Il futuro - disse qualcuno - cova uova fatali. Così pare, a giudicare dall'eccellente qualità di "Violence Unleashed", lavoro 2016 dei thrasher tedeschi Kreator. Originariamente pubblicato come allegato al magazine tedesco Legacy, questo EP prometteva già molto riguardo all'album che sarebbe poi uscito il 27 gennaio.
Ma vediamo in dettaglio: l'opening track situa la nuova proposta della band in un territorio di metallo lucente attentamente preparato dall'evoluzione del suo sound attraverso i precedenti 5 album in studio (da "Violent Revolution" in poi, tanto per capirci). Stiamo parlando di una band praticamente resuscitata dalla crisi del thrash degli anni '90. Generale, sì, anche se è impossibile dimenticare splendidi e sfortunati album come "Renewal" e "Cause For Conflict", mentre altre thrash band brancolavano nel buio di una notte senza stelle. Ma è dal 2001 che i Kreator hanno gradualmente ricalibrato il loro sound, assecondando lo spostamento verso sonorità più estreme di tutti i sottogeneri di rilevanza, collocandosi con classe invidabile, come si diceva, in un territorio nuovo e personalissimo, che ci azzarderemmo di battezzare "Heavy Thrash" o "Epic Thrash". Sì, perchè "Gods Of Violence" - l'inedito dell'EP - ha in sé tanto un nucleo thrash solidissimo, che un'innegabile aura heavy/speed, il tutto in magico equilibrio, e con un tiro e un suono che molti gruppi invidierebbero. La seconda traccia è, tanto per non smentirsi, una godibilissima cover del classico "The Number Of The Beast" dei Maiden; le successive "Wolfchild" e "Iron Destiny" sono apparse, rispettivamente, nel singolo "Civilization Collapse" (ma già presente nella compilation "Dark Symphonies - A Tribute To John Sinclair" del 2012) e nell'edizione giapponese di "Phantom Antichrist". Sia la cover dei Maiden sia questi brani confermano l'impressione che i Kreator sappiano bene dove si stanno dirigendo, e lo facciano con grande perizia e gusto, senza sbandate.
Concludono l'EP due loro classici registrati dal vivo al Wacken Open Air Festival, che testimoniano prestazioni di livello assoluto: "Phobia" e "Violent Revolution". Thrash? New Thrash? Heavy Thrash? Ma poi perchè spaccarci il cervello con futili definizioni? E' Heavy Metal, signore e signori, nudo crudo lucente e tirato più che mai.