Michael Schenker Fest (Michael Schenker)
Una carriera spontanea ed interamente dedicata alla musica come estrema concretizzazione di passione, realizzazione e felicità. In occasione dell'uscita di "Resurrection", Michael Schenker racconta la fama del passato, lo spensierato successo del presente e qualche indiscrezione del rapporto col fratello Rudolf (definito un truffatore)... e gli Scorpions. Passando per quella volta che ha sabotato un'audizione con Ozzy.
Articolo a cura di Cristina Cannata - Pubblicata in data: 17/03/18

Si ringrazia Giulia Franceschini, Sophia Melfi e Valerio Cesarini per la collaborazione.

 

Ciao Michael, benvenuto su SpazioRock!

 

Eccoci, la giovane generazione del rock! 

 

Esattamente come te! Il tuo nuovo disco "Resurrection" è uscito pochi giorni fa. Quando ho letto per la prima volta di quest'album, la cosa che mi ha colpito subito è stata il titolo: che mi dici a riguardo?

 

Beh (ride, NdR) sai... La prima idea è nata un po' per caso. Dopo aver fatto il DVD con questa band che ritrovi come formazione su disco, ho pensato subito: "E adesso?" e subito mi sono risposto "Michael Schenker torna in studio!". Mi sono immaginato in questo studio, con grossi tavoli dietro di me, dietro di noi, colmi di cibo, vino, birra, non so... un po' l'aria che respiri all'Oktober Fest, sai? Mi sono immaginato questa grande festa, una festa dal sapore quasi medievale! Questo è stato l'inizio di tutto... il Michael Schenker-Fest in studio! Era un'idea fantastica! Sono quindi iniziati i preparativi per il disco, tutti ci siamo messi a lavoro. Ho ricevuto una foto con una grande tavolata, somigliava alla scena de "L'Ultima Cena". Contemporaneamente Michael Forst, il co-produttore, ha scritto una canzone che si chiamava "Last Supper". E nel frattempo Dougie ha scritto "Take Me To The Church"! Tutta una serie di simpatiche coincidenze che hanno portato a realizzare un artwork con tutta la band in una specie di cenacolo leonardiano, il che ha reso il disco quasi un musical cristiano! Avevo 23 anni quando mi sono fatto da parte dalla scena musicale, sono stato davvero fortunato ad avere successo e fama quando ero molto, molto giovane. Così ho potuto decidere cosa fare del resto della mia vita, se restare  nel music business o magari dedicarmi ad altro. Dopo aver lasciato gli UFO, e dopo aver aiutato gli Scorpions con l'ultimo album e il tour, non volevano lasciarmi andare tanto era stato il successo raggiunto. Ma io avevo il mio bisogno di evoluzione, di progredire. Mi sono quindi lasciato coinvolgere in collaborazioni con AC/DC e Aerosmith ma se avessi continuato per quella china sarei tornato a fare ciò da cui volevo distanziarmi. Ero tentato, molti progetti mi hanno cercato in poco tempo, ma ho pensato di dovermi far forza e perseguire quelle che veramente erano le mie priorità. E questo mi ha reso una persona più forte. Quando ero più giovane tutto è successo senza che ne avessi il minimo controllo, ho scritto canzoni e fatto la storia con gli Scorpions senza neanche accorgermene. Crescere mi ha donato stabilità e consapevolezza; ho cominciato a rifiutare proposte, a rimanere nei territori in cui mi trovavo meglio - ho una compagnia di cavi audio, la Inakustik, e tanto tempo da dedicare a me stesso. Quando però mi è stata offerta l'opportunità, anche grazie alla Nuclear Blast, di realizzare quest'ultimo disco, nonostante qualche titubanza, sono arrivato alla conclusione che forse era il momento, che me lo meritavo, che finalmente la Michael Schenker Fest poteva prendere vita! Certo, chi mi credeva in stallo da trent'anni avrà pensato che non fossi molto al corrente della situazione del mercato attuale, ma in fondo è come se fossi ripartito da ciò che avevo lasciato quando avevo ventitrè anni. Il titolo "Resurrection" riflette anche questo, un po' come gli anni spesi da Gesù per la sua crescita personale! Ho un amico che scrive per testate italiane, è un fan, conosce Michael Schenker, eppure anche lui è stato sorpreso della mia virata, del mio ritorno.

 

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Ed invece, dal punto di vista squisitamente sonoro, quali sono gli elementi più innovativi in "Resurrection"?


