Beardfish
Destined Solitaire

2009, InsideOut Music
Prog Rock

Recensione di Alessandra Leoni - Pubblicata in data: 27/07/09

Si apre un nuovo capitolo per la band progressive svedese Beardfish, giunta al suo quinto album “Destined Solitaire”.

Conosciuti in particolar modo per la loro particolare propensione a riproporre sonorità care alle band progressive rock degli anni settanta – come Genesis, Yes, Zappa e via discorrendo – e per le loro melodie sognanti ed eteree, con il loro ultimo lavoro si può dire con certezza che hanno raggiunto una notevole maturità compositiva, ma sono riusciti anche ad andare oltre alle caratteristiche per le quali sono noti, osando più decisione ed aggressività.

Questo tentativo di andare oltre i propri confini non ha dato che risultati positivi: i Beardfish danno prova di essere pronti a sperimentare, ed ad introdurre nuovi elementi nelle loro sonorità. Un esempio lo si trova nella lunga title track “Destined Solitaire”, dove il poliedrico cantante e tastierista Rikard Sjöblom arriva a fare del growl, quasi si trattasse di death metal. Ma sin dalla prima traccia “Awaken The Sleeping” possiamo sentire più compattezza ed aggressività, e si può notare un parziale accantonamento delle sonorità eteree, per lasciar spazio a suoni più consistenti, che conferiscono più spessore al brano, e alle altre canzoni dell’album. Gran parte delle tracce sono di lunga durata – ben sette brani su nove sono al di sopra dei cinque minuti – e svelano tutta la loro complessità a livello compositivo e la bravura dei musicisti svedesi. Tuttavia, il brano che a mio giudizio considero il più consistente è “In Real Life There Is No Algebra”, una delle due canzoni più brevi, dalle sonorità decisamente blues, accompagnata da più voci in sottofondo. Un brano ben ritmato e veramente piacevole e divertente anche per il testo. “At Home… Watching Movies ” è una piccola perla di poco meno di due minuti, un brano dal sapore casalingo, con sole chitarre acustiche, e battiti di mani. Semplice ed accogliente, ma molto efficace. “Coup De Grâce” è anch’essa una canzone molto valida di quest’album, con una fisarmonica che ci rimanda direttamente nei boulevard e nelle rue parigine. Un brano veramente bello, ma anche dal sapore malinconico, che sembra ritrarre Parigi in una foto in bianco e nero dei decenni passati. “Abigail’s Questions (In An Infinite Universe)” e “The Stuff That Dreams Are Made Of” chiudono questo album, in un mix sapiente di grinta e di leggerezza.

In buona sostanza, quest’album conferma le doti e la validità dei Beardfish, anche se a volte dovrebbero concentrare un po’ di più le idee ed accorciare la durata delle canzoni, in quanto dimostrano la loro validità in modo più evidente nelle canzoni più brevi, che si sono dimostrate anche le canzoni con spunti più originali.



01. Awaken The Sleeping
02. Destined Solitaire
03. Until You Comply Including Enropy
04. In Real Life There Is No Algebra
05. Where The Rain Comes In
06. At Home ... Watching Movies
07. Coup De Grâce
08. Abigail's Questions (In An Infinite Universe)
09. The Stuff That Dreams Are Made Of

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