Of Mice & Men (Tino)
"Defy", il nuovo distruttivo album degli Of Mice & Men, è in uscita il prossimo 19 gennaio su Rise Records. Ne abbiamo discusso per voi con il batterista Tino Arteaga; l'energia sprigionata dai brani, il divertente lavoro in studio, la scelta coraggiosa di interpretare un pezzo storico dei Pink Floyd sono solo alcune delle curiosità legate all'imminente release di una band che ha fatto del metalcore la propria ragione di vita e di musica. Leggete cos'altro ci ha raccontato... 
Articolo a cura di Giulia Franceschini - Pubblicata in data: 14/01/18

Ciao Tino e benvenuto su SpazioRock. Siete in tour al momento e siete passati anche in Italia non tanto tempo fa. Come sta andando?

 

Il tour sta andando alla grande, tutta la crew, tutte le persone che stanno rendendo questa esperienza incredibile: ci sentiamo davvero privilegiati a poter vivere tutto questo.

 

Il vostro 2018 inizierà con un enorme evento. "Defy", il vostro nuovo album, sarà pubblicato il prossimo 19 gennaio. Come vi sentite ad iniziare un nuovo anno che si prospetta già ricchissimo?

 

Siamo davvero elettrizzati, siamo musicisti, la musica è la cosa più importante nelle nostre vite, quindi poter pubblicare questo album, su cui abbiamo lavorato per la maggior parte del 2017, è davvero bellissimo, non vediamo l'ora di poterlo condividere con il pubblico. Abbiamo già fatto uscire quattro brani fino ad ora e siamo ancora sotto shock da quanto la reazione sia stata positiva, stiamo davvero solo aspettando questo nuovo e eccitante anno che ci aspetta.

 

L'obiettivo principale, con questo vostro nuovo disco, era quello di ricreare l'atmosfera live già in studio. Ora che avete già portato in giro questi brani, puoi dire se il vostro obiettivo è stato raggiunto...

 

Si, assolutamente sì, è stato assurdo, quando abbiamo iniziato a comporre eravamo appena tornati da una serie di festival in cui abbiamo suonato insieme a delle band metal davvero incredibili, e questo ci ha portato a concentrarci su cosa ci piace di più della musica e cosa emoziona di più il pubblico in tutto il mondo. Noi musicisti usiamo le nostre canzoni, la nostra musica per dare vita alle emozioni. Ora, suonando queste canzoni dal vivo, è fantastico vedere che, musicalmente, noi e il nostro pubblico parliamo ancora la stessa lingua. I brani nuovi sono statti accolti benissimo, con dei circle pit folli, crowd surfing, moshing. Ci piace che ci sia interazione con il pubblico, il fatto che salti ovunque; del resto siamo tutti fan della musica allo stesso modo ed è bello vedere le persone che ci ascoltano godersi lo show e divertirsi. Sentiamo davvero di essere riusciti a fare una cosa speciale e siamo fortunati ad avere ancora quel tipo di pubblico.

 

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Vi ho sentiti usare spessissimo la parola "divertente", descrivendo il periodo che vi ha visti impegnati su questo nuovo album. Perchè avete percepito l'atmosfera così diversa rispetto alle altre volte?

 

Abbiamo lavorato con un nuovo produttore con cui non avevamo mai interagito prima, Howard Benson. Ci ha spronati ad essere veri il più possibile. Nel meccanismo in cui eravamo prima, continuavamo a sfidarci, ad ampliare gli orizzonti e il sound il più possibile. Con questo album ci siamo concentrati su noi stessi, cercando di tirare fuori il meglio degli Of Mice & Men. Abbiamo fatto sì che il processo potesse essere piacevole e che tutti potessero partecipare allo stesso modo. Fare musica, fare musica per lavoro, deve essere un processo piacevole. A volte, quando fai i dischi, ti sembra di avere il peso del mondo addosso, ma questa volta ha significato capire cosa degli Of Mice & Men ci rende gli Of Mice & Men. Il nostro produttore  è stato un po' come un coach per una squadra di basket che conosce le potenzialità dei suoi giocatori e deve guidarli per far sì che le tirino fuori. È così che ci ha incoraggiati per far uscire il disco migliore degli Of Mice & Men. Ci sentiamo davvero di essere riusciti ad arrivare all'obiettivo iniziale, grazie al nostro produttore e a tutta la squadra che avevamo in studio. Da quel punto di vista è stato davvero divertente essere creativi a modo nostro al 110% e poter creare una base di lavoro di cui essere davvero soddisfatti. Con gli altri album è stato simile, ma con questo in particolare non sembrava che il carico di lavoro fosse così pesante: è stato davvero piacevole lavorare in questo modo per arrivare a un grande risultato.

 

"Defy" - non si direbbe dal titolo - sembra davvero come una forte reazione, sia dal punto di vista musicale che dei testi. Il sound è davvero aggressivo e il modo in cui le canzoni sono cantate sono un turbine incredibile di energia e, a volte, quasi di violenza. Penso a brani come "Warzone", "Forever YDG's" "Unbreakable". Da dove prendete tutta questa energia e, a volte, questa rabbia?