Beh, il punto è che non ascolto attivamente musica da quando avevo diciassette anni, dunque non copio nulla da quando ho 17 anni, non potrei farlo nemmeno volendo. Mi sono innamorato del primo accordo che ho sentito suonare, da ragazzino, avevo 9 anni. Suonare in tale sinergia col mio strumento è il mio obiettivo: l'arte della chitarra solista, pura espressione personale. Non essendo influenzato da ciò che -non- ascolto, credo che il mio sound sia, inevitabilmente e involontariamente, innovativo e creativo. Le persone hanno la possibilità di copiare qualcosa che esiste già, qualcosa che è tendenza in quel momento, per il semplice fatto che vogliono essere parte del mercato, ma c'è anche altro da scoprire. Credo che ciascuna persona porti con sé degli aspetti che nessun altro conosce, in ogni testa c'è un mondo che le persone intorno non conoscono. Ad un certo punto, quel qualcuno potrebbe decidere di far "uscire" qualcosa, di condividerlo: nessuno può averlo mai sentito se non chi lo ha veramente provato, e così aggiungi al mondo qualcosa, un colore, che nessuno ha mai visto prima. Per quanto riguarda la musica, ogni volta che esprimi qualcosa per come lo percepisci, doni qualcosa al mondo, qualcosa che non è mai stato provato da nessun altro prima. Ed è così che, facendo questa cosa per anni e anni, inizi a dare forma al tuo stile, al tuo mondo. Anche quando la gente mi chiede "Michael, ma come hai creato il tuo stile?", beh, uno stile non si crea sulla base di qualche tipo di calcolo, è semplicemente un prodotto della crescita e della vita! Sarebbe come descrivere cosa sia la felicità, è il frutto del processo di fare ciò che è più giusto per noi, ciò che ci piace. Il mio approccio alla musica è spontaneo, c'è chi parla di esercitarsi, io invece dico: suona e scopri. Ed è quello che ho fatto, ho suonato, ho scoperto, ho registrato idee fino al punto in cui mi sono reso conto di star registrando un disco. Io so cosa ho dentro, e vado in studio consapevole di ciò che voglio produrre, dei suoni che ho in mente, delle emozioni che voglio comunicare e degli elementi tecnici che mi possono permettere di mettere insieme un disco con equilibrio. Un album deve essere equilibrato, se il brano è un mid-tempo e voglio farlo capire a chi ascolta, devo pensare al pattern di batteria giusto, aggiungere qualche sporadico suono di sintetizzatore per creare l'atmosfera che voglio. Dai tempi di Temple Of Rock, Doogie (White, ndr) mi chiedeva quando avremmo ripreso....e alla fine gli ho chiesto se voleva far parte della Michael Shenker Fest, per continuare il Temple Of Rock, ma senza dover cantare brani che non gli appartenessero, restando svincolato. E lui subito si è accaparrato cinque pezzi, contro i tre che avevo pensato per ciascun cantante. Poi Michael Voss (produttore di "Resurrection", già collaboratore di Michael Schenker in progetti precedenti, ndr) mi ha proposto il brano che sarebbe diventato "Warrior", ed ho pensato che fosse perfetto per essere cantato da tutti! Lo stesso abbiamo fatto per "Last Supper", mentre in altri brani, ad esempio, abbiamo usato diverse tracce di backing vocal. Ci siamo coordinati con tutti i cantanti e produttori, ed il disco è nato lentamente, con il supporto di Nuclear Blast che è un'etichetta di altissimo livello. Abbiamo già contratti per il 2019... a breve andremo in Giappone dove avremo addirittura Gene Simmons in apertura, abbiamo un tour in programma, il primo con quattro cantanti, con un nuovo progetto. Insomma siamo messi decisamente bene. 


E dimmi un po', il tour toccherà anche l'Italia?

 

Sì di sicuro, anche se non sappiamo ancora dove. Ci stiamo lavorando, siamo pieni di date già fino al 2019! Siamo sempre in viaggio, con le valigie in mano; l'ultima volta eravamo pieni di bagagli, ad un certo punto  apriamo l'agenda e leggiamo che abbiamo solo due ore per organizzare tutto e arrivare all'aeroporto di Parigi! Non c'era tempo per caricare tutto: abbiamo dovuto selezionare il minimo necessario da portare in poche valigie e partire per il mondo così!

 
A proposito di un tour con quattro cantanti: come riesci a far coesistere il diverso stile e le diverse personalità di ben quattro voci principali?

