Ormai da diversi anni, quando sentiamo parlare dei Vader, il pensiero comune va diritto verso un death metal di alta qualità e professionalità, grazie ad una carriera costante e costellata di capolavori come "Litany", "Revelations", "The Art Of War" e "Impressions In Blood".
Purtroppo però gli alti e bassi esistono per tutti, per ogni artista e musicista: prima o poi tutti devono affrontare un calo di ispirazioni e di idee e in questo caso, anche di carica esplosiva.
Necropolis è il nono full length della band polacca, che può vantare davvero una grande storia e un’invidiabile ispirazione a livello musicale. Purtroppo i Vader di oggi, anno domini 2009, sono una band quasi completamente diversa, i cambi di line-up e gli stravolgimenti subiti nel corso degli ultimi anni hanno dato una mazzata alla formazione. Tutto questo si sente fin troppo bene, in un album che non riesce a brillare come i precedenti, nonostante l’ alto livello tecnico e una produzione perfetta, questa volta ad opera della Nuclear Blast. Per capire bene di cosa si parla bisogna fare un salto di due anni nella storia dei Vader.
Dopo "The Art Of War" e ai tempi di "Impressions In Blood", i Vader sembravano essere un gruppo lanciato sull’onda di un successo sempre maggiore e indiscutibile. Nessuno credeva che i problemi sarebbero scaturiti da una line up a dir poco perfetta, a supporto di uno dei migliori gruppi death metal d’europa. A giugno del 2008 esce la bellissima raccolta intitolata "XXV", per Regain Records, che aveva curato anche "Impressions In Blood". Ebbene, "XXV" è l’ultima release con la migliore line up di sempre; in seguito le cose iniziarono a prendere una brutta piega, prima con l’abbandono di Mauser, chitarrista storico e principale mente creativa della band, che scelse di impegnarsi a tempo pieno nel suo nuovo progetto Unsun e in seguito con la fuoriuscita di Novy (basso) e di Daray, batterista dalle doti sovrumane che aveva rimpiazzato il defunto Doc, e che dopo "XXV" scelse di entrare nei Dimmu Borgir come turnista, molto probabilmente per cause economiche... E fu così che Peter, il leader del gruppo, dovette darsi da fare per rimettere in sesto un gruppo che fino ad allora non aveva mai subito cali di energia e ispirazione. Per prima cosa ingaggia Vogg degli sfortunati Decapitated e in seguito pesca da quel grande calderone di musicisti estremamente tecnici ed estremi chiamato Polonia due nuovi volti: Tomasz "Reyash" Rejek al basso e Pawe "Paul" Jaroszewicz alla batteria. Tutti i nuovi arrivati vengono bollati come “Session Members” e non come veri e propri membri del gruppo; in pratica, possiamo dire che i Vader di oggi sono Peter e basta!
Nel frattempo cambia anche la casa discografica e da Regain si passa a Nuclear Blast (è un pò come passare dall’ oro al platino), e nel giro di un anno da "XXV", i “Nuovi Vader”, pressati dalla nuova etichetta si affrettano a comporre il loro nuovo album: "Necropolis". Un lavoro che più ascolto e più me ne convinco... non può assolutamente competere con i suoi predecessori! Non è un brutto album, capiamoci, ma dai Vader ci si aspetta molto di più. Figlio di stravolgimenti e prodotto in così poco tempo a distanza di essi, "Necropolis" non è senz’altro un passo in avanti e consiglio l’acquisto solo ai fans sfegatati o a chi ha ormai tutti gli album precedenti.
La formula è sempre la stessa, i brani suonano “Vader” ma in questo caso c’è qualcosa che non convince appieno e il disco alla fine non mi lascia nessun riff in testa. La struttura dei pezzi e il riffing è la stessa di sempre, brani corti e diretti, accelerazioni bilanciate con tempi più lenti, ripartenze in tipico stile Vader e la solita voce aggressiva di Peter. Ma qui manca l'ispirazione, ed è per questo che alla fine l’album appare e scompare dalla mente, senza mai brillare e stupire. Per chi come me ha amato i Vader di "Black To The Blind", "Litany", "Revelations" e "The Art Of War", questo Necropolis apparirà un buon disco senza nulla di eccezionale, una lama a doppio taglio che regala qualche soddisfazione con pezzi come “Rise Of The Undead”, “Impure” e “Never Say My Name” ma che alla fine lascia l’amaro in bocca: i Vader non sono più quelli di prima!
Molto più interessante è invece la versione limitata di "Necropolis" in cui sono state inserite due cover (“Fight Fire With Fire” dei Metallica e “Black Metal” dei Venom) e il live “To Live!!!” registrato in DVD il 26 aprile 2009 a Cracovia, contenente parte dello show di beneficienza tenuto in onore delle onerose cure per il cantante dei Decapitated Adrian "Covan" Kowanek. La scelta dei brani inseriti nel bonus DVD ricade su capolavori come “Carnal”, “Wings” o “This Is The War”, che hanno permesso ai Vader di diventare la grande band che tutti ricordiamo!
Per concludere vi invito all’ascolto di "Necropolis" e di farlo tenendo presente la difficile situazione affrontata dai Vader negli ultimi 12 mesi. Vi invito anche ad essere fiduciosi, e sperare che passato questo brutto periodo, Peter e compagni ritrovino le grandi ispirazioni di una volta, quelle che ci hanno regalato alcuni tra i momenti migliori del death metal. D’altronde, chi mai vorrebbe perdersi un live dei Vader? Io no di certo!