 

Traiamo sempre ispirazione da noi stessi, dal punto di vista del contenuto dei testi. Siamo una band molto onesta, diretta, cantiamo e scriviamo di ciò che accade nelle nostre vite. La nostra vita è in tutto ciò che creiamo, nei testi, nella musica. I musicisti da noi preferiti raccontano le loro storie, e possiamo darne un'interpretazione personale. È esattamente quello che vogliamo fare con il pubblico, è qualcosa di davvero importante per noi. "Warzone", per esempio, è una canzone che parla degli attacchi di panico, è molto serrata, ma poi c'è un bellissimo ritornello che apre, come una luce in fondo al tunnel che arriva alla fine della canzone. E senti davvero di respirare di nuovo, come quando l'attacco di panico si esaurisce. E questo riflette la realtà. Cerchiamo di trovare la musica giusta per un determinato testo, abbiamo scritto davvero tantissime canzoni per questo album, ma solo 12 sono finite su disco. Cerchiamo sempre di trarre ispirazione da noi stessi, da come ci sentiamo, dalla nostra personale percezione del mondo. È un po' come il mare, può essere furioso a volte, altre volte è placido. Si tratta di catturarne l'energia, la musica e il sentimento. Perchè la musica ti deve far sentire qualcosa. Con ogni album sfidiamo noi stessi perchè questo avvenga.

 

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Stavo ascoltando il vostro disco, persa in questo flusso di energia senza fine. Ad un certo punto mi fermo e: "Ma è "Money" dei Pink Floyd!". Ero abbastanza sorpresa da quello che stavo ascoltando, ma mi è piaciuta un sacco.

 

(Ride NdR) Allora, eravamo in studio e avevamo già praticamente finito di registrare l'album a metà del processo, perchè eravamo davvero preparati, stava andando tutto liscio. Poi Howard, il nostro produttore, ci dice: "Ragazzi, ma avete mai pensato di registrare una cover?" e noi: "Ehm, no. Dovremmo?" e ci ha detto che avevamo ancora un sacco di tempo, quindi ci ha proposto di provare a mettere su una cover. Alla fine, andando in studio, il giorno successivo, stavamo ascoltando i Pink Floyd in macchina e Aaron ha avuto l'idea di fare "Money". All'inizio abbiamo tutti detto: "Oddio, sono i Pink Floyd, sono praticamente intoccabili, sono la rock band più grande, creativa e innovativa di tutti i tempi". Poi Alan ha iniziato a lavorarci con la chitarra ed è uscita questa versione epica, trascinante e fusion dei Pink Floyd. Ci è piaciuta un sacco. Anche in questo caso, come dicevamo prima, ci siamo davvero goduti il fare musica in sé. Siamo tutti grandissimi fan della musica, quindi fare qualcosa del genere, ricreare, sotto un certo punto di vista, e anche dare omaggio a qualcosa dei Pink Floyd è stato davvero emozionante per noi. È qualcosa che, per quanto riguarda le tematiche, rientra anche nell'idea del disco, parla di cambiamento, di trovare i propri limiti. E poi... i soldi... i soldi da una parte ti rendono la vita più facile, ma dall'altra più ne hai, più ti creano problemi. È stata davvero una bella esperienza, è una grande canzone e non vediamo l'ora di suonarla dal vivo.



Il metalcore è uno di quei generi che provoca sempre sentimenti estremi, che lo si ami o che lo si odi. Secondo te c'è un motivo?

 

Magari è lo scream che fa scappare le persone (Ride NdR). Ma lo usiamo per accentuare certi passaggi. Il metalcore, ma il metal in generale, è polarizzante. Questo è ciò che ci ha sempre portati verso questo genere. Per noi è pura devozione, è ciò che ci guida. Gli Of Mice & Men sono sempre stati una band metal, metalcore, non abbiamo neanche scelto un genere, ci è stato piazzato addosso. Facciamo musica aggressiva che ci piace e in qualche modo questa ha raggiunto una quantità di persone che non ci saremmo mai aspettati. Questo è ciò che rende la musica così importante. Il metal e l'hard rock, la musica che la maggior parte delle persone magari non riesce a comprendere, è il genere di musica più importante, perchè è attraverso questi generi che gli artisti parlano delle cose più vere, non seguono ciò che la società vuole, anzi è una descrizione della società stessa, è sentimento puro, è emozione pura. Per noi è energia vitale, lo è sempre stata. Le band continueranno a fare metal, perchè è quello che ci piace, e penso che per noi, per il nostro pubblico, per la comunità metal, per tutti ciò che apprezzano questo genere di musica per ciò che è, è importante continuare a fare ciò che facciamo e ad esserne parte.

 

Per me è tutto, grazie per il tuo tempo. Ti chiedo solo di lasciare un messaggio ai fan italiani degli Of Mice & Men e ai nostri lettori.

 

Amiamo i nostri fan italiani, vogliamo davvero continuare a suonare per voi per ancora molti molti anni. Grazie per il vostro supporto, continuate ad ascoltare musica.




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