 
Sembra effettivamente qualcosa di molto difficile da fare, e in teoria lo è. Steve Mann ha anche dichiarato in un'intervista che tutto sarebbe potuto andare molto male, sulla carta! Ma io semplicemente non ci ho pensato. Era tempo di suonare i brani migliori della carriera di Michael Schenker. Ho pensato ai cantanti che avrebbero reso meglio, alla musica, e semplicemente l'ho fatto. Tutti insieme siamo riusciti a riprodurre l'intero spettro degli anni Ottanta; è stato un flusso inevitabile. Eppure tutto funziona perfettamente: la musica viene resa al meglio, e anche dal punto di vista organizzativo e amministrativo non c'è nessun problema, tutti sono appagati, salariati per tempo, soddisfatti del progetto.

 


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Ci sono veramente molti nomi importanti in questo progetto, anche al di fuori dei cantanti: c'è Steve Mann che hai appena citato, Ted McKenna, Chris Glenn, e perfino un featuring con Kirk Hammett! Come ci sei riuscito?
 

Beh, Kirk è un fan, ed è diventato anche un amico con cui siamo riusciti a lavorare in più di un progetto. Lui suona nella più grande band al mondo, e quindi gli ho semplicemente detto "Hey Kirk, ti va di fare qualcosa insieme?". La cosa divertente è che il manager dei Metallica ha voluto il mio co-producer alle Hawaii mentre Kirk registrava la sua parte; mi hanno mandato una foto: Kirk sembrava un ragazzino di vent'anni, alle Hawaii con la sua camicia, a registrare per me!

 

Anche tuo fratello Rudolf ha parlato di un progetto insieme a te. In realtà è una voce in giro da tempo. Cosa puoi dirci a riguardo?

 

Penso che Rudolf se lo sia bruciato (ride, ndr)! In realtà sono sempre rimasto sorpreso di come lui riesca a fare così tanto con così poco, come musicista, e sempre stato sostenitore del motto "More power to Rudolf!". Poi vengo a sentire da mia sorella che Rudolf è un avaro. All'inizio non ho dato peso a quelle parole. Nel 2015, avrei dovuto lavorare alla Scorpions Box, per il cinquantesimo anniversario della band: sarei dovuto essere il sesto membro, incluso nelle foto e nei crediti. Ho scritto l'intro di "Holiday", che determina l'andamento della canzone, e ho scritto "Coast To Coast", e avrei dovuto esserne accreditato; Rudolf mi ha chiesto se invece avessi potuto accreditare a lui quelle composizioni, e io l'ho fatto, sai, un regalo tra fratelli. Non ho ricevuto neanche un grazie, ma non importa; non ho neanche capito perché lo volesse! Poi mi chiede se potesse suonare la mia chitarra bianca e nera, e ho di nuovo acconsentito. E lo vedi in tour, Rudolf Schenker, tinto di biondo, negli USA, che suona e si prende il merito di brani che non ha scritto, con una chitarra a V bianca e nera. Ha iniziato a crearsi una forte reputazione come musicista, suonando due brani semplici ma efficaci: "Coast to Coast" l'ha suonata sempre, prendendosene tutti i meriti, e io non sono mai stato menzionato. Da là si è aperto il vaso di Pandora, ho cominciato a vederci chiaro, a veder chiaro anche il passato, fino a tornare a quando avevo quindici anni: Klaus (Meine, ndr) era in contatto con Rudolf, suonavano cover dei  Led Zeppelin, Deep Purple, Black Sabbath. Dato che Rudolf non sapeva suonare molto bene, in generale non aveva molto da offrire, alla fine ha mandato me, suo fratello più piccolo di sette anni, a suonare con Klaus. Quando ha visto che funzionavamo, ci ha chiesto di entrare nella sua band. La prima canzone che io abbia mai scritto è "In Search Of The Peace Of Mind"; lì ho suonato tutta la chitarra solista, e anche al giorno d'oggi l'assolo è uno dei miei preferiti, lo trovo inattaccabile! E alla fine tutta la band è stata accreditata, senza menzionare che la canzone è totalmente mia: io ero nella mia cucina e la scrivevo mentre la band faceva altro! Loro non c'erano (ride, ndr)! Però, dato che avevo solo quindici anni, non potevo capire alcune dinamiche, se ne sono approfittati e si sono presi il merito! Erano disperati per un po' di fama, mentre io ancora non vedevo il lato commerciale della questione, stavo semplicemente seguendo la mia passione per la musica, mentre facevo il loro muletto! Ho scritto gran parte della musica di "Lonesome Crow", e si sono accreditati anche quella, e di tutto questo mi sono accorto; quarant'anni dopo, guardandomi indietro! Il punto di tutto questo è che Rudolf non dovrebbe farmi questo, e neanche mi ha mai ringraziato di tutto ciò che ho fatto per lui. Mi ha chiamato per il mio sessantesimo compleanno e mi ha detto "Hey Michael, non sapevo tu fossi ancora vivo!". Probabilmente pensava che sparissi così da prendere completamente il mio posto? Cosa fai se qualcuno ti manipola, usa prepotenze? Prendi il telefono e gli dici di stare alla larga, ed è quello che ho deciso di fare io. Se poi Rudolf volesse farsi sentire per mettere a posto le cose per me non c'è problema - ma è dipendente dalla fama, lo è sempre stato, per me è un truffatore, un business man negli abiti di una rockstar. Essere famosi per troppo tempo, esserne dipendenti, ti può isolare dalla realtà. Lui ora ha una nuova moglie, un figlio piccolo: spero che vedere il suo bambino crescere e affacciarsi al mondo possa mostrargli cosa è davvero importante e vero nella vita, cosa può darti la vera felicità.  Per rispondere alla tua domanda, se lui volesse risolvere qualcosa secondo me dovrebbe intraprendere il percorso dei "twelve steps", come per un alcolizzato o un tossicodipendente: andate a vedere di che si tratta, è una soluzione affascinante per ripulirsi da un'ossessione.  Spero che lui possa trovare la sua strada. Ma nel frattempo io mi diverto, continuo con la mia musica e ora sono pronto a prendermi la scena con la mia Michael Schenker Fest!


