Vader
Tibi Et Igni

2014, Nuclear Blast
Death Metal

Recensione di Stefano Risso - Pubblicata in data: 24/06/14

Ennesimo album per i polacchi Vader, il decimo per l’esattezza. Una band che nell’ambiente estremo non ha certo bisogno di presentazioni, capace di navigare con la solita granitica matrice stilistica nelle acque tempestose di trent’anni di carriera (il debutto arriverà più tardi, ma il buon Peter pose la basi della band nel 1983), tra alti e bassi, cambi di line-up ormai impossibili da quantificare e dipartite forzate come la morte del grande batterista Krzysztof Raczkowski, per tutti Doc, nel 2005.

Una girandola di eventi che avrebbe potuto facilmente intaccare poco a poco la formazione, che per contro ha sempre reagito con l’unica cosa che le è più congeniale fare: picchiare sempre duro. Non riusciamo infatti a trovare termini più tecnici che possano meglio descrivere i Vader, i quali dimostrano anche a questa tornata che il metal, per certi versi, è una cosa molto semplice: basta avere le idee chiare, riversare su disco tutta la violenza esprimibile, avere la sufficiente padronanza tecnica e compositiva per non produrre sterili fotocopie e il gioco è fatto.

In questo contesto “Tibi Et Igni” si inserisce alla perfezione. Copertina, titolo e testi smaccatamente adesi allo stereotipo “infernale” della musica pesante, ma soprattutto musica che va dritto per dritto senza troppe digressioni. Gli ingredienti sono sempre gli stessi, death metal quadrato, forti influenze slayeriane, solita maestria nel gestire stacchi e ripartenze e la tipica capacità di mettere tutto al proprio posto. Il risultato è un disco solido, ben costruito, che riesce a mettere in mostra anche qualche episodio più epico e ragionato, necessario per stemperare la furia della tracklist, ma non aspettato, e per questo doppiamente gradito.

Poco altro da aggiungere per una band che ha contribuito alla storia gloriosa del genere, sempre in trincea, sempre sul pezzo. Un altro disco ben superiore alla media.



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