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Black Sabbath – Live Evil (40th Anniversary Edition)

I concerti sono tanti, milioni di milioni, ma si sa che alcuni, più di altri, sono passati alla storia: “Live Evil” dei Black Sabbath è uno di questi.

Le ragioni, ovviamente, sono diverse: si tratta di uno show di una delle band metal per eccellenza che, con Vinny Appice ed il compianto Ronnie James Dio in formazione, si trovava in stato di grazia; in secondo luogo, al momento della release originale, non erano completamente chiari i luoghi in cui fossero stati registrati molti dei pezzi in scaletta, alimentando così tutta una serie di dubbi tra i fan. Aggiungete a quanto ora detto che i litigi, avvenuti in fase di mixaggio, tra Dio ed Appice da una parte e Iommi e Butler dall’altra, porteranno ad una clamorosa separazione (ed all’inizio dell’altrettanto clamorosa carriera solista dell’iconico cantante) e capirete quanto il disco di cui stiamo parlando sia finito agli onori delle cronache, anche per motivi diversi dalla musica che propone.

Come i fan di vecchia data sicuramente sapranno, in occasione del quarantesimo anniversario del live album, è stata annunciata una Super Deluxe Edition che, in buona sostanza, contiene sia una versione rimasterizzata del disco (realizzata da Andy Pearce) che un nuovo mix dei master originali (a cura di Wyn Davis); il tutto distribuito su ben 4 CD o in altrettanti LP, con tanto altro materiale d’epoca che, siamo sicuri farà la felicità di tutti i collezionisti.

Come è facile immaginare, un’edizione di questo calibro (e di questa fascia di prezzo) non può di certo lesinare sui contenuti, sia fisici che digitali: ma per quanto riguarda la musica? Cosa ci offre questa Super Deluxe Edition? E, soprattutto, c’è veramente bisogno di questa doppia opera di restauro? Come sempre, all’ascolto l’ardua sentenza.

Partendo dalla rimasterizzazione, possiamo già notare delle notevoli differenze rispetto ai precedenti lavori svolti in passato sul disco. Anche rispetto al remaster del 2008, ad esempio, il suono appare più definito e molto più “massiccio”, e lo si avverte sin dalle prime note di “Neon Knights”, pezzo di apertura del live.

Se il lavoro di “messa a lucido” poteva dirsi necessario per svecchiare un suono che non rendeva adeguatamente giustizia allo show in questione, i pezzi in scaletta, va da sé, sprigionano ancora la stessa energia di quarant’anni fa. “N.I.B.” e “Voodoo” sono stampate nella mente di ogni amante della musica, così come l’arpeggio ed il ritornello di “Children of the Sea” che, insieme ad “Heaven and Hell”, rappresenta forse il punto più alto dei Black Sabbath targati Ronnie James Dio.

La scaletta, inutile dirlo, rappresenta un perfetto spaccato dei Sabbath, abbracciando tanto i classici con Ozzy, quanto i pezzi con Dio alla voce; “Live Evil” è infatti uno dei pochi casi in cui è possibile sentire il cantante di origini italiane cimentarsi in brani come “Paranoid”, “Black Sabbath”, “War Pigs” ed “Iron Man” che, come i fan della band sicuramente sanno, Dio non riproporrà spesso nella sua carriera. Come è facile immaginare, la voce di Ronnie non sempre si sposa alla perfezione con il repertorio di Ozzy, soprattutto per una questione timbrica, ma la carica emotiva è talmente alta che si riesce tranquillamente a soprassedere.

Un altro degli elementi che impreziosiscono “Live Evil” sono i momenti strumentali concessi ai membri della band che, ovviamente, sfoggiano tutta la loro classe con assoli di batteria e chitarra, arricchendo un set già di suo immenso.

Nonostante la presenza del remix potesse sembrare quasi un riempitivo, ascoltandola si riesce a percepire una differenza sostanziale con la precedente rimasterizzazione. L’opera di Wyn Davis porta in dote dei suoni molto più brillanti ed “esplosivi” rispetto a quanto offerto da Andy Pearce, arrivando a portare all’ascoltatore due versioni dello stesso disco, differenti ma ugualmente valide. Non è possibile stabilire quale delle due sia la migliore, dato che, come detto poco fa, si tratta di due lavori totalmente diversi, uno più fedele al disco ed un altro che rielabora i master originali; tuttavia, a parere di chi vi scrive, tanto il remaster quanto il remix meritano il vostro tempo, nonché il vostro ascolto.

L’acquisto di un cofanetto del genere è destinato agli appassionati della primissima ora della band di Birmingham, ma il lavoro svolto è di fondamentale importanza per qualsiasi amante della musica. Qualora non aveste mai sentito parlare di questo “Live Evil”, probabilmente questo è il momento migliore per colmare questa grave, gravissima lacuna; se invece avete già consumato la vostra versione del disco, imparandolo a memoria, vi consigliamo ugualmente di dare una possibilità a queste due nuove versioni: potreste essere nuovamente travolti dall’energia di uno degli show più memorabili della storia del rock.

Tracklist

01. E5150
02. Neon Knights
03. N.I.B.
04. Children of the Sea
05. Voodoo
06. Black Sabbath
07. War Pigs
08. Iron Man
09. The Mob Rules
10. Heaven and Hell
11. The Sign of the Southern Cross
12. Children of the Grave
13. Fluff

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