DevilDriver (Dez Fafara)
Prima di partire alla volta dei numerosi festival a cui i DevilDriver prenderanno parte questa estate, il loro leader, Dez Fafara, noto ai più per i suoi trascorsi con i Coal Chamber, ha trovato il tempo di raccontarci le ultime novità che lo riguardano. In particolare, ha dimostrato un rinnovato entusiasmo per la band nella quale ha scelto di riversare tutte le sue energie. E noi lo aspettiamo sui nostri palchi nel 2018.
Articolo a cura di SpazioRock - Pubblicata in data: 21/05/17

Intervista a cura di Janine Skorupski e traduzione di Paolo Stegani

 

Ciao Dez e benvenuto su SpazioRock.it, innanzitutto grazie per questa intervista. Come te la passi?

 

Oh, sto benissimo. Apprezzo molto la vostra disponibiltà, grazie mille a voi per il supporto.

 

Sappiamo che sei molto occupato in questo momento, dato che presto inizierai il tour in Europa.

 

Sì, inizia a giugno. In questi ultimi due anni sono stato veramente impegnato, assolutamente.

 

C'è una data che aspetti particolarmente?

 

Beh, sai, tutto il tour sarà davvero un gran bel periodo. Mi chiedono sempre quale festival io aspetti con maggior desiderio, e ogni volta mi rispondo: se ci sono più di cento persone che vengono a guardare lo show, allora suonerò davvero volentieri.

 

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Parliamo del vostro ultimo album: "Trust No One". Quali sono gli elementi più innovativi rispetto alle tue versioni precedenti?

 

Beh, penso che quando ascolti un album dei DevilDriver ti aspetti sicuramente un sound caratteristico, ma ogni album è molto diverso dall'altro. Il nostro secondo lavoro in studio, "The Fury Of Our Maker's Hand", è molto diverso da un album come "Beast". "Trust No One" è molto diverso da quello precedente... Abbiamo creato un sound che ti fa venire voglia di muoverti, abbiamo anche stabilito un certo groove e credo sia fondamentale, al giorno d'oggi, avere un sound "importante". Penso sia ciò che i DevilDriver abbiano da offrire. Le persone, agli inizi, hanno cercato di inserirci nel movimento metal americano ed effettivamente i nostri fan vennero subito conquistati da questo nostro groove, il groove californiano, e hanno iniziato a definirci così semplicemente perché non potevano collocarci all'interno di un genere in maniera precisa, ma sappiamo che questa è una risposta troppo breve a una domanda cruciale... penso che i DevilDriver siano molto diversi, "Trust No One" è un lavoro con caratteristiche molto insolite.

 

Un titolo come "Trust No One" lancia un messaggio molto forte. Vuoi spiegare meglio la ragione di questa scelta? C'è qualcuno di cui ti fidi?

 

Beh, penso che nella vita privata con la tua famiglia, con i tuoi amici, nel tuo lavoro devi stare attento a chi lasci entrare nella tua vita personale, perciò all'inizio di ogni relazione non dovresti fidarti di nessuno fino a quando non si guadagna la tua fiducia. La fiducia deve essere meritata, la stessa cosa vale se lasci entrare qualcuno nell'ambito del tuo lavoro, se lo lasci avere a che fare con la band, o con la tua famiglia in particolar modo. Sono una persona molto prudente, probabilmente uno dei più riservati all'interno del music business se non la persona più riservata del metal. Ho capito che, quando lascio che la gente entri nella mia vita, il 50% delle volte ottengo soltanto delusioni, quindi adesso tento di essere ancora più prudente. Questo è, all'incirca, ciò di cui parla "Trust No One".


La copertina dell'album raffigura un lupo con denti minacciosi che esce dalla testa di un agnello: un malvagio travestito, nascosto dietro la pelle di un innocente. Questo rappresenta qualcosa che hai sperimentato nella tua vita?


Assolutamente, questa è la maschera della persona che temi di più, è la persona che entra nella tua vita sotto la veste di un agnello e si trasforma in un lupo, è il vecchio detto "un lupo travestito da pecora". Sai, quando vedi una pecora e ti fidi, ma poi ti morde perché è un lupo. Questo succede con l'80% dell'umanità, purtroppo, e non è qualcosa che sostengo solo io, così come non è una visione pessimistica della vita e delle persone. Semplicemente è così, è la realtà, è una visione realistica. Gli esseri umani sono per la maggior parte così, ed è estremamente triste: ho descritto in tutto "Trust To No One". Se ti fidi della gente e ti lasci convincere, se ti innamori... C'è una delle canzoni dell'album, una delle preferite dai fan, che si chiama "For What It's Worth", che ho scritto per mia moglie dopo 20 anni di matrimonio, perché mi fidavo e mi sto tuttora fidando di lei, perciò il messaggio finale dell' album è: fidati. Hai questa canzone che riguarda la fiducia, la creazione della fiducia, di come sia effettivamente costruire un rapporto di fiducia, conquistarla e non perderla. Il disco stesso ti porta in un viaggio, dal non essere in grado di riporre fiducia in qualcuno, nonostante le cose terribili là fuori, ma poi alla fine sai che una volta che ti fidi delle persone giuste l'amore può essere bello, la vita può essere bellissima.

