Escape The Fate (Craig Mabbitt)
Li avevamo lasciati a un soffio dal collasso, intenti a gestire diserzioni della line-up e dell'etichetta discografica. Eppure, a due anni di distanza, ritroviamo gli Escape The Fate sorprendentemente più forti e consapevoli. I momenti bui, la speranza, la rinascita, la gratitudine, l’eccitazione: tutto questo – e altro ancora – rivive per noi nelle parole del frontman Craig Mabbitt.
Articolo a cura di Eleonora Muzzi - Pubblicata in data: 13/05/13

Benvenuti su SpazioRock! Ho appena finito di ascoltare "Ungrateful" e mi è piaciuto tantissimo, è impressionante. Sarà davvero un grande successo! Visto che è la prima volta che comparite sulle nostre pagine, perché non iniziare l'intervista presentando gli Escape The Fate ai nostri lettori?

 

Siamo come una famiglia: facciamo questo lavoro perché ci piace farlo. Siamo tutti accomunati dall'amore per la musica: tu che fai interviste, io che suono in una band, i fan che vengono ai concerti. Ed è proprio questo che tento di dimostrare durante i nostri show, il fatto che apparteniamo a un'unica grande famiglia. Cerco sempre di assicurarmi che il nostro pubblico si diverta, che chi viene a vederci passi una bella serata, si senta il benvenuto e parte di qualcosa di speciale, dimenticandosi di qualsiasi altra cosa stia succedendo nella sua vita.

 

Penso che sia quello che tutti chiedono alla musica: la possibilità di scordare i problemi e divertirsi.

 

Sì, o perlomeno è quello che tutti pensano. La realtà è che un sacco di musicisti sono più concentrati su se stessi che sul loro pubblico... eppure se non fosse per l'amore e il sostegno delle persone che li ascoltano nessuno di loro sarebbe dov'è ora.

 

Sì, decisamente. Dunque, nel corso degli ultimi anni c'è stato un grosso cambiamento nella vostra formazione, quindi mi chiedevo come sia avere due fratelli (Michael e Monte Money, ndr) nella band, ora.

 

945628_10151643025875820_2123160112_n Oh, è veramente una figata. Il nuovo chitarrista è Michael Money, che ha suonato nella band sin da quando io stesso sono entrato a far parte degli Escape The Fate (nel 2008, ndr). Ma per tutto questo tempo non è mai stato un membro ufficiale, e non è bello quando anche tuo fratello suona nella band, ma tu (Monte Money, ndr) sei l'unico a trovarsi sotto i riflettori. Capisci cosa voglio dire? Così siamo arrivati a un punto in cui ci siamo detti: "sai che c'è? Chi se ne frega di cosa pensa la gente, rendiamo Michael un membro ufficiale e basta". Ed è bello poter vedere, oggi, Michael che salta sul palco e si diverte a suonare con suo fratello schiena contro schiena... Il cameratismo fra loro è davvero evidente e questa è una cosa bellissima.

 

L'anno scorso il vostro bassista (Max Green, ndr) ha dovuto lasciate la band. Siete ancora in contatto con lui?

 

Sì, sono ancora in contatto con lui, gli ho parlato un paio di volte. Gli voglio ancora un gran bene e mi manca, ma... aveva raggiunto un punto in cui i suoi demoni gli impedivano di portare a termine qualsiasi lavoro. Così, per permettere allo spettacolo di proseguire, abbiamo dovuto lasciarlo andare. Ed è orribile. Ma ora TJ (Bell, nuovo bassista della band, ndr) è uno dei miei migliori amici, quindi sono entusiasta.

 

Dunque i rapporti con Max rimangono buoni?

 

Già. Sai, gli vorrò sempre bene.

 

Beh, è bello sentirlo. Per "Ungrateful" avete anche cambiato etichetta: perché avete scelto la Eleven Seven Music al posto della Interscope?

