La Finlandia è stata da sempre terra affascinante e misteriosa, intrisa di leggende e tradizioni orali ben radicate. Una terra che ha negli elementi naturali e nel clima nordico due delle sue caratteristiche principali, che sanno creare spesso un arcano ed irresistibile fascino e suscitare spesso un’inevitabile attrazione. La terra dei mille laghi ha dato i natali a moltissime band, capaci di portare tutte le sfumature della loro madrepatria nella musica metal attraverso i generi più svariati. Tra di loro, uno dei gruppi più importanti e significativi sono gli Amorphis, che, forti di una carriera trentennale, hanno saputo trovare un posto importante nell’universo del metal grazie ad una proposta sonora originale e quasi unica.
Fondendo passaggi malinconici e pesanti, in un mix dalle tinte heavy e progressive, talvolta lambenti il death, talvolta arricchite di sfumature estremamente melodiche e decadenti. Forti di un legame imprescindibile con la loro terra, hanno messo sullo stesso piano della musica, anche l’aspetto culturale del loro popolo, come antichi menestrelli in un mondo moderno, decantando miti e leggende nordiche, con il “Kalevala”, antico poema epico finlandese come stella polare di testi ed ispirazioni. “Halo” è il 14esimo album della band, che da “Silent Waters” in poi ha intrapreso una strada ben definita che poggia principalmente su venature melodiche e malinconiche, non sbagliando più un colpo album dopo album. Inutile dire che con questa storia alle spalle, le aspettative per questo nuovo lavoro rimangono decisamente alte.
L’inizio può a tratti spiazzare, visto che l’iniziale “Northwards” è tanto incisiva quanto atipica, ricca di cambi di ritmo e tremendamente aggressiva in alcune sue parti, dove il growl di Tomi Joutsen è spezzato solamente da assoli taglienti. Tastiere e cori arricchiscono il finale del brano, che necessita di più di un ascolto per essere totalmente assimilato. “On The Dark Waters” poggia su riff granitici, che donano un tono cupo ed heavy al brano, capace poi si aprirsi nel classico chorus a voce pulita tipico della band finlandese. “The Moon”, singolo di lancio dell’album, è una gemma che racchiude l’innata classe del gruppo di saper fondere sapientemente potenza e melodia. Un dualismo perfettamente riconoscibile in altri brani di livello come “Windmane”, dove i ritmi sembrano partire alla massima velocità, ma rallentano a cadenza regolare, così come nella bellissima “War”, dove si contrappongono in modo netto il growl nella sua forma più violenta ed aggressiva, e linee vocali melodiche e pulite.
“New Land” si sviluppa più diretta e lineare ed ancora una volta la voce del cantante risalta ed illumina un tappeto sonoro di assoli efficaci ed incisivi. L’aspetto melodico rimane una costante nel sound dei finlandesi, che risultano capaci di creare tessuti sonori suadenti ed accattivanti. “When The Gods Came” e “Seven Roads Come Together” ne sono luminosi esempi, assieme alla splendida title track, che si attesta nell’essere uno dei punti qualitativamente più alti del disco. Degne di nota anche le conclusive “The Wolf”, dal carattere decisamente heavy grazie a riff decisi e taglienti che sfociano in richiami di epicità, e la dolce ballad “My Name is Night”, con la collaborazione della cantante svedese Petronella Nettermalm.
Inutile dire come gli Amorphis non abbassino minimamente l’asticella. Come una macchina perfettamente rodata e ancora affamata di musica e di quella primordiale voglia di esprimersi, riescono a mantenere vivo il loro fuoco interiore e a portare alla luce un altro album intenso, coinvolgente ed emozionante. Piccole sfumature in un tessuto sonoro perfettamente riconoscibile rendono “Halo” un perfetto album degli Amorphis, costruito con il loro inconfondibile stile. Con parti e melodie forse più dirette e con la componente folk leggermente meno protagonista, “Halo” è degno successore dei lavori che lo hanno preceduto, ma al tempo stesso testimone di un’ulteriore evoluzione in un percorso sempre in costante ascesa. In questi piccoli ma significativi dettagli rimane il senso e la volontà di proseguire un percorso, attraversando quel confine che consente di andare avanti invece di ripetersi in maniera anonima.
Tracklist:
01. Northwards
02. On The Dark Waters
03. The Moon
04. Windmane
05. A New Land
06. When The Gods Came
07. Seven Roads Come Together
08. War
09. Halo
10. The Wolf
11. My Name Is Night