Beyond The Black (Jennifer Haben)
In occasione dell'uscita di "Heart Of Hurricane", Jennifer Haben dei Beyond The Black si siede a tavolino con noi per una chiacchierata a 360° gradi: curiosità e punti di vista di una delle cantanti più giovani e talentuose del panorama metal.
Articolo a cura di Priyanka Kugathas - Pubblicata in data: 01/09/18
Ciao Jennifer, bentornata su Spaziorock.it. Il vostro album, “Heart Of Hurricane”, sembra essere più oscuro e con una vena melanconica e nostalgica rispetto ai vostri lavori precedenti. Ti va di introdurlo e dirci qualcosa in più sul suo concept?


Certo! Come dici tu, è molto più profondo e più oscuro degli altri album, è orientato verso una diversa direzione. “Freedom” è una delle canzoni più pesanti, probabilmente la più pesante che abbiamo realizzato fino ad ora. Poi ci sono pezzi dall'atmosfera medievale come “Song For The Godless”. Credo vi sorprenderete quando lo ascolterete! (ride ndr). Non è un concept album, ogni brano è a sé stante e penso che sia questo che lo renda così vario come disco.


Concordo sul fatto di rimanere sorpresi se abituati ai lavori precedenti! Tra l’altro questo è il primo disco prodotto da Napalm Records, una delle etichette metal più importanti in Europa. Com’è stato fare questo nuovo passo e iniziare, quindi, questa collaborazione con loro?


E’ stato incredibile! Napalm è una grande etichetta discografica molto presente in Europa, è stato fantastico averla nel nostro team ed ancor di più che abbia voluto lavorare con noi. E’ sempre importante avere componenti o una label che creda in te e in quello che fai e non che firmi con te solo perchè ha un nome “grande”.  Sono molto grata di essere nella loro squadra adesso.


Questa è stata anche la prima volta che siete andati in studio con la nuova line up per incidere un intero album. Nuovi componenti nella band comportano un approccio diverso al modo di comporre musica. Com’è stato il processo creativo per questo disco e come è cambiato rispetto al passato?


Era diverso sicuramente. La cosa più importante è che abbiamo iniziato in estate l’anno scorso, quindi per questo album il tempo a disposizione era maggiore; avevo deciso che era veramente fondamentale per me in quanto il disco precedente, “Lost In Forever”, realizzato in soli tre mesi, soffriva di troppi compromessi e non ho voluto fare di nuovo lo stesso errore. Siamo andati a curare più dettagli. Sai, sono molto orgogliosa del risultato. Abbiamo lavorato in piccoli gruppi quando eravamo in fase di songwriting; dapprima ho chiesto ai ragazzi se avessero potuto mandarmi qualche loro idea, perché  volevo sentire quale tipo di stile sarebbe stato utilizzato sul disco. Sono molto felice perchè tutti loro ascoltano diversi generi musicali e ciò porta i Beyond The Black ad avere un panorama di vedute più ampio. Ho avuto qualcosa come una trentina di nuove idee dopo poche settimane dai ragazzi (ride ndr) e messo giù ancora altro materiale. Siamo riusciti a conoscerci meglio e a stabilire il modo in cui avremmo dovuto lavorare. Prima di incidere a gennaio di quest’anno, c'è stata una fase di pre-registrazione a Norimberga.

 
Quindi il fatto che le canzoni di questo disco siano molto diverse dagli album precedenti è stato un processo naturale, dovuto anche alle diverse influenze musicali dei membri nuovi...


Si, penso sia la ragione principale per cui i brani siano molto diversi rispetto al passato.


Questa diversità mi ha colpito, le canzoni sono tutte diverse e questo rende il disco ancor più bello. Mi sono particolarmente piaciute “Escape From The Earth”, “Breeze” e “Beneath a Blackened Sky”. Ci potresti dire qualcosa in più sul significato di questi brani?


