Down
Down IV: Part I - The Purple EP

2012, Roadrunner Records
Doom

Recensione di Stefano Risso - Pubblicata in data: 17/09/12

Cinque anni dopo l’ottimo “Down III: Over the Under”, il supergruppo di New Orleans ritorna a farsi vivo col primo di una serie di quattro ep la cui pubblicazione giungerà a termine il prossimo anno. Un progetto ambizioso che potrebbe far storcere il naso ai più, si sa che un album vero e proprio è sempre preferibile, ma data la corposità di questo “Down IV: Part I - The Purple EP”, trentatrè minuti per sei canzoni, non possiamo certo lamentarci dal punto di vista del minutaggio.

Quello che invece getta un’ombra pesante su “The Purple EP” è la qualità media della proposta, il fervore, il trasporto, la classica furia selvaggia, tutti elementi che, considerata la carriera di Anselmo e compagni, latitano in maniera importante. Brani formalmente perfetti che nascondono un vuoto preoccupante al di sotto del bel vestito vintage della produzione, riuscendo a raggiungere picchi emotivi consoni alla band solo in rarissimi momenti. Si avverte una certa omogeneità all’interno della tracklist, che scorre senza provocare sussulti, priva di quei proverbiali cambi di ritmo, aperture e ritornelli che hanno reso i Down una vera realtà di culto.

E non è certo per motivi di scelta stilistica, avendo attribuito meno importanza alla componente souther/sludge, per preferire un approccio che guarda alla tradizione doom americana con grande attenzione, in “The Purple EP” manca proprio il substrato fondamentale, ossia l’ispirazione, per poter ambire a valutazioni più consone al livello di questi musicisti preparatissimi. Magari questo ep lo rivaluteremo una volta assimilati i tre rimanenti, inserito in un’analisi generale di un progetto pur stimolante sulla carta, ma che parte col piede sbagliato.

Davvero strano, i Down sono sempre stati oculati nell’uscire col nuovo materiale nel momento giusto e al punto giusto, facendosi attendere a lungo e ripagando ogni volta gli ascoltatori, ma questa le cose non sembrano siano girate nel verso giusto, staremo a vedere. Speriamo che “The Purple EP” non venga ricordato unicamente per l’avvicendamento di Rex Brown con Pat Bruders al basso. Al momento il risultato non è niente di trascendentale, non brutto, ma molto distante dei Down che conosciamo.



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