Vader
Litany

2000, Metal Blade Records
Death Metal

Recensione di Stefano Risso - Pubblicata in data: 29/03/09

E' impossibile per chiunque ascolti death metal non essersi mai imbattuto in una formazione che rappresenta da anni una vera e propria istituzione della scena, quasi impossibile non aver assistito ad uno degli innumerevoli concerti che i polacchi tengono praticamente in tutto il mondo, forti di una produzione discografica, tra full-length ed ep, che rimette in discussione ciclicamente il loro stile ormai consolidato e immediatamente distinguibile dalla massa. I Vader sono una macchina da guerra perfettamente oliata che imperterrita ha sempre seguito la propria strada con una forza di volontà invidiabile, assumendo anni fa il ruolo di gruppo "traino" per un movimento, quello del death polacco, che senza i Vader oggi sicuramente non avrebbe questa importanza.

Cosa si può dire dei Vader? Una di quelle poche band in cui le parole sembrano superflue, in cui la potenza della musica è in grado di trasmettere immediatamente all'ascoltatore i sentimenti che spingono questi musicisti a produrre sempre lavori di spessore, capaci di risollevarsi da un periodo leggermente sotto tono, coincidente con Revelations (del 2002) e The Beast (del 2004), attraverso un sorprendente ep come The Art Of War, e creando i presupposti per un ritorno in grande stile con l'attesissimo prossimo disco Impressions In Blood. Secondo chi scrive, Litany rappresenta fino ad ora la massima espressione di quello che i Vader riescono a scaturire con il loro death metal militaresco e travolgente, fatto di chitarre lineari, quadrate, dal riffing semplice ma estremamente compatto, in cui si delinea una spiccata componente thrash (o meglio slayeriana) e in cui gioca un ruolo fondamentale lo stile inconfondibile dietro le pelli di Krzysztof 'Doc' Raczkowski, vero motore della band, prematuramente scomparso nel 2005.

Litany è posto quindi all'apice di tutta la produzione dei polacchi, la punta di un iceberg che non annovera capolavori assoluti, ma dischi tutti estremamente coinvolgenti e genuini, in cui la band parla chiaro ai propri ascoltatori, scaricandogli addosso vagonate di violenza senza ricorrere a espedienti troppo arditi o a soluzioni particolarmente innovative. I Vader procedono a testa bassa e picchiano duro su tutto quello che gli para dinnanzi e Litany ne è l'esemplificazione, la summa di tutto quello che i Vader rappresentano. Le qualità dei singoli musicisti, su cui spiccano oltre a Doc le due asce Piotr 'Peter' Wiwczarek (grande anche dietro al microfono) e Maurycy 'Mauser' Stefanowicz, e la grande coesione fra essi bastano e avanzano per dar vita a tracce dirompenti nella propria brevità, come il terzetto composto da North, Forwards To Die!!! e A World Of Hurt. Tre canzoni per meno di sei minuti complessivi in cui i nostri non si fanno mancare niente, riuscendo a confezionare brani a cui è stato tolto tutto il superfluo, esaltando al massimo lo spirito barbarico della propria musica. Non solo violenza gratuita, ma anche un songwriting equilibrato ed intelligente incoronano tracce come Wings e Xeper, tra sfuriate condotte alla velocità della luce e granitici mid-tempo. Litany è il classico disco di breve durata che deve la sua forza all'insieme dei brani, all'incessante martellamento a cui si è sottoposti durante l'ascolto dell'intero lavoro, solo così si possono apprezzare pezzi dirompenti come la title-track Litany, Cold Demons (spettacolari i rumori del cingolato in sottofondo) e la splendida The Final Massacre, in cui gli afflati slayeriani si sprecano, così torrenziale da mettere in riga parecchie giovani band ancora per parecchi anni.

Se non lo avete ancora capito, la musica dei Vader va solamente ascoltata e goduta per quello che vuole trasmettere. Non è il tipo di death metal che permette troppe riflessioni e digressioni su soluzioni tecniche, melodiche o compositive. Se cercate raffinatezze di questo tipo i Vader vi risponderanno con una bel calcio dove non batte il sole. Semplicemente obbligatorio per tutti gli appassionati e non solo.



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