Certamente, sai che sono proprio felice che hai scelto queste canzoni come tue preferite? Perchè significano veramente tanto per me, soprattutto “Escape From The Earth”. Il processo per questo brano è stato particolarmente diverso, doveva essere differente in principio. Ciò che ora è il ritornello, era in realtà l’intro, che poi è cambiato quando abbiamo ripreso il pezzo in mano. Risentendola era la cosa migliore di tutto quanto (ride ndr), quindi abbiamo modellato il tutto intorno a quell’intro; la adoro davvero, è molto diversa dal resto. E’ un brano veramente speciale per me, perché sono una persona molto legata alla famiglia e adoro l’armonia e cose simili di cui cantare. La sofferenza che si prova nel perdere le persone che ami è un evento che proprio non voglio accada nella mia vita, ma so che ci sono tante persone che stanno provando qualcosa di questo tipo e che si trovano in queste situazioni, quindi tocco le corde emotive quando canto quel brano. Ho scritto anche i testi di quella canzone, ho amato creare quelle parole e immedesimarmi in qualcun altro che vivesse quell'esperienza... sai cosa intendo. Questo è quanto riguarda “Escape From The Earth”. Volevi anche che parlassi di “Beneath A Blackened Sky”: ebbene,  lì si narra di eroi e di re, ha un richiamo più fantasy che reale. E poi “Breeze” è un’altra canzone molto importante per me, è un pezzo che ho cantato dall’inizio alla fine e l’abbiamo lasciato così com’è, non abbiamo veramente tagliato nulla perchè ha un'atmosfera magica. Questo è quello che adoro di Sascha (Paeth, produttore di EpicaAvantasiaEdguy e tanti altri ndr), nostro produttore, perchè lui ama gli elementi magici e non vuole cambiare mai le cose per renderle perfette. Spesso la perfezione non è la miglior cosa da fare (ride ndr), toglie via le emozioni. 
 
 
Beh, il tuo rapporto con Sascha come produttore è rimasto costante negli anni vedo, avete sempre lavorato con lui per i dischi. E’ cambiato qualcosa in particolare, a parte questo dettaglio su “Breeze”, nel lavorare con lui per questo album rispetto al passato?


Penso che l’unica cosa che stia cambiando è il fatto che ci stiamo conoscendo sempre di più ed è sempre stato ed è una persona meravigliosa, che è lì presente con tutto se stesso e mette passione in quello che fa. Adoro scrivere o anche solo registrare con lui, perché è veramente un ottimo amico ora per me. Parla sempre col cuore e io adoro questa caratteristica.
 

beyondtheblack2018

 
“Heart of Hurricane” è appena uscito e poi avete già qualche live in programma, quindi la domanda sorge un po’ spontanea.. Quali sono le tre canzoni che non vedi l’ora di cantare sul palco?


(Ride, ndr) Questa è veramente una domanda difficile perchè non puoi sempre dire che se una canzone suona bene in studio allora verrà anche bene anche live. Abbiamo le prove tra qualche giorno e scopriremo cosa suona meglio e cosa no. Ma penso che “Hysteria” sarebbe interessante, certamente suoneremo “My God is Dead” e “Heart Of Hurricane”, soprattutto “My God Is Dead” è una bomba da proporre live, veramente fantastica. Suoneremo anche “Million Lightyears". Per le altre canzoni.. vedremo tra pochi giorni! Magari sai, qualcosa di acustico tipo “Song For The Godless”, sarebbe divertente, ma non sappiamo ancora.


Il vostro successo è principalmente cresciuto in Germania, ma si è poi diffuso anche negli altri paesi europei, grazie ai concerti che avete fatto negli ultimi due anni. Pensi che in futuro farete un altro tour europeo o suonerete anche al di fuori dell’Europa?


Si, abbiamo dei concerti in Germania certamente, ma faremo un tour di supporto con una grande band.. Non posso ancora dire di quale gruppo si tratta, ma è una cosa veramente, ma veramente grossa. E sarà un tour europeo, mi sembra ci sia anche l’Italia, ma non ne sono sicura. Dopo questo, faremo un headliner tour in giro per l’Europa, tuttavia non abbiamo ancora fissato nè luoghi nè date. Voglio che ci sentiate il più possibile e penso che questo dipenda molto da come e dove vogliamo andare. 


