perfetto, il bassista Rasmus Ehrnborn.

Inciso in tre sessioni diverse nel corso del 2021, il disco, benché consti di liriche incentrate sulle varie forme dell’abbandono, suona spesso euforico e speranzoso, tra synth ottantiani, arrangiamenti corali stile musical, violini e chitarre acustiche sparsi qui e là e uno Speed irresistibile nel suo pressoché egemone cantato pulito. Il melo-death non scompare certo dal songwriting del combo, eppure non rappresenta l’asse portante di esso, divenendo uno degli ingredienti, insieme a un pizzico di heavy classico, dello stile cangiante dell’album.

Prendiamo il ritornello accattivante della title track, i sette minuti mesti e tuttavia delicati di “Nous Sommes La Guerre”, il melodic hard rock spudorato di “Valley Of Gloam”, una “Death, I Hear You Calling” che sembra pensata per le arene degli anni ’80, la contagiosità eufonica di “Dreams Of Nowhere”: tracce acconce a comparire su un platter qualunque dei TNFO, nonostante un taglio generale leggermente più spigoloso. Gli svedesi, comunque, non dimenticano l’impetuosa matrice nativa nelle ficcanti e thrashose “Is It In Your Darkness”, “Vultures” e “Harvest Spine”, mentre “Electric Again” e “This Godless Universe”, malgrado tratti di esplosività ragguardevole, si abbeverano di toni elegiaci dalla patina folk che ne stemperano l’aggressività montante. “Golgata” e “On The Wings Of A Goddess Through Flaming Sheets Of Rain”, invece, richiamano – la prima con circospezione, la seconda in pompa magna – il carattere progressive della suite d’apertura dello scorso mini, mostrando dei musicisti perfetti gestori di un furor creativo quasi strabordante.

I Soilwork hanno da tempo intrapreso un cammino di rinnovamento e ibridazione, rinunciando, senza apparente fatica, a una forte percentuale della propria identità originaria. “Övergivenheten” costituisce uno dei frutti migliori di questo lungo percorso, a cui si può perdonare un minutaggio forse eccessivo e qualche laccatura di troppo in sede di produzione. In ogni caso, la malinconica energia degli scandinavi miete consensi, per l’ennesima volta.

Tracklist

01. Övergivenheten
02. Nous Sommes la Guerre
03. Electric Again
04. Valleys of Gloam
05. Is It in Your Darkness
06. Vultures
07. Morgongåva/Stormfågel
08. Death, I Hear You Calling
09. This Godless Universe
10. Dreams of Nowhere
11. The Everlasting Flame
12 . Golgata
13. Harvest Spine
14. On The Wings Of A Goddess Through Flaming Sheets Of Rain

Comments are closed.

More in:NUOVE USCITE

0 %