“I see the signs of a lifetime
You ‘til I die”

Partiamo dalla fine, da “Don’t Delete The Kisses”, dalle ultime parole cantate da Ellie Rowsell, che racchiudono tutto l’amore sprigionato dai Wolf Alice e dal pubblico presente al Fabrique in 90 minuti di esibizione folle e scandita da un luminoso ed infinito caleidoscopio, con un colore diverso per ogni emozione espressa dalla band.

Un ritorno più che gradito quello del quartetto londinese, come testimoniato dal numero di fan – non solo italiani – che hanno affollato il locale di Milano. I Wolf Alice mancavano da quasi 5 anni da headliner nel Belpaese e nonostante le sporadiche apparizioni ai festival e in supporto a Harry Styles, la voglia di rivederli è salita a dismisura durante questo periodo, complice anche la pubblicazione di un album, “Blue Weekend”, che ha consegnando ai quattro grande fama in tutto il mondo, come dimostrano i 18 mesi in tour (intervallati da qualche impedimento causa pandemia) e la scelta dei grandi club come location per gli show.

La serata, ultima data del tour, è inaugurata dai Figura, band italiana, che intrattiene il pubblico – già presente in buon numero – per circa mezz’ora, con un rock onirico, dalle particolari sfumature indie. L’esibizione viene molto apprezzata ai presenti e continua per tutta la sua durata con pochissime interruzioni, prima che i cinque salutino ringraziando e lasciando un’ottima impressione.

Passano altri 30 minuti prima che le luci si spengano nuovamente e che i Wolf Alice (accompagnati dal tastierista Ryan Malcolm) vengano trionfalmente accolti sul palco, entrando sulle note di “Blue Weekend” di Karl Denver e lanciando rose al pubblico. L’inizio di una serata bollente è affidato all’incendiaria “Smile” e immediatamente notiamo quanto la band sia compatta sul palco ed offra uno show superbo, nella musica, quanto nell’intensità e nell’estetica dell’atmosfera. Il pubblico è in delirio fin dai primi pezzi e dopo una “You’re A Germ” che fa tremare i muri e “Formidable Cool” dimostra di conoscere e amare anche i brani dell’ultimo arrivato “Blue Weekend”, suonato quasi per intero, e cantato dai fan con la stessa intensità mostrata dalla band.

Effettivamente, vedendoli dal vivo si riesce benissimo a capire come i cinque siano un gruppo di amici che suonano e affrontano la vita insieme; nessuno si risparmia e anche se le capacità vocali e la presenza scenica di Ellie Rowsell basterebbero da sole per mettere la firma su una performance di livello, tutta la band è parte attiva dello show, non solo Theo Ellis – che mentre macina linee di basso corre e salta come una trottola per tutto il palco – e Joff Oddie – che inizia a grondare di sudore già dopo tre pezzi -, ma anche l’instancabile motore Joel Amey dà spettacolo dietro le pelli, mentre Malcolm, seppur arrivato da poco più di un anno sembra già perfettamente inserito.

Gli ingredienti per uno show memorabile ci sono tutti e la ciliegina sulla torta è data da una scaletta che esprime assolutamente il meglio dei Wolf Alice e che ci fa attraversare un percorso emotivo condito da ogni sfumatura, con il quale vengono splendidamente espressi tanti dei temi cari alla nostra generazione. La platea canta commossa inni come “Silk”, “The Last Man On Earth”, “Safe From Heartbreak” e “Planet Hunter”, si muove in una danza folle e frenetica sui ritmi infernali di “Space & Time”, “Play The Greatest Hits”, “Visions Of A Life” e “Giant Peach” e conserva la stessa energia anche sui midtempo, che la band suona a comunque a ritmi elevati, come “Bros”, “Moaning Lisa Smile” e “Lisbon”.

Si può vivere un’intera vita in un’ora e mezza? Dopo ieri sera possiamo dire che la risposta è affermativa, quando sul palco ci sono quattro ragazzi che vivono, come tutti noi, un’esistenza colmata da dolori, gioie, serate folli tra amici, monotonia e aspettative sempre incerte per il futuro, riuscendo a dare forma definita a questa indefinibile e contraddittoria valanga di emozione come pochi altri. Vedere i Wolf Alice, oltre che far percepire l’infinito amore che riescono a sprigionare suonando dal vivo, ancora più che in studio è come guardarsi allo specchio e vedere riflessa la propria vita in tutte le sue sfumature: che si rida inebriati o che si pianga disperati, il volume delle emozioni provate è sempre fuori scala.

Setlist

Smile
You’re a Germ
Formidable Cool
Delicious Things
Lipstick on the Glass
Space & Time
Planet Hunter
Bros
Safe From Heartbreak (If You Never Fall in Love)
How Can I Make It OK?
Play the Greatest Hits
Silk
Feeling Myself
Lisbon
Visions of a Life
The Last Man on Earth
Giant Peach
Moaning Lisa Smile
Don’t Delete the Kisses

Comments are closed.