 

Oh, non si è trattato di una vera e propria scelta... perché la Interscope ci ha scaricati. Ha scaricato ogni band rock del suo catalogo e ha licenziato chiunque lavorasse in quel reparto perché pensava che il rock and roll fosse morto - una cazzata, giusto? Così abbiamo scelto la Eleven Seven perché loro credono davvero nella musica rock, e io non potrei essere più felice della nostra nuova famiglia.

 

E ora state per far pubblicare questo nuovo disco, "Ungrateful". Perché avete scelto un titolo così forte?

 

Io avevo un titolo diverso in mente, è stato il nostro chitarrista a proporre "Ungrateful". Penso che sia perché, per un certo periodo, non voleva più andare in tour, voleva solo stare a casa, pensava "questa band è stata a un passo dal cedere, la line-up è cambiata, siamo stati scaricati dall'etichetta", ma poi si è reso conto di quanto dovesse essere grato per la possibilità di fare quel che fa per vivere. È davvero facile smettere di essere grati per ciò che si ha, ed è per questo che abbiamo usato la sua idea e chiamato il disco in questo modo.

 

Nel corso degli anni i temi e i testi delle vostre canzoni sono cambiati, e molti pensano che stiate cercando di togliervi di dosso l'etichetta di "band festaiola". È vero oppure siete semplicemente maturati come persone, passando in modo naturale a trattare temi più adulti?

 

Beh, anche sul nuovo disco ci sono sicuramente un paio di canzoni che ripropongono la stessa atmosfera di un tempo. Ma con questo album vogliamo anche dimostrare alla gente che non ci piace soltanto fare festa. Voglio dire, io sono il più grande festaiolo del mondo e se ti incontrassi ti porterei a divertirci per tutta la notte, ma un sacco di ragazzini vengono da me dicendo cose come "la vostra musica mi ha salvato la vita". Perciò volevamo fare qualcosa per loro. Volevamo fare qualcosa di davvero significativo, qualcosa che fosse un po' più serio, ed è quello che abbiamo fatto con questo disco. Abbiamo toccato argomenti più importanti, e non tutti i brani sono canzoni per fare baldoria. Si può far festa, ma allo stesso tempo si può anche parlare della realtà.

 

420654_10151637990210820_873896679_n Siamo arrivati alla mia domanda principale. Anch'io sono stata vittima di bullismo quando ero ragazzina, perciò sono stata molto colpita dal video di "Ungrateful", e nel vederlo ho pensato che c'è ancora un gran bisogno di parlare di questo problema e di continuare a combatterlo con ogni mezzo che abbiamo a disposizione.

 

Sì, sono d'accordo con te. L'idea per il concept del video è stata mia - quando andavo a scuola sono stato vittima di bullismo, crescendo mi sono incasinato con mio padre e tuttora sono oggetto di commenti offensivi su Internet. Abbiamo deciso di mettere tutto nel video, ne abbiamo fatto un brutale specchio della realtà perché a volte anche nella vita reale si arriva a quei livelli di violenza. Abbiamo mostrato il circolo vizioso degli eventi perché volevamo che tutti si rendessero conto che non solo i ragazzini sono bulli o vittime di bullismo, ma può esserlo chiunque. Potete andare a vedere i commenti su Youtube e accorgervi che, anche in questo momento, alcuni utenti staranno facendo i bulli con altri, o staranno insultando una delle ragazze di cui abbiamo mostrato un'immagine alla fine del video, dicendo che si meritava quel che le è successo. "E' una persona schifosa", "si è uccisa"... Stiamo cercando di fermare tutto questo. Voglio dire, capisco la tua opinione, comprendo che non sei d'accordo, e sì, forse quella ragazza era vittima di bullismo a causa di qualcosa che aveva fatto in passato. Ma il punto è il circolo vizioso della violenza: anch'io sono stato vittima di bullismo per tutta la vita, e anch'io ho fatto il bullo con altre persone. Adesso è ora di smetterla: nessuno è perfetto, le persone meritano di essere perdonate, e dobbiamo impegnarci seriamente per fermare questa spirale di violenza, perché può davvero distruggere la vita delle persone.

