Era il 5 dicembre 2019 quando i Ghost hanno celebrato il loro ultimo rituale italiano, poi sappiamo tutti cosa è accaduto e probabilmente molti dei presenti al concerto di ieri sera al Forum di Assago stavano riprendendo esattamente da dove avevano lasciato oltre due anni fa. Un concerto dei Ghost, si sa, è un’esperienza mistica, un concentrato di energia dissacrante, ma ieri sera è stato qualcosa di più, complice questo lento ritorno alla normalità dopo tanta astinenza. Il forum, seppur non in piena capienza, è gremito di “fedeli” della band svedese, tra volti truccati e giacche di pelle, pronti per un concerto memorabile.

Ad aprire le danze i Twin Temple, duo statunitense altrettanto amante di croci rovesciate e religioni dissacrate, una mezz’ora spensierata e divertente prima degli altri opener, i pesantissimi Uncle Acid and the Deadbeats, direttamente dal Regno Unito. Il loro show è stoner doom allo stato più puro, una potenza di suono devastante che fa breccia anche negli ascoltatori più diffidenti: a metà esibizione quasi nessuno riesce a non fare headbanging sui loro massicci riff.

Giunge quindi il momento tanto atteso: un telone bianco nasconde il palco e canti gregoriani si diffondono nell’aria, poi le luci si abbassano e le prime note di “Imperium” annunciano l’arrivo dei Ghost. Preceduto dai suoi Nameless Ghouls, Papa Emeritus IV fa il suo ingresso trionfale sul palco milanese e il rituale può finalmente iniziare. “Kaiserion” è il brano a cui è affidata l’apertura dello show: è uno dei pezzi migliori del nuovo album “Impera”, uscito proprio due mesi fa, e la resa live non fa che amplificarne l’efficacia e la potenza, rivelandosi perfetto per far esplodere il pubblico in un grido liberatorio che molti aspettavano da tempo. “Rats” e la mitica “From The Pinnacle To The Pit” proseguono questa grande scarica di adrenalina, lasciando pochissimo spazio per riprendere fiato in una tripletta iniziale al fulmicotone.

Segue “Mary On A Cross”, tratta dall’EP del 2019 “Seven Inches Of Satanic Panic”, e la strumentale “Devil’s Church” che si trasforma in una battaglia a colpi di chitarra tra i due Nameless Ghouls con tanto di siparietto tributo all’Italia con un accenno di “Funiculì Funiculà”. Uno dopo l’altro e tra svariati cambi d’abito per il buon Papa, si susseguono grandi classici come “Cirice” e “Ritual” e nuovi successi come “Hunter’s Moon” e “Call Me Little Sunshine”. Papa Emeritus è come sempre il punto focale dello show, con i suoi ricchi abiti talari opportunamente satanicizzati e la sua verve da showman consumato, tiene il palco e il pubblico con maestria ed eleganza senza risparmiarsi neanche per un minuto. È quasi toccante nel suo discorso in cui ringrazia i presenti per aver avuto la forza e il coraggio di uscire e andare a un concerto in un momento in cui siamo ancora fragili e soggetti alla paura e il lungo applauso e l’ovazione che ne derivano sono quasi un inno liberatorio, dopo tanto tempo e tanti cambiamenti che hanno influenzato la vita di tutti gli amanti della musica dal vivo.

Il rituale prosegue ancora più coinvolgente e coeso, con una “Year Zero” tiratissima e l’intero palazzetto che urla “Hail Satan! Welcome Year Zero” per poi “rilassarsi” con l’iconica ballad “He Is” e scatenarsi ancora con “Miasma”, momento apoteosi del mitico Papa Nihil, che viene portato sul palco in una bara di plexiglas e poi rianimato per il suo assolo di sax. “Mummy Dust” e “Kiss The Goat” chiudono lo show prima dell’encore finale con tanto di asta tra Papa Emeritus e pubblico per avere ben tre pezzi finali. Stupisce piacevolmente la cover di “Enter Sandman”, che i Ghost hanno registrato per l’album celebrativo dei 30 anni del “Black Album” dei Metallica, ma sono “Square Hammer” e “Dance Macabre” a scatenare definitivamente il pubblico del Forum per un finale intenso e liberatorio.

È palpabile la felicità pura dei presenti nel potersi sgolare, mascherine permettendo, sulle note di questi brani dopo un’attesa durata oltre due anni, fatta di paure e incertezze, è una sensazione che impregna l’aria e fa bene all’anima. E mentre Papa Emeritus, scintillante nella sua giacca di paillettes azzurre, sale la scaletta verso la piattaforma rialzata della batteria per un ultimo saluto solitario al suo pubblico, viene da pensare che è davvero tornata quella normalità così disperatamente desiderata dal mondo del rock’n’roll… e quasi scappa una lacrimuccia.

Setlist

Kaisarion
Rats
From the Pinnacle to the Pit
Mary on a Cross
Devil Church
Cirice
Hunter’s Moon
Faith
Spillways
Ritual
Call Me Little Sunshine
Helvetesfönster
Year Zero
Spöksonat
He Is
Miasma
Mummy Dust
Kiss the Go-Goat
Enter Sandman (Metallica cover)
Dance Macabre
Square Hammer

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