Hardcore Superstar (Jocke Berg)

Con la data all'Orion di Ciampino, immediatamente alle porte di Roma, si chiude il minitour italiano degli Hardcore Superstar, band ormai letteralmente "adottata" dal pubblico di casa. Prima che iniziasse il soundcheck di tutti i gruppi previsti in cartellone, tra i quali i Fozzy del wrestler Chris Jericho, abbiamo incontrato Jocke Berg, il frontman degli svedesi, che ci ha accolto in un insolito outfit a metà tra un componente dei Suicidal Tendencies e un calciatore. Solo dopo rivelerà di aver appena finito il suo allenamento quotidiano di crossfit.

 

"Ti piace il calcio?", gli chiedo prima di avventurarci nell'affollatissimo backstage del club. "Molto!", mi risponde lui con gli occhi un pò sgranati per la domanda insolita - "Sai me la cavo piuttosto bene, sono un esterno di centrocampo. E' perché sono veloce e corro come un matto". Cosa del resto abbastanza prevedibile per uno che per tutta la durata dei suoi show salta da una parte all'altra del palco senza un attimo di sosta. Arrivati nella stanza dove tutte le band hanno pranzato - sul tavolo c'è ancora di tutto, comprese diverse bottiglie di rosso fatte fuori - ci sistemiamo in disparte per iniziare una chiacchierata nella quale verranno fuori diverse cose interessanti.
Articolo a cura di Salvatore Dragone - Pubblicata in data: 13/11/17
Siete nel bel mezzo del tour europeo, come sta andando e qual è fino ad ora il momento migliore?
 
Sta andando alla grande! Milano come sempre è stata fantastica, ma lo è l'Italia in generale che è la nostra seconda casa. Complessivamente direi bene, è venuta molta gente e vederci.
 
Perché secondo te si è creato questo legame particolare con l'Italia?
 
Quando abbiamo iniziato nel 1998, i primi paesi che abbiamo visitato al di fuori della Svezia sono stati la Finlandia e l'Italia. Da allora il pubblico italiano non ha mai smesso di supportarci ed è per questo che veniamo sempre a suonare da queste parti. Come ti dicevo questa è la nostra seconda casa. Io poi amo la pasta...

Hai mai trascorso delle vacanze qui e qual è la cosa che ti ha sorpreso di più della nostra cultura?
 
Mi piace tutto dell'Italia, le ragazze, il cibo buono. Inoltre avete un patrimonio artistico ineguagliabile, basta farsi un giro per Roma per rimanere a bocca aperta. Eravate un impero che governava tutto il mondo qualche annetto fa...

Come vi preparate ad un concerto? Avete qualche tipo di rituale prima di salire sul palco?
 
Due ore prima che inizi la nostra esibizione mi ritaglio sempre del tempo per entrare nel mood adatto, per truccarmi e mettere i vestiti. Non fa differenza se dobbiamo suonare per due ore o solo per 20 minuti, è qualcosa che mi serve e che avviene ogni volta che devo salire su un palco.
 
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Guardavo alcuni video su YouTube delle ultime date. Come è nata l'idea di far entrare in scena un bancone di un bar (con Chris Jericho a distribuire shots di Jagermeister ai fan invitati a salire) durante "Last Call For Alcohol"?
 
Ecco, è lui che lo ha costruito (mi dice indicando una persona col berretto seduta lì vicino a noi NdR) Sai quando un bar sta per chiudere e i ragazzi al bancone suonano le campane per chiamare l'ultimo giro di alcol? Ci sembrava una buona idea farlo mentre suoniamo quella canzone, e in effetti funziona.
 
"You Can't Kill My Rock 'N' Roll" uscirà tra qualche mese, cosa ci dobbiamo aspettare da questo disco?
 
Rispetto al precedente che era più variegato, questo disco rappresenta una sorta di ritorno alle nostre radici. Ha un mood più divertente, quello tipico da festa per intenderci. Penso che sia una cosa positiva essere tornati nuovamente alla nostra normalità. Musicalmente potrei collocarlo a metà strada tra il nostro disco omonimo, "Dreamin In A Casket" e "Beg For It".

