Tuffarsi nell’impervia foresta del post-hardcore alla ricerca di band interessanti potrebbe rivelarsi, al giorno d’oggi, un’impresa titanica. Esattamente per questo, tra gruppi affermati e insipide copie di essi, ci fa sempre piacere imbatterci in realtà genuine, forti e determinate come quella dei Wolves At The Gate: la band di Cedarville impila il suo quinto mattoncino con perseveranza e perseguendo i propri ideali, rimanendo fedeli ad un sound rodato, figlio del matrimonio tra post-hardcore ed un’intenso senso melodico, perfetto per trascrivere in musica le sentite esperienze di Steve Cobucci e soci.
Se “Eclipse” aveva allietato i vostri ascolti, allora il nuovo “Eulogies” non deluderà le vostre aspettative: l’ultimogenito in casa Wolves At The Gate è il risultato di una formula ormai funzionale eseguita magistralmente, tra ruvidezza metalcore e sentiti ritornelli in cantato pulito, un contrasto sonoro sempre più in voga oggigiorno tra le band del genere. Si sentono i Wage War di “Pressure” nella opener “Shadows”, martellante nelle strofe, trascinante nel melodico refrain, apripista per la sontuosa “Peace That Starts The War”. Ma nel metallico fragore subentra anche la matrice più easy listening e pop che governa l’indole della band dell’Ohio nella travolgente “Kiss The Wave”, baciata da accenni elettronici, e nel singolo “Lights & Fire”, ruggisce il richiamo ai Beartooth di Caleb Shomo nella titletrack o in pezzi come “White Flag”, tutti i tasselli sono incollati assieme da un vigoroso riffing alla Of Mice & Men nelle più spinte “Weight Of Glory” e “Deadweight”.
Non mancano momenti più morbidi, rappresentati a dovere da “No Tomorrow” e “Embracing Accusations”, attimi di respiro spezzati dai fendenti diretti scagliati dalla conclusiva “Silent Anthem”, che riassume nei suoi cinque minuti tutti gli elementi che hanno permesso agli americani di ritagliarsi un posticino nel panorama.
“Eulogies” è il naturale prosieguo del buonissimo “Eclipse” e ci riporta dei Wolves At The Gate in gran spolvero: parliamo di un disco ben congegnato, un concentrato omogeneo di tanti elementi e generi, spazianti dalla dolcezza melodica ai rocciosi interventi chitarristici di stampo metalcore e alternative metal, passando per una matrice post-hardcore che accarezza idee emocore, seppur timidamente. Insomma, tanta carne al fuoco e ben cotta, una tracklist che funziona e stanca difficilmente, seppur non brilli di inventiva. D’altronde, come già detto in apertura, di band come i Wolves At The Gate ne possiamo trovare a centinaia, ma quel che dobbiamo riconoscere a quest’ultimi è di saper imporre un’idea musicale dall’anima marcata e riconoscibile, aggrappandosi ad una struttura di base molto valida. Insomma, difficile sbagliare.
Tracklist
01. Shadows
02. Peace That Starts The War
03. Kiss The Wave
04. Lights & Fire
05. Eulogies
06. Weight of Glory
07. Deadweight
08. No Tomorrow
09. Stop The Bleeding
10. White Flag
11. Out of Sight
12. Embracing Accusations
13. Silent Anthem