Steve 'n' Seagulls
Farm Machine

2015, Spinefarm Records
Folk

Recensione di Riccardo Coppola - Pubblicata in data: 12/05/15

Suvvia, metallari, dite la vostra: quanto vi piacciono le acute strumentazioni e le allegre ritmiche del folk? Quali immagini evoca nelle vostre menti il suono del banjo, oltre alla fantasia di afferrarne uno e spaccarlo in testa a Marcus Mumford? Il problema per voi è che adesso dalla Finlandia arrivano cinque simpatici burloni che paiono essersi posti come obiettivo quello di "uccidere" classici della cultura metal, calandone le massicce e belluine infrastrutture in uno sgangherato e improbabile folk. E l'esito è così credibile e solido da far sembrare tale blasfemia quasi una cosa normale.

In realtà, la pratica dell'ossimorico stravolgimento di qualcosa di successo, come Katy Perry in versione black metal o i Bloodbath con Pippo in veste di vocalist, non è assolutamente nulla di nuovo: ciò che distingue questi Steve 'n' Seagulls -oltre a un nome assolutamente geniale- è però una perizia incredibile nell'esecuzione strumentale (il riff di "Thunderstruck", così come le bordate di "Paradise City", sono rese in maniera praticamente impeccabile), e un riarrangiamento dei brani che va ben oltre la superficie (come "Cemetery Gates", che vede i lamenti in crybaby della chitarra di Dimebag Darrell impietosamente tramutati in fisarmonache da sagra) e che li porta ad avere una discreta dignità anche come pezzi individuali, e non sono come divertenti goliardate.

Con alcune scelte che ben poco si prestano alla metamorfosi (su tutte "Ich Will") e altri passaggi che su disco sono fin troppo sciatti se confrontati ai frizzanti live video (come nel caso di "Seek And Destroy" o "Holy Diver") "Farm Machine" soffre però di una qualità fin troppo altalenante, oltre che -ma è inevitabile- di una longevità scarsissima: lo si ascolta sorridendo una o due volte, poi, verosimilmente, lo si archivia. Resta comunque un disco che merita d'esistere e di finire su qualche scaffale, e che è qualcosa in più di un modo per fare (tanti?) soldi dopo il boom di popolarità sul web. Ma la storia insegna che dilettevoli giocattoli come questo si rompono molto presto, in mancanza di una adeguata diversificazione. Vedremo.



01. Grand Opening
02. Black Dog (Led Zeppelin cover)
03. Thunderstruck (AC/DC cover)
04. The Trooper (Iron Maiden cover)
05. Ich Will (Rammstein cover)
06. Paradise City (Guns 'n Roses cover)
07. Nothing Else Matters (Metallica cover)
08. Over The Hills And Far Away (Nightwish cover)
09. Seek And Destroy (Metallica cover)
10. Holy Diver (Dio cover)
11. Run To The Hills (Iron Maiden cover)
12. You Shook Me All Night Long (AC/DC cover)
13. Cemetery Gates (Pantera cover)

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