Dopo "Have Mercy On Me", il prossimo mese sarà la volta di ascoltare l'altro singolo "Baboon"...
 
Come tipo di canzone è abbastanza differente da "Have Mercy On Me", si tratta di un pezzo più aggressivo con le chitarre e la batteria in primo piano. Naturalmente è sempre orecchiabile e in quel mood festaiolo che ti dicevo. Proprio ieri il regista ci ha inviato la clip definitiva del video promozionale che lo accompagnerà.

Dove avete registrato il nuovo album e chi lo ha prodotto? 
 
E' una nostra autoproduzione, lo abbiamo registrato nello studio a casa di Martin. Questa volta il mix non lo ha fatto Joe Barresi, ma un produttore bosniaco che sta emergendo. Non saprei dirti quali altri dischi ha missato prima del nostro, ma mi fido di Martin che lo ha voluto con noi.

Come è cambiato il vostro modo di fare le cose nell'era dei social e dello streaming?
 
Le vendite fisiche degli album ormai costituiscono meno del 10% degli introiti, oggi è difficile vendere i dischi quando ci sono tutti questi nuovi servizi per ascoltare musica come Spotify. Dal punto di vista dei social, cerchiamo di sfruttarli il più possibile. Personalmente mi piace molto usare Instagram.
 
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Ci stavo giusto dando un'occhiata, cos'è tutta quella cosa sul King Diamond day? 
 
Ricordati che domani è un altro King Diamond Day! E' una stupidaggine che ho inventato io, sembra anche essere diventata abbastanza popolare in rete. Come posso spiegartelo? Io lo adoro da quando ero ragazzino, è come se fosse un supereroe tipo Batman o Superman.

Una delle cose più particolari che vi contraddistingue è l'amore per il thrash metal. Spesso avete inglobato quel tipo di suono nei vostri dischi, ma avete mai pensato di fare qualcosa di veramente metal, magari sotto un altro nome?
 
Posso parlare per me e dirti che è possibile... Ho alcuni amici che suonano thrash, una roba stile Testament. Probabilmente in futuro uscirà qualcosa. Quando? Tieni d'occhio il mio Instagram e lo scoprirai...

Tra un anno festeggerete il vostro 20° anniversario, state programmando qualcosa di speciale?
 
Pubblicare un album ad esempio! A parte "You Can't Kill My Rock 'N' Roll" in realtà non abbiamo pensato a nulla di specifico, anche se ne abbiamo iniziato a parlare tra di noi. Qualcosa è sicuro la faremo.

La Svezia, ma mi sento di dire la Scandinavia in generale, per qualche strano caso è diventata negli anni una sorta di nuova Los Angeles. Quasi tutte le band europee con quel tipo di sound vengono da li. Ti sei mai chiesto perché?
 
Si, mi sono dato una risposta. Penso la ragione sia nell'"acqua" che beviamo in Svezia. Scherzi a parte non sei il primo a chiedermelo, probabilmente perché siamo stati molto influenzati dalla musica nata lì. Siamo una piccola L.A. in effetti.

21 luglio 2018, Ullevi stadium, Goteborg. Possiamo aspettarci di vedervi sul palco con i Guns N' Roses?
 
Tutto quello che ti posso dire è che il nostro management ci sta lavorando, ma non c'è nulla di definito. E' una delle band più importanti della storia del rock, si tratterebbe forse del punto più alto della nostra carriera. Certo, se potessi farei tutto il tour mondiale con loro.

Rimaniamo in tema di stadi. Lunedì ci sarà Italia-Svezia, secondo te chi va al Mondiale?
 
Abbiamo vinto la prima partita, ma credo che alla fine passerete voi. In queste situazioni l'Italia difficilmente fallisce, ho questa sensazione.

Sei un ottimo attore.
 
L'Italia è la nostra seconda casa ti dicevo!



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