Luca Turilli’s Rhapsody - Ascending to Infinity Tour
22/11/12 - Estragon, Bologna


Articolo a cura di SpazioRock

Articolo a cura di Monica Manghi

Il tour di “Ascending To Infinity” targato Luca Turilli’s Rhapsody va in scena all’Estragon di Bologna, per uno spettacolo che si prospetta epico sotto ogni suo aspetto. Il protagonista assoluto di questo show, non ci sono dubbi, sarà il power metal in tutte le sue accezioni, dal melodico al folk. Le porte si aprono alle 19 e gli onori di casa sono affidati agli italiani Vexillum, che presentano i brani del loro nuovo album “The Bivouac”, proponendo il loro prog folk metal, seguiti dai tedeschi Orden Ogan, in attività già da parecchio tempo (sono nati nel 1996) e anch’essi in promozione con il loro nuovo album “To The End”, uscito ad ottobre. Anche qui gli elementi power, progressive e folk non mancano, così come non mancano nel sound dei loro connazionali Freedom Call, che hanno il compito di fare da apripista gli headliner della serata. “Land Of The Crimson Dawn” è l’ultimo full length della band tedesca, che presenta brani tratti da questo lavoro, non dimenticando tuttavia alcuni fra i episodi più famosi del passato.


Cambio di palco veloce e finalmente è giunta l’ora di vedere all’opera i Rhapsody di Luca Turilli con il nuovo frontman Alessandro Conti, già cantante dei modenesi Trick Or Treat. L’album “Ascending To Infinity” ha sicuramente creato parecchie aspettative per questo show. visto l’ottimo prodotto che Turilli & co. sono riusciti a mettere insieme. La scaletta si dipana con brani del nuovo album, dalla potentissima “Quantum X” alla bellissima “Tormento E Passione”, da “Excalibur” a “Dark Fate Of Atlantis” (primo singolo estratto dall’album). Non solo: vengono proposti anche brani storici dei Rhapsody, provenienti soprattutto dai primi album “Legendary Tales”, “Symphony Of Enchanted Lands” e “Dawn Of Victory”. La prima riconoscibile è “Riding The Winds Of Eternity”, successivamente si passa a “The Village Of Dwarves”, “Forest Of Unicorns” fino ad arrivare a “Emerald Sword”, forse il brano più famoso dei Rhapsody. A completare il tutto la chicca di brani estratti dai lavori da solisti di Turilli come “Demonheart”, estratto dall’omonimo EP del 2002, e “Warrior’s pride”, cantata in duetto con Sassy Bernert, estratta da “King Of The Nordic Twilight” del 1999. La chiusura del concerto invece è affidata a “Ira Tenax” e “Warrior Of Ice”, che paradossalmente sono le prime due tracce che aprono l’album di esordio dei Rhapsody “Legendary Tales” del 1997, come a voler dare un segno di ritorno alle origini ma allo stesso tempo di continuità alla storia della creatura di Turilli, solo con protagonisti differenti ed un sound più moderno ed evoluto.


Lo show è di fatto un film, con tanto di titoli di testa e di coda, effetti speciali di luci e video promozionali dei brani proiettati durante il concerto: uno spettacolo assolutamente incredibile, che scorre via ad un ritmo serrato, senza interruzioni. La produzione e i particolari (luci, tempi, pause, suoni) sono curati nei minimi dettagli. Luca Turilli e soci non hanno deluso le aspettative dei fan accorsi a vedere il debutto live in Italia dei nuovi Rhapsody. Chi segue i Trick or Treat da tempo, conosce il talento e le doti vocali di Alessandro Conti, ma qui è un’altra storia: con i Rhapsody ha fatto il salto di qualità poiché gli hanno permesso di mettere in risalto maggiormente la componente lirica della sua voce, e lui non si è certo tirato indietro, anzi, ha dimostrato di essere all’altezza e di sapersi esprimere al meglio anche in produzioni di livello altissimo come quella creata da Turilli. Il resto della band non è stato da meno: Luca Turilli, si sa, è una sicurezza, si muove e saltella sul palco trascinando musicisti e pubblico; ottima la performance anche di Sassy Bernert, spalla perfetta per la voce di Alle Conti, Patrice Guers al basso e Alex Landenburg alla batteria che hanno avuto il loro spazio durante lo show proponendo un assolo ciascuno; peccato per l’assenza di Dominique Leurquin, sarebbe stata la ciliegina sulla torta di questo tour.


In definitiva, un concerto tecnicamente eccellente, robusto, serrato, senza il minimo calo d'attenzione e di tensione: se ne avete la possibilità, non perdetevi questo live assolutamente "cinematic".




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