Dimmu Borgir - "An Evening With Dimmu Borgir" Tour
12/06/12 - Estragon, Bologna


Articolo a cura di Eleonora Muzzi

Tira un forte vento quando arriviamo all’Estragon di Bologna per la terza ed ultima data italiana dei Dimmu Borgir, impegnati in un tour speciale per celebrare il quindicesimo anniversario dell’uscita di “Enthrone Darknes Triumphant”, album del 1997 considerato all'unanimità il grande capolavoro dei norvegesi, nonché uno dei momenti più importanti del black metal sinfonico. E questa sera la band lo riproporrà dal vivo nella sua interezza durante la prima parte del concerto, seguita da una setlist più “canonica”, con brani estratti dai vari lavori della band. I Nostri sono una band appartenente alla categoria “prendere o lasciare”, che nel corso degli anni si è fatta una certa reputazione; al di là delle preferenze o delle opinioni personali in merito al concetto di metal estremo, i Dimmu Borgir, in sede live, sono delle vere e proprie macchine da guerra. Anche in situazioni di disagio, come successo tre anni fa al Metal Camp, quando non arrivarono gli strumenti e i costumi di scena, sono un gruppo che quando suona ce la mette tutta, anche quando tutto sembra andare per il verso sbagliato.

E se c'è una cosa palese fin dall'inizio della serata è la splendida forma dei norvegesi. Certo, il locale non è gremito, ma il pubblico presente viene aizzato a dovere dalla band di Shagrath; giovani e persone con qualche annetto in più alle spalle si lasciano trascinare volentieri dai sei musicisti sul palco. Il feeling tra spettatori e artisti è ottimale, e l'esibizione dei Borgir prende la piega migliore già da "Spellbound (By The Devil)", seconda traccia in setlist. Se dapprima eravamo un po' scettici riguardo alla riuscita dell'album riproposto nella sua interezza dal vivo (più che altro per la materia delicata di cui è composto, vale a dire le basi di tastiera e i cori), ci dobbiamo ricredere. "Enthrone Darkness Triumphant" funziona perfettamente anche dal vivo. Il problema è che, al contrario di quanto annunciato in precedenza, vengono riproposte soltanto le prime tre canzoni. Dopo un primo momento di sbigottimento, al punto che ci domandiamo se ci sia sfuggito qualcosa, magari un annuncio prima dell’inizio del concerto, quando parte "Kings Of The Carnival Creation" abbiamo la certezza che in questo caso verrà presentata una setlist ridotta. Il motivo rimane sconosciuto: l'orario di inizio era calibrato per rientrare nel coprifuoco comunale previsto per le esibizioni dal vivo (la mezzanotte) e la band sembra assolutamente in grado di reggere un concerto come da programma, per cui non ci rimane che metterci l'animo in pace e ammirare il resto dell'esibizione un po' defilati rispetto alla folla per poter sopravvivere al caldo e assistere allo scorrere degli eventi.

dimmuborgir_livereport_2012_02Dall'ultimo album troviamo "Dimmu Borgir", "Ritualist" e "Gateways", che precedono "Puritania" e costituiscono il nucleo centrale del concerto, prima di una pausa. Un lungo encore spezza l'azione e placa un tantino il ronzio nelle orecchie causato dagli altissimi volumi con un brano orchestrale dal sound decisamente sinistro, e il pubblico attende, come se effettivamente la serata fosse destinata ad andare così e in realtà non ci fossero state ben altre premesse.

Il primo a riapparire sul palco è il batterista, che fa sfoggio delle sue abilità in un drum solo al limite della psichedelia. Forse non adattissimo a riaccendere il pubblico dopo il lungo intermezzo strumentale, ma basta l'intro sinfonica di "The Serpentine Offering" per riscaldare gli animi. I Dimmu Borgir gettano benzina sul fuoco in questo modo, e il live riprende l'eccezionale livello di poco prima. Una base entra in funzione, come da tradizione, a coprire il vuoto vocale lasciato da ICS Vortex e ad aiutare Shagrath nell'intermezzo in pulito. L'opener di "In Sorte Diaboli" lascia spazio alla celeberrima "Progenies Of The Great Apocalypse", il brano più famoso, che chiude in tutta la sua magnificenza un live di ottimo livello ma che, per esperienza personale, poteva riuscire decisamente meglio.

Chi, come noi attendeva impaziente di ascoltare l'intero "Enthrone Darkness Triumphant" suonato dal vivo purtroppo torna a casa a mani vuote e decisamente deluso, dopo a malapena un ora e venti minuti di live, a scapito delle due ore inizialmente annunciate. Se da un lato siamo stati felici di poter ascoltare i Dimmu Borgir in piena forma fisica e musicale, la delusione di non poter sentire il loro grande capolavoro, oltre ad altri brani più recenti ridotti e ri-arrangiati per coprire i vuoti lasciati da Vortex e Mustiis, è stata tanta. Noi eravamo pronti, ma a quanto pare i Dimmu Borgir no. Se la serata si fosse svolta in altro modo avremmo potuto dire di aver partecipato ad un ottimo concerto, ma stando così le cose, la sensazione è quella di avere assistito ad un buono show durato troppo poco.

Setlist

Mourning Palace
Spellbound (By The Devil)
In Death's Embrace
Vredesbyrd
Kings Of The Carnival Creation
Dimmu Borgir
Ritualist
Gateways
Puritania

Drum Solo
The Serpentine Offering
Progenies Of The Great Apocalypse




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