Apocalyptica (Eicca, Paavo)
Era lo scorso aprile quando Paavo ci ha raccontava e ci descriveva con cura il concept alla base di Shadowmaker. Dopo troppi anni lontani dai palchi italiani, e dopo pochi mesi dall'uscita del loro ultimo lavoro, gli Apocalyptica sono tornati all'Alcatraz lo scorso 29 ottobre. Eicca e Paavo ci hanno parlato dell'evoluzione del disco e del loro lunghissimo Shadowmaker tour.
Articolo a cura di Giulia Franceschini - Pubblicata in data: 03/11/15

Ciao ragazzi! Bentornati su SpazioRock. Ho avuto il piacere di parlare con Paavo ad aprile, quando Shadowmaker era in fase di pubblicazione. Come state ora, dopo qualche mese? Siete soddisfatti di ciò che avete ottenuto con il disco?

 

Eicca: Siamo soddisfatti del disco, ovviamente ci sono state reazioni contrastanti perchè non è un album così metal. È un album in crescita, sta acquisendo sempre più consensi tra i fan. Alcuni erano scettici, ma dopo aver sentito i pezzi dal vivo con Frankie stanno cambiando idea, stiamo vendendo molto. Sta andando bene.

 

Avete da poco pubblicato il videoclip di House of Chains. Ho letto commenti qua e là e i vostri fan mi sono sembrati un po' disorientati. Cosa vorreste spiegare loro?

 

Paavo: Cercherò di farla breve. Di solito non ci piace spiegare troppo quello che facciamo. Siamo artisti e facciamo arte. Il vostro compito è quello di darne una vostra interpretazione e visione. Ma se pensiamo al concept dell'album, cioè lo Shadowmaker, cos'è uno Shadowmaker? Sono persone che creano delle ombre nella vita delle persone e portano via tutta la luce e la gioia dalla vita delle persone. Il nostro messaggio è che bisogna combattere queste figure. Possono essere sotto qualunque forma, potrebbero essere anche dentro a noi stessi. In House of Chains il tema è lo stesso. Parliamo di uno Shadowmaker. La donna sta portando oscurità nella vita di quell'uomo.

 

Eicca: Lo sta dominando, la loro relazione non è sana.

 

Paavo: La donna lo porta in questa casa di catene. Ma potrebbe essere l'esatto contrario, cioè un uomo che domina la vita di una donna. Se penso al video, mi sento molto male quando lo guardo, e deve essere così. Senti che c'è qualcosa di sbagliato. Anche la storia che viene raccontata nel testo è sbagliata. Le cose non dovrebbero essere così. Se ci pensi è terribile.

 

Eicca: molte persone che hanno visto il video hanno completamente frainteso.

 

Paavo: Ha senso per te detto così? Per me è qualcosa di terribile.

 

Eicca: Ci sono troppe relazioni al mondo in cui una persona domina l'altra, e le persone sono prigioniere di questa relazione. Questa cosa non è sana. È più una critica a questo che un'esaltazione. Ma a volte le persone non pensano a queste cose e ne prendono le distanze dicendo "No, non voglio vedere queste cose" o "Non voglio pensare a queste cose che succedono nel mondo", ma il fatto è che succede troppe volte.

 

State sperimentando per la prima volta un tour con un cantante unico. Com'è cambiata la performance dal vivo e la vostra relazione con il pubblico con l'entrata di Frankie?

 

Eicca: Frankie è una parte integrante del gruppo quando siamo sul palco. È stato sempre difficile in passato con gli alri cantanti. Hanno sempre fatto un ottimo lavoro, ma erano sempre "separati". Abbiamo sempre fatto soprattutto pezzi strumentali dal vivo, ma anche tanti brani cantati. E trovare l'equilibrio è stato difficle, era complicato rendere tutto questo naturale. Ora con Frankie lo show è molto fluido, non penso nemmeno che la gente stia a pensare se il cantante c'è o non c'è sul palco.

 

Paavo: una delle ragioni principali per cui abbiamo voluto un cantante fisso era per poter dare al pubblico lo stesso tipo di sensazione dal vivo, rispetto a quella che avevano provato ascoltando l'album. È diverso se a cantare un pezzo dal vivo è un cantante diverso rispetto a quello dell'album. Ora è un pacco unico.

 

Eicca: La band è al completo adesso.

 

 

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Qual è il momento che preferite della vita in tour, a parte il palco?

 

Eicca: dormire.

 

Paavo: è stato bellissimo fare i meet&greet. Ovviamente si penserà che sono cose che "dobbiamo fare", ma spesso incontriamo gente davvero fantastica, così calorosa, persone che sono davvero felici di incontrarci. Parlare con loro è davvero molto bello. Bisogna avere una connessione con le persone che ti ascoltano.

 

Vi ricordate il primissimo concerto degli Apocalyptica?

 

Eicca: Sì. Era ad un camp orchestrale. C'è stata una festa una sera. È stata la prima volta che ho riarrangiato "Escape", "For whom the bell tolls" e "Creeping death" ed era la primissima volta che le abbiamo suonate dal vivo, completamente in acustico. Non c'era nessun tipo di amplificazione, era totalmente acustico. Era una cosa tra amici, ad ascoltarci erano altri ragazzi che suonavano nell'orchestra con noi.

 

Paavo: Sì, era una stanza piccolissima, tipo questa. Eravamo vestiti in modo assurdo.

 

Eicca: Sì, avevamo dei pantaloncini corti di jeans e la giacca dello smoking. Era agosto del 1993, era intorno al mio 18esimo compleanno. Ma ci è voluto un po' di tempo perché il progetto prendesse forma.

 

Avete già in programma qualcosa di nuovo o vi state concentrando sul tour al momento?

 

Eicca: No, non abbiamo nulla in programma. Abbiamo ancora molte date da fare, a gennaio saremo anche in Giappone. Ci sarà un nuovo tour in Nord America a marzo, America latina a maggio e poi faremo del festival in estate. Poi in autunno andremo in Australia e Asia, e infine torneremo in Europa. Sarà verso la fine del 2016. ma abbiamo dei piani. L'anno prossimo sarà il ventesimo anniversario della band, quindi stiamo lavorando su alcune idee. In ogni caso cercheremo di non stare più così tanto tempo lontano dai palchi.




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