Si ringrazia Marilena Ferranti per la collaborazione
Ciao James, è un onore averti su SpazioRock. Abbiamo poco tempo, purtroppo, quindi andrò dritto al punto. Ho letto diverse volte che non ti sei mai prefissato come obiettivo nella vita quello di diventare il membro di una band. All'inizio lavoravi più come supporto durante la composizione, grazie al tuo background e alla tua grande esperienza nel lavorare in studio e nel produrre band. Com'è stato ritrovarti in una band relativamente "nuova" nel 2007? Cosa ti aspettavi?
È stato davvero incredibile. Non ero solo il produttore della band, ma ne ero anche il cantante. È stato strano per me, perchè avevo già lasciato alle spalle i miei sogni di diventare il cantante di una band. Quando mi si è presentata l'opportunità di essere il cantante dei Sixx:A.M. ero confuso, non ero neanche sicuro di volerlo fare davvero.
Ma da quando ho preso questa decisione, ho davvero dato una svolta alla mia vita, ho passato i momenti migliori della mia vita. Quando ero un bambino sognavo di diventare il cantante di una band rock, ma ad un certo punto ho messo da parte quei sogni, concentrandomi sulla mia professione di produttore. Adesso, questa nuova occasione di diventare il cantante di una band rock è un sogno che si realizza. Non era qualcosa che ero certo accadesse nella mia vita, ma era un sogno. Sono un ragazzo davvero fortunato.
Per anni, i Sixx:A.M. sono esistiti quasi solo come band in studio, ma, dopo un incredibile 2015 in tour, siete tornati davvero pieni di energia, e penso che questo abbia davvero aiutato con la composizione dei nuovi dischi. Ti sei sentito influenzato dall'esperienza live nel modo in cui scrivi?
Sì, assolutamente. Penso che "Prayers For The Damned" e "Prayers For The Blessed" siano il risultato esatto del nostro uscire dallo studio e andare in tour nel 2015 come una vera band. Abbiamo scoperto davvero tante cose di noi stessi in quel tour, sai, quando tutte le sere sali su un palco e canti e suoni insieme come una band, abbiamo davvero imparato quali fossero i nostri punti di forza e scoperto le nostre debolezze. Abbiamo avuto la possibilità, come band, di analizzare questi aspetti e lavorarci su. È stato davvero bello per noi lavorare su queste esperienze e portarle in studio, non solo in fase di composizione, ma anche di registrazione. Sono proprio queste le ragioni per cui questi dischi suonano come suonano. Sono strettamente legati al fatto che ci siamo fatti vedere come una band in un vero e proprio tour.
Volume 1 e Volume 2. Il primo è "Prayers For The Damned" ed è uscito lo scorso 29 aprile. Entrambi i volumi possono essere presi singolarmente, ma c'è un messaggio che avete aspettato di comunicare quando finalmente è uscito anche il secondo volume, e quindi quando i due dischi potevano essere ascoltati insieme? L'ultimo singolo, per esempio, sembra una "chiamata alle armi", un incoraggiamento a dire ciò che si pensa e ciò in cui si crede. C'è un collegamento con la situazione politica degli Stati Uniti?
Sì, i Sixx:A.M. non sono e non saranno mai una band politica. Mentre stavamo componendo Volume 1 e Volume 2, con canzoni come "Rise" e "We Will Not Go Quietly" stavamo sicuramente facendo attenzione a ciò che stava accadendo negli Stati Uniti con questo ciclo di elezioni che si è appena concluso, ma anche a ciò che succede nel mondo, in genearle la lotta al terrorismo e questo nervosismo che sta percuotendo il mondo intero. Abbiamo scritto, abbiamo reagito a questa situazione con la musica, con canzoni come "We Will Not Go Quietly" che, hai ragione, è una richiesta di agire, come lo è "Rise", di sollevare ciò che sta accadendo a noi personalmente e nel mondo intero, di fare qualcosa. In generale, il senso è quello di cambiare qualcosa in meglio nelle nostre vite, che sia dal punto di vista mondiale, politico o personale. Ascoltando una per una le canzoni di questi dischi si può capire immediatamente se si tratta di brani personali o se riguardano la situazione generale del mondo e della società. C'è tutto questo inentrambi questi dischi.
Avete lanciato di recente, attraverso i social, la campagna #reasontorise, incitando i fan ad agire per qualunque causa sia importante nella loro vita, e ispirando le persone a guardare il mondo in un modo diverso. Cosa cambieresti dell'industria musicale di oggi?
Cosa cambierei dell'industria musicale in questo momento... bella domanda. Penso che cambierei la percezione che le persone hanno dello streaming. E ti spiego perchè. In questo momento non si usa più andare al negozio di musica e comprare la propria copia fisica del disco. Il modo di distribuire e diffondere la musica sta cambiando. Se dovessi cambiare qualcosa dell'industria musicale, sarebbe rendere consapevoli i fan del fatto che la musica in streaming è il futuro, e che questo è il modo in cui portiamo la musica nelle nostre vite, progredendo dal punto di vista tecnologico. Vorrei dire alle persone di sentirsi a proprio agio con questa evoluzione, penso che molte persone della mia generazione siano intimidite dall'enorme cambiamento che la tecnologia sta portando nel modo in cui gestiamo la musica nelle nostre vite. Vorrei che le persone riuscissero ad usare lo streaming in modo agevole per portare la musica nella propria vita attraverso i computer.
Una delle questioni principali della campagna è la compensazione dei musicisti. Con la nuova tendenza a ricevere la musica in streaming e la conseguente diminuzione delle vendite, come possono riuscire a permettersi di creare, i nuovi talenti?
Be', è una bella domanda, e come dicevamo, ne abbiamo parlato noi stessi e continueremo a farlo, perchè è qualcosa che influisce sul futuro della musica, sul futuro dei musicisti, molto di più di quanto abbia effetto su di noi. Siamo stati molto fortunati a costruire la nostra carriera in un momento in cui i soldi non erano davvero un problema in questo ambito. Ora, a causa dello streaming e del cambiamento in generale, è necessario rivalutare il modo in cui i musicisti vengono compensati. Penso che se non capiamo velocemente come risolvere questa cosa, la prossima generazione di musicisti sarà molto a rischio. I Sixx: A.M. hanno molto a cuore questo aspetto, è un problema molto serio, e ne parliamo proprio per questo. Vogliamo che il futuro della musica sia il migliore e più salutare possibile. La nostra missione è anche quella di distruggere la visione della figura del musicista che è solo la ricca rock star, e che anche noi facciamo questo perchè vogliamo solo altri soldi. Non è assolutamente per questo. Noi siamo stati davvero fortunati. Il motivo per cui siamo molto attenti a questo è perchè vogliamo salvaguardare la futura generazione di musicisti. Il ragazzino di 12 anni che scrive le sue canzoni con la chitarra nella sua stanzetta, ecco lui potrebbe non potrebbe mai avere un guadagno o una carriera nel mondo della musica. Dobbiamo cercare di fare si che la strada sia spianata per questi ragazzi e futuri musicisti.