Mr. Big
What If...

2011, Frontiers Records
Hard Rock

I Mr. Big dopo dieci anni tornano con prepotenza nell'olimpo del rock
Recensione di Daniele Carlucci - Pubblicata in data: 11/01/11

L'abbiamo atteso a lungo ed ora eccolo qua, naturale conseguenza della reunion dei Mr. Big avvenuta nel 2009. “What If...” è l'album che segna il ritorno di una delle più grandi rock band degli ultimi vent'anni, di sicuro una delle più preparate tecnicamente. Eric Martin, Billy Sheehan, Paul Gilbert e Pat Torpey sono quattro Musicisti (la maiuscola è di rigore) che hanno saputo farsi apprezzare come veri maestri del canto e dello strumento: ora le loro strade si sono ricongiunte e il disco prodotto con l'entusiasmo dell'essere di nuovo insieme non è un semplice modo per dire “ben ritrovati”, ma un sorprendente ritorno ai fasti degli anni che furono.

Già il singolo “Undertow” era stata una succosa anticipazione dell'album, con il suo rock di classe, raffinato e curato in ogni minimo dettaglio: gli fanno eco anche le altre canzoni di “What If...”, che, estremamente melodiche e accattivanti, rimangono in testa al primissimo ascolto, scritte nel più classico stile Mr. Big. Esempi sono la doppietta irresistibile “American Beauty” - “Still Ain't Enough For Me”, che catapulta in una spirale festosa e scatenata e non sfigurerebbe nemmeno davanti a “Colorado Bulldog” o “Addicted To That Rush”, poi c'è “Nobody Takes The Blame” con il suo riff dai sapori un po' country, da spiga in bocca e cappello in testa, mentre si suona il dobro su una sedia a dondolo sul porticato di una casa che si affaccia su una vasta distesa di grano nelle praterie della parte centrale degli Stati Uniti, o ancora “Stranger In My Life”, splendido lento magnetico ed emozionante come solo i Mr. Big sanno fare. Altri brani da far girare la testa sono “As Far As I Can See” e “I Won't Get In My Way”, dai riff incisivi e ritornelli irresistibili e “Around The World”, dai ritmi e fraseggi frenetici. In “What If...” si gustano sapori diversi, in grado di mandare in estasi il palato e lasciare appagati e soddisfatti. L'album è variegato e mette in bella mostra tutto ciò che i Mr. Big sono, degli artisti in grado di trasformare in poesia quello che hanno in testa e poi trasmettono ai propri arti per far “parlare” i propri strumenti. Spesso a troppa tecnica è associata mancanza di cuore e freddezza, ma Martin e soci hanno sempre dimostrato che così non è, almeno per loro, perchè riescono sempre a trasmettere delle emozioni e nella musica questo è fondamentale: andare oltre il muro sonoro e comunicare qualcosa, qualsiasi essa sia, vuol dire avercela fatta, aver raggiunto lo scopo. E ancora una volta i Big colpiscono in pieno il centro del bersaglio con la loro freccetta, affilata e lucidata ad hoc per tornare a competere con i migliori, laddove la band americana non può fare a meno di stare.

Ciò che fa davvero volgere il pollice verso l'alto è proprio il fatto che “What If...” non sia semplicemente un disco di assestamento post-reunion, ma il prepotente atto di riprendersi il tempo perduto a suon di riff, assoli, acuti, e corse sfrenate su strade battute con successo due decenni fa.



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