Michael Monroe + Hardcore Superstar
26/10/15 - Live Club, Trezzo Sull'Adda (MI)


Articolo a cura di SpazioRock

Servizio a cura di Andrea Buratto

 

Cosa c'è di meglio da fare la domenica sera se non andare a vedere un bel concerto rock n' roll? Direi quasi nulla … si beh, forse giusto giusto solo una cosina.
E così eccoci al live di Trezzo ad assistere ad un concerto coi fiocchi. Due band che rappresentano due epoche diverse: Michael Monroe, un'icona storica, e gli Hardcore Superstar, uno dei pochi gruppi che negli ultimi anni sono riusciti ad emergere sempre di più assurgendo infine a rango di vere e proprie stelle underground. Del resto, la loro "We Don't Celebrate Sundays" è una delle canzoni ancora adesso più in voga ed apprezzata nelle feste delle discoteche rock al pari dei grandi classici. Qualcosa vorrà pur dire.

 

 

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Arrivo al locale che Monroe è appena salito on stage ed è già li che salta e sgambetta come un ragazzino. Mi viene da citare il buon Glaze: "E' come vedere mio padre che fa la spaccata mentre io non riesco neanche ad allacciarmi le scarpe!". L'esperienza di anni e anni si nota tutta: Mike è un maestro del palcoscenico, come avevo già avuto modo di appurare al Legend Club qualche tempo fa. Tocca riconfermare quanto pensavo già all'epoca: è sicuramente uno dei più grandi frontman in circolazione. Scaletta stupenda, composta da tanti successi che trasudano un rock dei più puri e genuini, a tratti quasi punk, ma sempre super ballabile con i suoi assoli di sax e armonica.
Solo un simpaticone nelle prime file pare non godersi la festa, preferendo infastidire i presenti e venendo così allontanato… ma si sa , gli stupidi purtroppo non mancano mai, anche in occasioni dove bisognerebbe pensare solo a divertirsi invece di stare li a dare soltanto fastidio al prossimo .
La band di Michael chiude infine la divertentissima esibizione con due pezzoni storici come la cover "Up Around The Bend" e "Dead, Jail or Rock n Roll".

 

 

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Cambio palco, viene il turno degli Hardcore Superstar, altrettanto in super forma.

 

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Evito assolutamente di fare alcun paragone fra le due band -come invece si divertivano a fare tutti in sala- perchè credo che non abbia nessun senso... entrambe sono state davvero brillanti.
Anche Jocke come sempre si rivela un vero mattatore del palcoscenico, supportato alla grande dai suoi compagni. La scaletta copre tutta la discografia passando per i grandi classici come "Dreamin' In A Casket" , la già citata "We Don't Celebrate Sundays", "Last Call For Alcohol" fino ad arrivare ai brani dell' ultimo album. C'è anche spazio per un duetto stupendo con il compagno di tour Monroe!
Molto bello anche il momento acustico e tutti i vari siparietti divertenti che la band si inventa, come quello di offrire da bere alla gente e il finale dove i tecnici smontano tutto il palco mentre loro suonano e finiscono per essere lanciati nella folla dal gruppo stesso.
Doveroso anche spendere due parole per il bassista Martin Sandvik, che assicura un tiro devastante ad ogni singolo pezzo. La gente passa così l'intera esibizione a cantare, saltare e ballare per l'intero e l'atmosfera che si respira non potrebbe essere più positiva.
 

 

 

In conclusione, è stato davvero affascinante poter vedere sullo stesso palco la Storia e il Presente, con lo splendido risultato di tanta gente diversa che segue il rock unita come una bella famiglia. Dinnanzi a queste esperienze vi è la dimostrazione che rispettandoci a vicenda, senza la volontà di cercare per forza qualcosa che non va in uno spettacolo o giudicare soltanto, si possa sentirsi davvero più vicini e goderci questi eventi meravigliosi al massimo, gustandoci le emozioni che solo questa musica sa regalare.




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