Parlando un po’ di te, sei così giovane e con una voce così incredibile..   


… grazie! 


 .. come ti sei approcciata al mondo del canto e come ti prepari mentalmente e vocalmente per un tour? 


Ho iniziato a cantare quando ero veramente piccola, sono entrata in un coro all’età di 5 anni. Dopo un anno e mezzo penso, ho avuto la mia prima parte solista.. Dopo ciò, ho suonato tanto con mia madre, mi ispirava molto lei perchè suonava la chitarra e cantava e io cantavo con lei. Poi ho creato la mia prima band quando avevo 9 anni e durò un lustro. Dopo ciò, ho avuto un’altro gruppo al femminile e poi sono nati i Beyond The Black. Per quanto riguarda la preparazione per il tour, è una domanda difficile; ho imparato molto dai concerti con Epica e Powerwolf, perché non è stato rilassante, non avevamo un headliner e abbiamo fatto tutto con i nostri mezzi, dormendo in stanze di hotel. Con le tante ore di viaggio che avevamo ogni giorno, era molto difficile per noi. Mi sono ammalata dopo una settimana e avevo ancora due settimane di tour da coprire e ho passato di tutto (ride, ndr). Non sapevo quanto difficile potesse essere. Ho deciso di non fare più esperienze del genere e sto cercando di fare del mio meglio… ad esempio ora faccio sport per questo tipo di cose, diciamo che ora so di più come sopravvivere a un tour! (ride, ndr).


Per essere così giovane, hai anche fatto tante cose in ambito musicale. Quali sono i tre obiettivi che vorresti raggiungere in questo campo?


Di solito faccio le cose senza nemmeno pensarci su (ride ndr). Sarebbe un grande obiettivo essere headliner a Wacken di sabato o venerdì, sul palco principale, perché  Wacken è come la nostra seconda casa quindi speriamo che accada un giorno. Magari andare in Nord America presto, sarebbe una cosa che non abbiamo mai fatto prima. E il terzo obiettivo è ovviamente voler avere tanti fan ovunque e suonare ogni concerto che vogliamo e non dover mai rinunciare a questa band.   


Essere l’unica ragazza in tour a volte può essere difficile per certi versi. E’ il tuo caso o riesci comunque a trovarti a tuo agio?


Non è così difficile, sono veramente dei gentiluomini spesso e mi rispettano, e questo è un aspetto fondamentale. Sanno bene da quanto sono in questo business e quanto io sia giusta nel prendere una decisione; parliamo sempre di tutto ed è molto importante ascoltare ogni singola opinione. Sanno che ne so molto riguardo questo settore (ride ndr) e ci rispettiamo a vicenda. È per questo che sono a mio agio in ogni cosa che facciamo insieme.


Penso sempre che la vita di un’artista sia una sorta di doppia vita, quella da musicista e quella normale. Come fai a bilanciare le due cose e cosa fa la normale Jennifer in un giorno libero a casa?


A casa studio musicologia e sto facendo molto per i Beyond The Black, principalmente gran parte della mia mente è per i Beyond The Black: occuparsi e pensare ai social media, le questioni finanziarie.. Qualcuno le deve fare quete cose (ride, ndr). E’ un lavoro a tempo pieno! Certamente quando sei in tour è completamente un mondo diverso. Quando fai solo un concerto e torni indietro, non è un problema, ma lo diventa quando vai in tour per un po’ di tempo e torni a casa, lì è leggermente più difficile. Però ho un buon modo di tenere i piedi per terra, avendo alle spalle la mia famiglia ed i miei affetti.


Questa è stata la nostra ultima domanda, ti ringrazio della tua disponibilità, c’è qualcosa che vorresti dire ai lettori di SpazioRock o ai tuoi fan?


Grazie a te! E’ stato veramente divertente! Vorrei dire che non vediamo veramente l’ora di tornare in Italia, magari questa volta senza che io sia malata (ride, ndr), così da poter parlare con tutti quelli a cui piace la nostra musica. So che l’Italia ha un pubblico veramente fantastico, sanno divertirisi e io lo adoro un sacco. Quindi non vediamo proprio l’ora di tornare.




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