Tankard (Gerre)
In una caldissima sera di inizio luglio siamo stati raggiunti telefonicamente da uno scatenato Gerre (al secolo Andrea Geremia), frontman dei Tankard, per una piacevolissima chiaccherata. Buona lettura
Articolo a cura di Marco Ferrari - Pubblicata in data: 27/07/12

Ciao Gerre, benvenuto sulle pagine di Spaziorock!

 

Grazie a te per lo spazio che ci dedicate ed il costante supporto.

 

Se sei d’accordo vorrei iniziare subito a parlare del vostro nuovo album, “A Girl Called Cerveza”, e soprattutto dal titolo, da dove è venuto fuori?

 

L’idea è nata nel lontano 2007 durante il tour che abbiamo fatto in Sud America. Abbiamo suonato in Chile ed in Brasile e la parola che abbiamo detto più spesso è stata senza dubbio “cerveza” tanto che era diventato anche il nomignolo che usavamo per chiamare le ragazze. Quindi quando poi ci siamo iniziati a domandare come intitolare il nuovo album ci è tornato in mente quel tour e abbiamo scelto di dedicare il disco a quei bellissimi momenti. Poi l’idea ci sembrava sufficientemente pazza e quindi è stata approvata da tutti (risata generale, ndm).

 

“A Girl Called Cerveza” è il quindicesimo album della vostra discografia. Quanto nel lontano 1982 avete iniziato con la band avreste mai pensato di tagliare questo traguardo e, soprattutto, quello dei trent’anni di onorata carriera?

 

Cavoli mi fai tornare indietro nel tempo fino all’aprile del 1982. Ho bellissimi ricordi e, ovviamente, mai avremmo pensato di essere ancora qui con la band dopo così tanto tempo. Ovviamente non posso che confidarti che sono molto orgoglioso di questo traguardo anche perché non abbiamo mai mollato e siamo sempre qui con il nostro sound originale, sempre pronti a divertirci e suonare del buon thrash metal senza curarci di cercare il successo a tutti i costi.

 

L’album è un concentrato delle vostre migliori qualità: riff granitici, cambi di tempo e quel pizzico di melodia che non guasta mai, ho trovato in particolare molto divertente l’intro dal sapore latino della title track.

 

Il brano è stato scritto da Andy (Andreas Gutjahr, ndm) e ho trovato che fosse un ottimo esempio di mix tra thrash metal vecchia scuola ed ironia. Abbiamo anche girato un videoclip che anticiperà di qualche giorno l’uscita del disco. Fortunatamente la ragazza che appare nel videoclip è decisamente più carina di quella in copertina (risata generale, ndm).

 

All’interno dell’album è presente il brano “The Metal Lady Boy” nel quale possiamo apprezzare la voce di Doro. Come è stato collaborare con la Metal Queen?

 

Io e Doro ci conosciamo da tantissimi anni, ma lo scorso dicembre sono andato ad un suo concerto e lei a un certo punto mi ha visto a bordo palco e ha detto: “Hey c’è qui Gerre dei Tankard, ma cosa fai lì nell’angolo.. vieni sul palco a cantare con me". Quella sera ci siamo molto divertiti e mi è quindi venuto naturale invitarla come special guest nel nostro nuovo album. Purtroppo non abbiamo lavorato assieme in studio perché lei ha registrato la sua parte vocale nella sua città, ma sono molto contento del risultato e per me è il miglior pezzo dell’album.

 

Dalla maggior parte dei fan i Tankard sono più conosciuti per i loro testi irriverenti ed alcolici che per la bontà della propria musica. Cosa ne pensi?

 

Beh… non penso che alla fine non sia un vero e proprio problema….

 

Lo dicevo solo in termini professionali…

 

All’inizio della nostra carriera, con il nostro secondo album, abbiamo di fatto dato vita all’Alcoholic Metal, quindi posso capire che dopo così tanti anni la gente possa considerarci delle “macchiette”, ma la musica per noi è sempre stata importante e l’abbiamo sempre affrontata con serietà. Quello che a noi importa principalmente è proporre del buon thrash metal, ma anche il collegamento tra questo tipo di musica ed il divertimento che non deve mai mancare.

 

tankard_intervista_gerre_2012_01 

 

Come hai detto voi siete i padrini dell’Alcoholic Metal, chi prenderà il vostro posto quando smetterete di bere birra? O meglio, smetterete mai di bere birra? (risata generale, ndm).

 

No no no non smetteremo mai, è impossibile!

 

Tu hai avuto la possibilità di vivere in prima persona gli anni d’oro del thrash metal. Che ricordi ne hai?

 

Ecco questa è una domanda molto difficile. Quando oggi mi fermo e ripenso a tutto quello che abbiamo fatto con la band non riesco quasi a crederci. Trent’anni di musica, di tantissimo divertimento durante i tour e la possibilità di conoscere tantissima gente. Questo è lo spirito che non ci ha mai abbandonato. Personalmente poi per me la musica è tutto, non riuscirei nemmeno a pensare ad una vita senza Tankard ed è per questo che non ci fermiamo mai.

 

A proposito di tour e divertimento, cosa mi racconti dell’Italia? Da noi temo vi dobbiate consolare con il vino, piuttosto che con la birra.

 

Ah momenti stupendi. E’ vero che non ci sono tantissimi fan in Italia, ma siete assolutamente pazzi, certe scene ai concerti si vedono solo in Italia e stare sul palco mentre sotto succede il finimondo è una cosa incredibile. Col vino non vado troppo d’accordo, ma devo dire che in Italia ho trovato delle ottime birre, anche se ora non me ne ricordo il nome… si vede che ne ho bevute troppe (risata generale, ndm).

 

Bene Gerre, temo che il nostro tempo stia per finire e, nel ringraziarti per la disponibilità, lascio a te l’ultima parola.

 

Beh un grazie a te, a SpazioRock e a tutti i nostri fan in Italia e non dimenticativi che a breve uscirà il nostro nuovo disco, correte a comprarlo!!!




Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool