Amberian Dawn (Tuomas Seppala)
In occasione dell’uscita del nuovo “End Of Eden”, abbiamo avuto modo di scambiare Quattro chiacchiere con Tuomas Seppälä, master mind della band. Buona lettura!
Articolo a cura di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 08/11/10
Ciao Tuomas, comincerei subito partendo dal vostro nuovo album: ci puoi presentare “End Of Eden” usando parole tue?

Certo! “End Of Eden” è il nostro nuovo album ed è il migliore sinora. Ha molta diversità al suo interno racchiusa in diversi tipi di canzone, c’è persino un pezzo di musica classica. Abbiamo registrato questo disco nello stesso studio in Finlandia dove abbiamo registrato i nostri album precedenti, quindi il sound di base è piuttosto famigliare, ma poi ci sono le sfumature più grandi e pesanti che abbiamo composto sinora. Ci sono persino tre elementi progressive in alcune canzoni e credo fermamente che ci siano molti dettagli a cui prestare ascolto ed attenzione.

Nella copertina ritroviamo raffigurato il serpente che morde la mela. Perché avete voluto usare questa classica simbologia cristiana?

L’immagine per la copertina è stata ispirata dai testi di due canzoni dell’album, e parlo di “Fields Of Sperpents” e “War In Heaven”. A parte questo, non c’è nessun altro significato profondo dietro il serpente che vedi sulla cover.

Mi piacerebbe chiederti i dettagli di due particolari canzoni che mi hanno colpito sul vostro nuovo album. La prima è “Virvatulen Laulu”: come avete composto un pezzo di musica classica come quello e come siete entrati in contatto con il baritono Markus Nieminen?


“Virvatulel Laulu” è stato un esperimento davvero interessante. E’ nata mentre stavo semplicemente improvvisando qualcosa nel mio studio di registrazione a casa, giocando con dei suoni orchestrali. Prima che me ne rendessi conto, avevo praticamente finito tutta la base strumentale della canzone! Poi, ho fatto sentire il pezzo ad Heidi (singer della band n.d.r.) e lei immediatamente ne è rimasta entusiasta. Quindi, abbiamo scritto le linee vocali ed ecco com’è nato il primo pezzo di musica classica degli Amberian Dawn. Dopodiché, Heidi ed io abbiamo discusso a lungo della canzone, e siamo giunti alla conclusione che sarebbe stata un’ottima idea avere una voce maschile che fosse in grado di supportare a dovere Heidi. Ho quindi chiamato Markus per proporgli la cosa: io e lui ci conoscevamo già in quanto abbiamo frequentato la stessa scuola di musica quando eravamo ragazzi, e Markus è stato molto felice di prendere parte alle registrazioni.

La seconda canzone che mi ha colpito molto è la conclusione di “War In Eden”: sono forse impazzito, o ci sento dello spirito doom metal in quella canzone?

“War In Heaven” è in effetti un tipo di canzone molto inusuale per gli Amberian Dawn, ma non è una grossa novità per me: sono solito comporre musica sin da quando ero un ragazzino, e quindi ho voluto scrivere una cosa che fosse vicina alle mie radici musicali, che sono l’heavy metal degli anni ’80 e ’90. “War In Heaven” ha una sorta di feeling alla Black Sabbath, e la canzone è oscura e minacciosa, ma non capisco a fondo cosa intendi con spirito “doom”, so solo che la canzone è heavy ed oscura. E’ forse questo lo spirito doom? (ma vah? Tu che dici? N.d.r.)

“End Of Eden” è anche il primo album che rilasciate sotto la potente ala protettrice della Spinefarm. Come vi sentite a lavorare per l’etichetta fondamentale della scena heavy metal finlandese?

Sinora siamo davvero felici di lavorare con loro. La Spinefarm è una buona e potente etichetta ed ha al suo interno della brava gente che ci lavora.

amberian_dawn_2010_01Parlando di nazioni e stili, devo dire che ogni nazione ha la sua forma musicale caratteristica e di riferimento. Sai, roba tipo power metal in Germania, black metal in Norvegia, death metal in Svezia, symphonic metal e gothic rock in Finlandia. Secondo te, perché è così lì da voi?

Difficile da dire…posso solo essere d’accordo con te nel dire che la Finlandia possiede davvero tantissime band heavy metal, ma che ce ne siano poi così tante di symphonic metal, di quello non sono sicuro. Forse è semplicemente nel carattere finnico suonare musica heavy metal che è sì pesante, ma spesso anche molto melodica e malinconica.

Stavamo parlando di ospiti prima, cosa sentite di aver imparato nella collaborazione con Jens Johansonn sul vostro nuovo album?

Sono stato davvero contento di avere l’ultimo distruttore di tastiere come ospite sul nostro ultimo disco. Avevo già incontrato Jens molte volte prima di questa collaborazione e abbiamo avuto parecchia conversazione (e birra) sulla musica. Jens ha registrato i suoi assoli in un altro studio rispetto a quello dove è stato registrato il disco, quindi purtroppo non ho potuto vederlo al lavoro. Tuttavia, Jens mi ha dato ottimi consigli su come impostare e costruire le mie tastiere, e devo dire che il sound è davvero migliorato parecchio da allora.

E con chi ti piacerebbe lavorare in futuro? Puoi dire chiunque, anche chi risiede nei tuoi sogni più ambiziosi.

In questo caso, ti dico che mi sarebbe piaciuto aver avuto l’occasione di lavorare con la migliore voce maschile mai esistita, Mr. Ronnie James Dio. Mi sono davvero rattristato molto quando la notizia della sua morte mi ha raggiunto, spero che riposi in pace. Quindi, Dio sarebbe stata la mia prima scelta prima di questo tragico avvenimento, ora come ora, invece, al top della lista credo che ci sia Ritchie Blackmore, a pari merito con tutti i membri degli ABBA.

Avete fatto tre dischi in tre anni: non temi di esaurire la tua vena compositiva? Da dove trai l’ispirazione quando scrivi una canzone?

Compongo musica si da quando avevo 13 anni o giù di lì, e da allora non ho perso il mio interesse nello scrivere musica, attività che svolgo praticamente sempre. Anche se sto facendo qualcos’altro, spesso mi ritrovo a comporre qualche nuovo tema o buttare giù qualche idea per una canzone. La fonte di ispirazione è sempre diversa, qualche volta le idee mi assalgono mentre sto improvvisando qualcosa con la chitarra o la tastiera, mentre altre volte riff e melodie paiono arrivare dal nulla.

Che piani avete per il futuro? Un tour Europeo forse?


Sì, stiamo pianificando un tour europeo, il nostro manager alla Twisted Talent Concerts sta proprio lavorando in questo senso mentre stiamo chiacchierando, e spero che trovi un partner affidabile che possa collaborare con noi, di modo che si possa partire.

Siamo alla fine di questa intervista. Nel ringraziarti di essere stato con noi, ti lascio questo spazio per un messaggio libero ai nostri lettori.

Voglio ringraziare tutti i nostri fan italiani: abbiamo già suonato in Italia, ed ogni volta che l’abbiamo fatto abbiamo amato moltissimo il pubblico italiano; spero quindi di rivedervi tutti molto presto.


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