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Halestorm – Back From The Dead

La manina rantolante che buca il terreno, punta verso l’alto, sfida il paradossale dialogo tra la vita e la morte: è la scena clou di tanti b-movies horror, quella del ritorno dall’aldilà, ma non è quella che stiamo guardando oggi, oh no. Perchè tra i pop corn accidentalmente caduti a terra ed il vento che fa sbatacchiare le finestre, i nostri occhi fissano impauriti una sequenza ben diversa, vedono la terra scuotersi nello schermo e spaccarsi in due con l’irruenza di un terremoto magnitudo 8: questo non è uno splatter da quattro spicci, questo è il film tripla A degli Halestorm e del loro dirompente risveglio dal mondo dei morti.

Quattro lunghi anni, tanto è durato il letargo artistico della band di Lzzy Hale, un sonno alimentato dalle disastrose conseguenze della pandemia, che ha ritardato di molto l’uscita del successore del buon “Vicious” (2018): un periodo durissimo, miccia di problemi psicologici racchiusi tra le righe infiammabili di “Back From The Dead”, un pacco bomba col timer prossimo allo zero, che stringiamo comunque forte tra le nostre bramose mani, quando il ticchettio cessa e l’onda d’urto della title track ci trasforma in polvere, un colpo secco nelle orecchie, diretto, fabbricato con le raffinate polveri da sparo di hard rock e alternative metal, una miscela da ricettario del rock, portata avanti con successo sin dall’uscita di quel mini gioiello di “The Strange Case Of…”.

“Wicked Ways”, cucita con le cavalcate di Arejay Hale, solleva la sontuosa voce di Lzzy Hale sopra il muro delle sei corde, ora taglienti e subito dopo  granitiche, (“Strange Girl”). Basterebbero tre tracce a spiegare al pubblico perchè i riflettori del mondo dell’hard rock siano perennemente puntati sul quartetto made in Pennsylvania, ma “Brightside” e “The Steeple” ci gettano a terra il microfono con forza, iniettandoci velenose invettive di chitarra, date in pasto ad una melodia a tratti aggressiva, a tratti morbida e pop, prendendo spunto qua e là, tra rimandi a The Pretty Reckless e Alter Bridge, toccando gli Shinedown e quache elemento di Stone Sour e Sumo Cyco.

Photo Credits: Jimmy Fontaine

Melodia e ruvidezza, insomma, vi chiederete cosa ci sia di nuovo in un tale connubio, eppure gli Halestorm sono capaci di rendere fresco un genere stravissuto, vuoi per la capacità fuori dal normale della frontwoman, monumentale anche nei (pochi e cangianti) momenti soft – la centrale “Terrible Things” e la toccante “Raise Your Horns” in chiusura –, vuoi per una ricerca di sonorità sempre nuove e al passo coi tempi.

È il momento dell’elettrizzante “My Redemption”, dalle trame piuttosto semplici, ma dal refrain nuovamente chirurgico, manifesto di una capacità balistica egregia in fase di composizione e songwriting, come nella strascinata “Bombshell”, sensuale nelle strofe e mattatrice in un ritornello da moshpit. Se “I Come First” non brilla di inventiva, nonostante l’ennesima, enorme prova della Hale, “Psycho Crazy” rieleva nervosamente l’attenzione in un exploit elettrico che spegne le luci prima della già citata “Raise Your Horns”, un intimo dialogo spoglio di strumenti – solo piano e voce -, ma denso di emozioni.

È stato un parto difficile, quello di “Back From The Dead”, ma dai frutti rosei: rialzarsi da un buco nero con una carica in più, questo è possibile solo quando la motivazione batte l’arrendevolezza, e gli Halestorm tornano in superficie determinati e con la bava alla bocca. Un disco coinciso, non prolisso e con i momenti pacati dosati saggiamente, un’opera compatta e sicuramente superiore al suo predecessore. “Back From The Dead” prende posto tra le migliori pubblicazioni della giovane discografia degli americani perchè dimostra a pieno quali siano i cardini attorno a cui costruire un album rock ben saldo in un’epoca che fabbrica musica in quantità industriale e che esige, di conseguenza, una qualità più alta. Quella degli Halestorm è una pellicola impossibile da perdere.

Tracklist

01. Back From The Dead
02. Wicked Ways
03. Strange Girl
04. Brightside
05. The Steeple
06. Terrible Things
07. My Redemption
08. Bombshell
09. I Come First
10. Psycho Crazy
11. Raise Your Horns

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