Rats (Wilko Zanni)

SpazioRock è mediapartner ufficiale delle tre importantissime date di Milano, Firenze e Reggio Emilia,  durante le quali i Rats suoneranno per intero "Indiani Padani", il loro album più importante. Ecco i dettagli, prendete nota:

 

23 NOVEMBRE - FACTORY, Milano  guest: Toga
24 NOVEMBRE - CYCLE CLUB, Calenzano (FI)  guest: Malastrana, Lithio
30 NOVEMBRE - FUORI ORARIO, Taneto di Gattatico (RE)  guest: Malastrana

 

Per l'occasione abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Wilko Zanni, intervista esclusiva. Buona lettura!

Articolo a cura di Andrea Mariano - Pubblicata in data: 21/11/12

20 anni di Indiani Padani. Cosa ti ricordi del vostro 1992?


L'euforia dei vent'anni. La voglia di spaccare il mondo e il nostro essere convinti di poterlo fare. Il piglio battagliero con il quale affrontavamo le cose con le quali ci sentivamo in contrasto. La facilità con la quale uscirono i 19 pezzi dai quali furono scelti i 12 che andarono a comporre la tracklist. La netta sensazione di quanto "Indiani Padani" stesse diventando un grande album fin dalla pre-produzione. I consensi che ricevevamo da colleghi, addetti ai lavori e semplici fruitori di musica quando facevamo ascoltare loro i semplici provini. In questo modo nacque la collaborazione con Ligabue che, sentiti i brani, ci offrì "Fuoritempo" e si dichiarò felice di occuparsi della produzione artistica di alcuni titoli che lo stimolavano particolarmente. La consapevolezza della forza dell'arma che rappresentava poterci rivolgere ad un pubblico di una vastità che fino a quel momento non avremmo nemmeno immaginato. La percezione netta del cambiamento al quale l'Italia stava andando incontro. Il sabato in cui Falcone, la moglie e la scorta furono uccisi a Capaci, io appresi la notizia mentre andavo in studio per seguire il missaggio di uno dei brani dell'album. Mi fermai impietrito davanti alla tivù che diffondeva le immagini di quell'inferno. Terribile. Per noi e per il nostro Paese, non sarebbe più stata la la stessa cosa. Per noi in un senso, per l'Italia in quello opposto.


Cos'è cambiato dentro di voi dopo tutto questo tempo?


Tutto quello che il tempo che passa e la vita sono in grado di cambiare nelle persone. L'acquisizione   di valori importanti al pari di quelli che allora occupavano le posizioni più alte nella nostra scala personale. Il livello di maturazione che le esperienze, artistiche e personali, inevitabilmente innalzano. Credo che tutto ciò si percepisca anche nelle ultime cose che abbiamo scritto. Quello che non cambierà mai è l'onesta con la quale abbiamo sempre fatto musica. Nel bene e nel male.


rats_intervista_2012_02E fuori? Con tre dischi storici avete raccontato il mondo, cos'è rimasto?


L'amarezza di constatare che in molti casi, avevamo ragione. Purtroppo, posso concedermi il lusso di dichiarare che i Rats, nel loro piccolo, hanno profetizzato non poche situazioni. E' difficile credere che "Belli E Dannati" (in riferimento sia al brano che all'intero album) sia stato composto quindici anni prima che si venisse a sapere chi fossero i vari Corona o i "tronisti" di Maria De FIlippi o che i politici invadessero le discoteche mentre i discotecari invadevano la politica. Amareggiarsi per la corrosione sociale e la perdita di valori come la tolleranza, la solidarietà e, in qualche caso la decenza, non sempre è sinonimo di moralismo e arretratezza.


Suonerete l'album per intero: cosa ci si deve aspettare durante gli show?


Tre amici (più uno che si è aggiunto strada facendo, nella persona di Jonathan Gasparini) che si divertono come allora. Niente nostalgia, solo e sempre Rats'n'roll.


3 date per festeggiare...dopodichè?


La festa continua...




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