Steve 'n' Seagulls (Pukki Kaalinen)
Una dissacrante dissezione dei classici del metal, per trasformarli in uno scalmanato bluegrass: gli Steve 'n' Seagulls raccontano ai microfoni di SpazioRock l'origine di questa folle idea e la loro storia, dal successo sul web all'imminente uscita del primo studio album.
Articolo a cura di Riccardo Coppola - Pubblicata in data: 30/04/15

Cosa ha portato alla nascita degli Steve 'n' Seagulls? Cosa vi ha fatto venire l'idea di riarrangiare in questo modo particolare grandi classici del rock e del metal?

Abbiamo cominciato nel 2010. Inizialmente non eravamo orientati né verso canzoni heavy metal, né verso una strumentazione completamente acustica. Il metal, il banjo, la fisarmonica e tutta questa roba sono arrivate dopo. Semplicemente, l'idea di prendere in mano questi "killer riffs" e di dargli una nuova vita, completamente diversa, ci è cominciata a piacere.

Dimmi qualcosa sul nome della band: cosa vi ha portato a sceglierlo? Vedete la vostra musica come colonna sonora di un film di arti marziali?

Abbiamo una specie di maestro budo nella band, più o meno come colui di cui non dirò il nome. Non è così agile ma le sue movenze sono rivoluzionarie. Vieni a vederci dal vivo, ti sorprenderemo. E no, non penso che qualcuno ci usi per una colonna sonora di un film.

In più di tre anni di attività, quali sono stati i momenti più belli e quelli peggiori per voi? Qual è il riconoscimento di cui siete più orgogliosi?

Abbiamo avuto delle belle gratificazioni dopo la scorsa estate. Forse la cosa più bella è stata firmare un contratto con Spinefarm Records. Una volta la fisarmonica di Hiltunen si è spezzata a metà perché suonava troppo forte... in genere, qualsiasi strumento che si rompe non è una cosa di cui essere particolarmente felici, per quanto sia inevitabile. Ma quella volta è stato molto divertente. Siamo felici di avere così tanti fan in giro per il mondo, e speriamo di poterli raggiungere tutti con il nostro tour.

 

 

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Cosa pensi che vi abbia portato ad emergere su tutte le altre band che reinterpretano classici, in giro per il web?

Forse c'è qualcosa di particolarmente strano nel modo in cui suoniamo e cantiamo. Non ci consideriamo una band bluegrass autentica. Forse, dato il nostro background finlandese, aggiungiamo qualche elemento scandinavo o slavo nei nostri arrangiamenti. Ci chiamano "Finnish Hillbillies". Siamo orgogliosi di questo titolo!

Come avete scelto le canzoni che hanno composto la tracklist di "Farm Machine"?

Alcune canzoni hanno fato parte dei nostri set per anni, altre sono state arrangiate il giorno prima della loro registrazione. Sostanzialmente, qualcuno di noi spunta con qualche nuovo riff, dopodiché ci sediamo e ci mettiamo a suonare fino a quando la canzone non prende completamente forma. Se non ci fa ridere, verosimilmente non finisce sull'album. Come linea guida, come puoi vedere, ci siamo mantenuti fedeli ai classici dell'heavy metal.

La vostra musica è molto divertente, ma è evidente quanta attenzione avete riposto nella rifinitura degli arrangiamenti. Temete che il vostro lavoro possa essere preso meno sul serio di quanto voi fate?

Sì. Ma ogni uomo può pensare quello che vuole. Qualsiasi commento riceviamo, è il benvenuto. Noi continuiamo a lavorare sodo, mantenendo il nostro stile, per ottenere il massimo da noi stessi.

L'album ci dà un'idea di quali siano le vostre band preferite in ambito rock e metal; d'altro canto, quali sono le vostre ispirazioni principali nel mondo della musica folk e acustica? Avete voluto ricreare il sound di qualche pecifico artista?

In Finlandia, i musicisti e i cantautori hanno i piedi ben piantati nella musica folk. Per cui, non ci viene difficile suonare come suoniamo, perché abbiamo sempre sentito performance musicali basate in un certo qual modo sul folk. Non c'è nessun artista particolare da nominare, ma comunque tutti noi siamo venuti in contatto con la tradizione country/blues/folk statunitense, che diversi artisti finlandesi hanno cercato di inglobare nella loro musica. I risultati sono stati per lo più orrendi. Penso che le ispirazioni più importanti sono stati i film, le storie e le registrazioni che abbiamo visto e sentito quando eravamo bambini.

 

 

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Qual è il futuro degli Steve 'n' Seagulls? Pensate di scrivere dei brani originali?

Il futuro immediato è già scritto. "Farm Machine" esce l'11 maggio. Dopodiché saremo in tour in tutta Europa, in estate. A settembre, probabilmente, andremo anche negli Stati Uniti. Nel frattempo cercheremo di trovare un po' di tempo per scrivere nuovi arrangiamenti, e anche un paio di nostre canzoni originali. Non vediamo l'ora di fare tutto questo... per non parlare dei festival estivi, e della possibilità di incontrare i fan.

Farete qualche show in Italia?

Sì, amiamo la pizza e la birra più di ogni altra cosa! Le nostre agenzie di booking stanno lavorando sodo per portarci in più postipossibile. Non potremmo tollerare l'idea di saltare l'Italia.

Questa era l'ultima, ragazzi. Vorreste lasciare un messaggio ai nostri lettori o ai vostri fan italiani?

Continuate a fare suonare i vostri mandolini. Ci vediamo quest'estate.




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