Per quanto riguarda un'altra questione chiamiamola "spinosa", ci sono un sacco di voci e sono state dette tante falsità riguardo al fatto che tu sei stato contattato da
Ozzy Osbourne per prendere il posto di Randy Rhoads dopo la sua morte. Ti va di raccontarci la tua versione dei fatti?

Certo, e poi non m'importa neanche se ci sono voci false in giro. Insomma, mi trovo Ozzy davanti che mi fa "R-Randy è morto, p-puoi prendere il suo posto?" (imita Ozzy, NdR). Ero tentato di unirmi, avevo anche cominciato a lavorare sul materiale, ma la storia degli Scorpions e i miei impegni con Cozy Powell e il mio disco "Assault Attack" hanno preso il sopravvento.  E già questo è un motivo valido, ma il punto principale è che come ti ho già detto non me la sentivo di andare da Ozzy e unirmi a lui, o da Lemmy, dai Deep Purple - e la lista è infinita. E allora il modo che ho usato per "sabotare" la mia "audizione" con Ozzy è stato fare delle richieste assurde che non avrebbero mai potuto essere accolte. Il punto è che davvero non mi interessa se mi si crede o meno: perché dovrei raccontare che Ozzy mi voleva, se poi ho rifiutato anche le altre proposte che mi sono arrivate per perseguire quello che volevo fare io? Non ci ho neanche scritto un libro come fanno molti, perché sono un musicista, non uno scrittore. Quando qualcuno finisce le idee magari poi si mette a scrivere un libro!

 

Michael, grazie infinite per il tuo tempo e per le tue risposte, SpazioRock ti saluta e ti chiede: se potessi dare un consiglio ai giovani che vogliano intraprendere il tuo stesso lavoro, quale sarebbe?

Oh, è semplice: devi sapere bene chi sei, devi capire se vuoi imitare qualcuno, se vuoi una fama personale, se vuoi tutto o una parte di esso, se vuoi avere successo. C'è quel tipo di personaggio che pensa: voglio fare il musicista perché voglio diventare famoso. E poi c'è l'artista, che si dedica all'attività perché è una passione, perché lo diverte, anche se non dovesse guadagnarci. Il punto è che devi fare una scelta, devi capire cosa vuoi fare e inseguire quell'obbiettivo. Abbiamo un sogno, e però può capitare di venire deviati durante il percorso dai soldi, dalla fama, dalle parole, e magari perdiamo la strada che era giusta per la nostra felicità, ci ritroviamo a metà della nostra vita a non ricordarci neanche cosa sognavamo... Se non hai nessun dubbio su ciò che vuoi veramente, allora la strada ti è chiara, altrimenti pensaci meglio!




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