Kiss - World Tour 2017
16/05/17 - Unipol Arena, Casalecchio di Reno (BO)


Articolo a cura di Paolo Stegani

La consapevolezza di avere 40 anni di carriera alle spalle rende i Kiss una collaudata macchina da guerra. Da sempre sostenuti dai fedelissimi fan che, non a caso, costituiscono la Kiss Army, la band mascherata è tornata ieri sera all'Unipol Arena di Casalecchio di Reno dopo una lunga assenza, come ricorda lo stesso Paul Stanley. Nonostante la formazione statutinense non abbia mai mancato di far tappa in Italia negli anni recenti (l’ultima volta che si sono esibiti nel nostro paese è stata infatti soltanto due anni fa), è dal 1976 che la città di Bologna aspetta impaziente il loro ritorno. E si vede: pochi, anzi, pochissimi i posti vuoti.

 

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A scaldare l'atmosfera ci pensano i Raveneye, una giovane band inglese che da poco ha pubblicato il proprio album di debutto "Nova" e che già ha aperto date di artisti del calibro di Joe Satriani, Slash, Deep Purple (e Kiss, ovviamente): il loro garage/blues rock li rende una promessa per gli anni a venire. Decidono giustamente di giocarsi le proprie carte migliori: fra queste "Breaking Out", il loro primo vero singolo di successo, che cattura l'attenzione di un pubblico che sembra apprezzare l'intero set pur essendo già concentrato sulla band headliner.

One, two, three e si scatena l'inferno sulle note di “Deuce”, non prima dell'immancabile annuncio dello speaker: “You want the best, you got the best”. La semplicità e la potenza degli arrangiamenti, da sempre caratteristiche irrinunciabili del repertorio del gruppo, viene esaltata da una quantità di effetti speciali non indifferente: il fuoco ed i petardi regalano allo show grande teatralità, così come il sangue finto che fuoriesce dalla bocca di Gene Simmons mettendo in risalto l'iconica lingua demoniaca.

 

 

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Laddove il peso dell'età influisce sulle capacità vocali di Stanley, comunque ancora notevoli, è concesso al frontman di appoggiarsi ai cori del pubblico, più che scatenato. Come accade per tutte le leggende del rock, la fame di vecchi classici supera nettamente la voglia di ascoltare materiale recente: sebbene l'entusiasmo accompagni ogni singolo brano, pezzi come "Lick It Up", "Crazy Crazy Nights" e "Black Diamond" dimostrano immediatamente di comandare prepotentemente all'interno della scaletta. Sulle note di “Rock 'n' Roll All Nite” il pubblico diventa il quinto membro del gruppo: la voce dei quattro Kiss si distingue a malapena tanto quella del pubblico si alza. 

 

 

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Il finale è affidato alla doppietta "I Was Made For Loving You" e "Detroit Rock City", note conclusive di una serata dove l'old school ha dimostrato ancora una volta di saper tutt'ora attrarre e coinvolgere tutti, da chi quei pezzi li ballava decenni fa a chi da poco è entrato a far parte della Kiss Army. L'amore della band per il nostro paese, dichiarato a parole e sbandierato dalla chitarra tricolore di Stanley, è nettamente ricambiato.

 Il popolo rock italiano ha ceduto, ancora una volta, alla tentazione del Bacio più passionale di tutti. Alla prossima, cari Kiss.

 

 

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Setlist 

Deuce
Shout It Out Loud
Lick It Up
I Love It Loud
Firehouse
Shock Me
Guitar Solo
Flaming Youth
Bass Solo
God of Thunder
Crazy Crazy Nights
War Machine
Say Yeah
Psycho Circus
Black Diamond
Rock and Roll All Nite

Encore
I Was Made for Lovin' You
Detroit Rock City




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