Till Lindemann, frontman dei Rammstein, è stato accusato da una ragazza di nome Shelby Lynn di essere stata drogata durante il pre-party nel backstage del concerto a Vilnius, Lituania, del 22 maggio.

Da quanto riferito dalla ragazza su Twitter, era stata condotta durante una pausa in una stanza dove era presente il frontman della band che le ha fatto delle pressioni per avere rapporti. Lynn ha rifiutato e Lindemann, a detta della giovane, si è allontanato arrabbiato.

Shelby ha raccontato di aver vomitato per 24 ore dopo aver ingerito delle sostanze presenti nei cocktail a lei offerti.

Ad oggi la band ha smentito qualsiasi tipo di accusa come si legge dalla dichiarazione condivisa sui social:

Le pubblicazioni condivise negli ultimi giorni hanno suscitato domande e irritazione tra i nostri fan. Le accuse che sono state mosse ci colpiscono tutti duramente e sono state prese seriamente.

Per noi è importante che i nostri fan si sentano al sicuro e a proprio agio durante i nostri concerti: davanti e dietro al palco.

Condanniamo ogni tipo di aggressione e vi chiediamo di non avere pregiudizi verso chi ha mosso le accuse. Ognuno ha diritto di avere il proprio punto di vista.

Ma anche noi come band abbiamo il diritto a non essere prevenuti.

Alla voce di Shelby Lynn, si sono unite anche quelle di altre donne che hanno accusato Till Lindemann di aver avuto rapporti sessuali non consensuali con loro.

La casa editrice Kiepenheuer & Witsch con cui Lindemann ha pubblicato due libri, uno nel 2013 e uno nel 2020, ha annunciato di aver interrotto la collaborazione con il cantante dei Rammstein dopo esser venuta a conoscenza di un video porno in cui Lindemann celebra la violenza sulle donne mostrando il libro “In stillen Nächten“.

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