 

Fin dalla prima volta in cui ho ascoltato l'album, vi ho riconosciuto più linee melodiche che in passato. È una conseguenza del cambiamento della line up o semplicemente avete sentito la necessità di provare qualcosa di diverso?

 

No, penso che ogni album debba essere diverso, non vogliamo fare come una di quelle bande che dopo 20 anni di carriera fanno lo stesso album più e più volte. Ed è per questo che hai un disco come "Trust No One", molto diverso da "Pray for Villains". Faccio ciò che è necessario per la canzone. Se quattro canzoni in un disco richiedessero che io cantassi in pulito lo farei, ma solo se la canzone lo richiedesse. Non abbiamo alcuna aspettativa, non abbiamo fatto alcun pronostico su ciò che faremo con la nostra arte, è aperta e gratuita. L'unica cosa che sappiamo di dover fare è rimanere una band metal e mantenere un groove heavy.

 

Anche l'approccio alla produzione è cambiato?

 

Beh, al 100%. Voglio dire, è ovvio: due membri hanno lasciato il gruppo dopo essere stati al mio fianco per quasi 12 anni, uno dei quali però non ha scritto una canzone in 12 anni. Non aveva niente a che fare con la scrittura, perciò sai... era molto intercambiabile, e con l'altro che ha lasciato mi ricordo una telefonata, una notte, prima del tour. Gli ho detto: "Guarda, abbiamo passato dieci anni splendidi, la musica è bella, il tour è fantastico, ma questo rapporto non funziona quindi dobbiamo finirla qui", così abbiamo fatto il Knotfest con gli Slipknot, in Australia, e poi le nostre strade si sono separate. Quello che è venuto fuori da tutto questo sono stati due nuovi musicisti. Il mio chitarrista Mike, che è stato con me quasi 13 anni, mi ha detto: "Grazie". Ho detto: "Perché?" E ha risposto: "Questo è il disco che mi ha divertito di più fare". Gli album precedenti... discutevamo sempre, continue lotte negli studi di registrazione, tutto a causa di una persona. E non appena questa persona è uscita, tutto il divertimento, la bellezza e i bei momenti sono arrivati. Questo rende la musica migliore perché non c'è niente di peggio di avere una band nella quale ci si odia l'un l'altro. Non fai un album in queste circostanze, perché si sente quando una band è così in conflitto, lo si vede anche sul palco, quando per un'ora non si sorride mai guardandosi... Ho rifiutato di far parte di tutto questo. L'arte è qualcosa di bello, mi ha sostenuto nella vita e devo essere grato ai fan che mi hanno sostenuto a loro volta per tanto tempo. Per riuscirci devo farlo suonando buona musica, non musica fatta per denaro, o prodotta in studio con persone che odio. Non sarà mai così. Quindi sì, il processo di scrittura di questo album è stato molto diverso. Ci siamo divertiti. Ognuno ha preso parte alla composizione, abbiamo speso molto tempo a scrivere. Abbiamo trovato un metodo diverso, dove mi inviavano canzoni e io registravo delle note vocali sul mio telefono, per poi spostarci nuovamente sulla musica. Penso che continuerò in futuro e che i prossimi due, tre, quattro, cinque, sei, sette ambum della mia carriera saranno ancora meglio. E ci saranno più melodie? Può essere. Saranno più heavy? Può essere. Saranno più veloci? Può essere.


Prima di salutarci, vorrei chiederti quali sono i tuoi progetti futuri per il resto dell'anno... Qualcosa con i Coal Chamber, forse?

 

Niente con i Coal Chamber, sono molto impegnato coi DevilDriver. Stiamo infatti per suonare al Blackest del Black Fest con i Ministry alla fine di maggio, poi a giugno prenderemo parte ad alcuni festival molto grandi come Graspop, il Download Festival, il Nummirock, e l'Hellfest. Poi a luglio faremo show con Slipknot, Slayer, Ozzy... e in agosto andiamo in Sud America e poi negli Stati Uniti.

 

Purtroppo per i vostri fan italiani, non ci sarà nessuno show nel nostro paese ma sono sicuro che apprezzeranno un tuo messaggio.

 

Un messaggio... sono italiano, quindi verrò, spero, presto! Stiamo pianificando qualcosa, probabilmente per il prossimo marzo ed aprile. Faremo due tour da headliner, in Europa e nel Regno Unito nel 2018. Saremo là per la maggior parte dell'anno prossimo e abbiamo deciso di farlo come una vera band, per la prima volta in oltre cinque o sei anni. Verrò sicuramente e faremo un sacco di show, in modo che ognuno ci possa vedere... non preoccupatevi, arriveremo.

 

Grazie ancora per il tuo tempo! Speriamo di vedervi presto sui nostri palchi!

 

Grazie, spero tanto di vedervi. Ciao!




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