Caliban (Marc Görtz)
I metalcorer teutonici ci hanno parlato delle basi concettuali sulle quali si fonda l'evoluzione di "Elements", il nuovo nato in casa Caliban.
Articolo a cura di Giulia Franceschini - Pubblicata in data: 08/04/18

Si ringrazia Luca Ciuti per la collaborazione

 

Ciao Marc, ti do il benvenuto su SpazioRock.it, come stai?

 

Ciao! Sto bene grazie, tu?

 

Molto bene anche io! Il vostro nuovo album "Elements" è appena uscito, parliamone un po' più nel dettaglio. Quali sono, a tuo avviso, i temi portanti di questo disco?

 

Il titolo è una sorta di manifesto del significato del disco, nel senso che il tema principale per noi è stato andare altre i propri limiti, limiti anche musicali, visto che la nostra intenzione era quella di espandere il nostro sound. Penso che per questo disco abbiamo scritto le canzoni più heavy della nostra carriera e allo stesso tempo le più melodiche. In questo senso dico che la varietà di questo disco è decisamente maggiore rispetto al passato. Penso che sia questa la logica su cui si fonda questo disco. Per quanto riguarda i testi, so dirti di cosa parlano, ma non so dirti perchè siano stati scritti in questo modo da Andy. Anche in questo caso i temi sono più vari rispetto al passato. In passato scrivevamo testi più riferiti alle esperienze personali, mentre con gli ultimi due album abbiamo scritto testi più critici e più legati a temi sociali. Il nuovo album è diversificato anche sotto questo punto di vista, ha un po' di tutto.

 

Già dal singolo "Intoxicated" si rivela un approccio più maturo, soprattutto dal punto di vista delle parti vocali, a mio avviso. Qual è stato in generale l'obiettivo che vi siete posti scrivendo "Elements"?

 

È stato difficile scegliere il singolo perchè tutti i membri della band e le altre persone coinvolte (l'etichetta discografica, il manager...), ognuno aveva un'opinione diversa su quale dovesse essere il nuovo singolo, perchè il disco ha così tanti tipi di canzoni diverse che era difficile dire quale potesse e dovesse essere il singolo. "Intoxicated" è una specie di riassunto generale di ciò che l'album rappresenta, è a metà tra l'heavy e il melodico, nell'album ci sono canzoni molto più heavy e altre molto più melodiche, quindi è difficile stabilire se sia davvero la canzone giusta a rappresentare il disco, perchè non c'è nessuna canzone nel disco che ascolti e dici "Sì, questa è la canzone giusta per rappresentare l'album". L'esempio migliore dell'evoluzione che abbiamo intrapreso, se consideriamo "Intoxicated", è Andy. Ora è l'unica voce della band, mentre in "Gravity" alcune parti erano cantate dall'altro chitarrista, Denis. "Intoxicated" è un ottimo esempio del progresso che ha fatto Andy dal punto di vista vocale, perchè fa scream, canta in pulito alcune altre parti, half-scream... ha sicuramente una gamma di possibilità maggiore rispetto a quello che era in grado di fare in passato. Per questo dico che "Intoxicated" è un buon riassunto dell'album.

 

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Pensi che con questo disco stiate prendendo le distanze dal sound a cui eravamo più abituati in passato?

 

Non proprio. Alcune persone, amici, altre persone che lavorano con noi, hanno già sentito il disco e hanno percepito delle differenze nel nuovo album, ma sostengono comunque che suoni "Caliban". Ci piace evolverci, migliorarci in continuazione, di certo non vogliamo incidere album sempre uguali. Abbiamo cercato di prendere questa direzione già con "Gravity", ma con "Elements" abbiamo sicuramente ampliato questo aspetto. Se ascoltassi "Ghost Empire" e poi di seguito "Elements", il salto si percepirebbe di più. Ma se ascolti "Gravity", non direi che è proprio un album di transizione, ma ha il suo senso logico, rende logico il passaggio e l'arrivo a "Elements". Semplicemente cerchiamo di evolverci in continuazione, di aggiungere nuovi elementi al nostro sound e di spingere i nostri confini un po' più in là. Penso che la gente capirà che si tratta di un album dei Caliban, ma con un tocco diverso, in qualche modo.

 

Il metalcore ha delle scene nazionali piuttosto definite, se pensiamo principalmente a quella tedesca, a quella britannica e a quella americana. Pensi che ci siano delle differenze rilevanti tra di loro?

 

È davvero difficile da dire. Penso che tendenzialmente una persona che ascolta riesca a capire se una band è tedesca, britannica o americana. È difficile dire in che modo siano diverse o perchè lo siano. Penso che le band americane, magari mi sbaglio, siano più spesso orientate verso un metal più tradizionale, con qualche aggiunta in più al sound. Non tutte, ma credo che alcune siano così. Se per esempio prendiamo gli All That Remains, può essere un buon esempio. Loro sono una band che fa un metal abbastanza canonico, non sto assolutamente dicendo che sia un male. Ci sono un altro paio di band che seguono la loro linea. Penso invece che le band britanniche sperimentino di più con il sound, hanno un po' più di atmosfera a volte. Per quanto riguarda le band tedesche direi che è una via di mezzo tra queste. Ma tu cosa ne pensi invece? Ora sei tu l'intervistata!

 

Secondo me a volte è intuibile, non solo nella scena metalcore, parlo in generale, perchè credo che ci siano degli elementi del background musicale della tua area di provenienza di cui non riesci a sbarazzarti, quindi li porti in modo naturale nel tuo suono, nel tuo modo di scrivere. Non credi?

 

(Ride NdR) Sono d'accordo con te! Di solito, ci azzecco quando cerco di capire da dove venga una band. Per esempio, secondo me le band scandinave sono ben identificabili, mentre quelle australiane sembrano britanniche e le britanniche sembrano australiane, ci sono delle affinità insomma! È una domanda difficile.

 

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Brian Head Welch dei Korn si è espresso sulla vostra musica dando dei pareri davvero positivi. Cosa pensi che l'abbia conquistato?

 

Anche questa volta non è una domanda facile. Abbiamo suonato ad un festival con i Korn, ovviamente i Korn erano headliner della serata, noi suonavamo appena prima di loro e loro e altri membri della loro crew ci stavano guardando mentre aspettavano di suonare. Lo show è stato pazzesco, anche il pubblico era completamente su di giri. Infatti ci dissero che erano davvero impressionati: "Wow, la gente va fuori di testa per voi!". Quella è stata la prima volta in cui ci siamo incontrati. Li abbiamo rivisti circa sei mesi fa, ci abbiamo chiacchierato ancora e alla fine siamo arrivati a parlare di una collaborazione. Infatti canta una parte in un nostro brano.

 

Come vi vedete fra dieci anni?

 

Dal punto di vista musicale? Non ne ho idea. Se ascolto oggi dei dischi usciti dieci anni fa, mi sembra impossibile che si tratti della stessa band. Probabilmente cambieremo ancora tantissimo. Non so proprio in che direzione andremo.

 

Siamo alla fine della nostra intervista, quindi ti chiedo di lasciare un messaggio ai vostri fan italiani e alle persone che ci leggono.

 

Certo, speriamo di venire in Italia presto, dopo l'estate faremo un tour europeo, non so se sarà in autunno o in inverno. Sicuramente faremo questo tour e sicuramente passeremo in Italia. Spero di vedere tanti di voi ai nostri concerti, è tanto che non facciamo un concerto in Italia! Grazie per l'intervista e ascoltate il nuovo album!

 

Grazie a te per il tuo tempo!




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