 

Recentemente ho sentito parlare di una ragazza americana che è stata violentata dagli atleti della sua scuola, e poi è stata presa di mira per questo. È una cosa che non capisco, come si può essere soggetti a un giudizio negativo perché si è stati violentati? Non è una cosa di cui si va in cerca, si viene forzati!

 

Sì, è disgustoso. Fa davvero schifo. Sembra che, più passi il tempo, meno valori morali ci rimangano e più malvagie diventino le persone, e questo è davvero triste.

 

Ancora riguardo il titolo dell'album, hai detto che siete grati per la possibilità di portare avanti la band nonostante tutti i problemi con l'etichetta precedente e i cambiamenti di line-up. C'è altro, nella tua vita, per cui sei grato?

 

Sono grato di essere vivo! Odio volare, sono grato di essere arrivato qui ad Amsterdam sano e salvo (ride, ndr). Sai, avevo diciotto anni quando la mia ex ragazza rimase incinta ed ero terrorizzato a morte... Ma ora sono grato per la splendida bambina che mia figlia si sta rivelando. Faccio persino fatica a credere di essere suo padre! E non sono neppure preoccupato per la persona che diventerà, perché penso che sia fantastica così com'è. Oltre a questo, sono grato dei fan che ho, perché credono davvero, davvero, davvero tanto in me. Ricevo loro messaggi in continuazione, lettere di quattro pagine in cui mi dicono quanto mi amano e quanto sono forti grazie a ciò che faccio, il che mi fa andare avanti a mia volta. Fare questo gli uni per gli altri è fantastico. Voglio che i miei fan sappiano che anche loro mi sono di grande supporto, e che mi auguro potremo continuare ad aiutarci a vicenda ancora a lungo.

 

Questo album è stato preceduto da un paio d'anni a dir poco turbolenti. Tutti quei problemi hanno influito sul vostro approccio alla musica?

 

La ragione per cui ci è voluto così tanto tempo è perché abbiamo avuto dei casini con il management, coi piani alti, l'etichetta, cose del genere. Abbiamo finito l'album circa un anno e mezzo fa, ma non eravamo del tutto soddisfatti di alcuni brani, così ci siamo presi il tempo necessario a sistemarli. Penso che il cambiamento principale riguardi il fatto che siamo tornati a scrivere canzoni per noi stessi, per non parlare del fatto che le abbiamo anche registrate per conto nostro. Era qualcosa che non avevamo mai fatto prima.

 

Alcune persone dicono che ormai gli Escape The Fate sono solo un guscio vuoto perché hanno perso la maggior parte dei loro membri fondatori. Cosa ne pensi? Personalmente credo non sia vero, perché una band non è mai "vuota".

 

Max ha completamente abbandonato il basso, ma i principali scrittori e compositori all'interno della band siamo io e Monte. E Monte è ancora qui, e io sono ancora qui, e anche Robert è ancora qui. Quindi siamo sempre la stessa band e il nostro sound non è cambiato.

 

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Nei prossimi mesi sarete impegnati con il tour promozionale di "Ungrateful". Quali sono le tue aspettative? Hai paura perché non ti piace volare o te lo godrai più che puoi?

 

Sono molto, molto felice di tornare a fare tour e suonare per le persone che hanno voglia di ascoltare la nostra musica. Siamo stati lontani dalle scene per troppo tempo, quindi siamo felici di incontrare di nuovo i nostri fan.

 

Sarete in tour con Papa Roach, giusto? Sarà un tour grandioso!

 

Sì, suoneremo anche in Italia il 19 e il 20 giugno (rispettivamente in provincia di Treviso e a Milano, ndr).

 

Hai qualche progetto imminente al di fuori degli Escape The Fate?

 

Qualche tempo fa ho messo in piedi un progetto parallelo, i Dead Rabbits, e non appena tornerò da Amsterdam suoneremo uno show con gli Asking Alexandria. Continuerò a portare avanti anche questa band perché è qualcosa di completamente diverso dagli Escape The Fate: non devo stare a sentire le opinioni di nessuno, posso scrivere, registrare e suonare quando voglio, perché si tratta soltanto di me. E mi piace avere anche la possibilità di fare questo.




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