Battle Beast (Noora Louhimo)
A Febbraio i Battle Beast torneranno con il nuovo album "Bringer Of Pain". La cantante Noora Louhimo ci ha illustrato la genesi del primo lavoro senza il chitarrista Anton Kabanen e le aspettative per il prossimo tour europeo della band.
Articolo a cura di Mattia Schiavone - Pubblicata in data: 26/12/16

Ciao Noora, benvenuta su SpazioRock! Partiamo con il vostro nuovo album "Bringer Of Pain", che uscirà a febbraio. Le canzoni sono influenzate principalmente dal classico sound heavy metal, ma ci sono molti elementi diversi come orchestrazioni e melodie orecchiabili. Come vi siete approcciati al processo di songwriting per raggiungere questo risultato?

 

Questa volta senza Anton [l'ex chitarrista della band, NdR], quasi tutti abbiamo partecipato al processo di scrittura dei brani e quindi è stato molto interessante ed eccitante, ma anche molto diverso rispetto alla realizzazione degli album precedenti. È stato davvero bello vedere quanto ogni componente della band avesse da dare anche a livello artistico e quanto siano creative le persone nella band. Il nostro tastierista Janne è quello che ha lavorato maggiormente sui brani, scrive musica in modo davvero passionale e anche suo fratello Joona (che è il nostro nuovo chitarrista) ha lavorato su molte canzoni soprattutto quando erano ancora demo. Successivamente abbiamo lavorato tutti con Joona e Janne, c'erano un sacco di modi diversi di scrivere le canzoni, non c'è stata una persona che ha fatto tutto da sola. Credo che questa varietà durante il processo sia stata buona perché alla fine siamo riusciti a completare l'album.

 

Come hai già detto l'uscita di Anton Kabanen dalla band è stato un grande cambiamento per voi. Dopo il tuo ingresso nella band nel 2012 il sound ha accolto molti nuovi elementi, credi che questo stia accadendo anche ora con l'ingresso di Joona?

 

Credo che Joona abbia un grande senso musicale, gli piace creare melodie e realizzare grandi canzoni e credo che questa sia una buona cosa. Anche Janne, lui ha lavorato tantissimo alle orchestrazioni e questo accadeva anche quando c'era Anton nella band. Ma credo che con il passare degli anni abbiamo accolto sempre più diverse influenze. All'inizio quanto c'era ancora Nitte nella band [la prima cantante, NdR], il primo album "Steel" è stato l'inizio del viaggio dei Battle Beast e ha un sound molto ruvido, influenzato soprattutto dall'heavy metal più classico. Ma andando avanti credo che sia naturale per una band sviluppare il proprio sound e il modo di scrivere nuova musica. Anche ad Anton piaceva provare sempre nuove cose, combinare mondi diversi, non fare una cosa e rimanere bloccati su quella. Per esempio, è stato sorprendente sia per la band che per il pubblico quando "Touch In The Night" è stata scelta come singolo dall'album precedente, ma alla fine è stato un successo. Sono scelte molto coraggiose da fare perché non vogliamo per forza piacere a tutti i fan dell'heavy metal o di un altro tipo di musica, facciamo quello che vogliamo e questo è rock n' roll, ovvero fare le cose che ti piacciono. E anche ora senza Anton abbiamo cercato di tenere questo ideale, di fare quello che ci piace e quello che sembra buono a noi e questo si sentirà benissimo nel nuovo album e si vedrà negli show.

 

A proposito di questi nuovi elementi, nel nuovo album "Dancing With The Beast" è un brano molto diverso dagli altri. Come avete avuto l'idea per questa canzone?

 

"Dancing With The Beast" all'inizio potrebbe sembrare una canzone superficiale e quasi "da discoteca", ma in realtà ha un'idea molto profonda nel testo e può rappresentare la relazione con qualcuno di negativo ed è per questo che simbolicamente si chiama "Dancing With The Beast". È una canzone che è stata scritta da Janne, mi piace molto anche se non è heavy metal e secondo me mostra che Janne è in grado di scrivere un sacco di canzoni diverse. Per questo disco ha scritto pezzi come "Dancing With The Beast", "King For A Day", "Lost In Wars" e sono brani molto diversi tra di loro. Questa sua capacità di realizzare canzoni diverse è quasi un dono e nei Battle Beast vogliamo che queste capacità innate che abbiamo vengano portate in superficie.

 

A proposito di "Lost In Wars", in questa canzone c'è una collaborazione con Tomi Joutsen degli Amorphis. Come è nata?

 

Inizialmente avevamo chiesto a Joakim Brodén dei Sabaton se volesse cantare in una nostra canzone, ma non ha potuto a causa di vari impegni. Tra le altre valide opzioni abbiamo scelto di sentire Tomi Joutsen degli Amorphis, è uno dei miei cantanti metal preferiti e sono contentissima di essere riusciti a metterci in contatto con lui. È stato tutto molto semplice, Janne l'ha contattato, lui è venuto a trovarci in studio con la sua moto e abbia fatto il tutto, ci abbiamo messo poco. Sono davvero contenta del fatto che abbia scelto di collaborare con noi, avevamo proprio bisogno di quel sound in quella canzone, non credo che sarebbe stata completa senza la voce di Tomi.

 

battlebeastintervista2016

 

Molte delle vostre canzoni - anche nel nuovo album - sembrano scritte apposta per i concerti. Durante la fase di scrittura quanto è importante per voi l'impatto live di un brano?

 

Credo sia molto importante. Quando ascolto una canzone, anche se non è mia, voglio visualizzare come sarebbe dal vivo, sul palco. Oppure a volte mi immagino delle scene che si accompagnerebbero bene ad una determinata canzone. Per esempio quando Joona mi ha mandato la prima versione strumentale di "Bringer Of Pain", ascoltandola ho immaginato questo nuovo mondo e ho iniziato subito a scrivere il testo e la melodia ed è venuto subito tutto fuori. Per me è molto importante visualizzare tutto questo e il fatto che alla fine il sound somigli molto a quello che si avrà dal vivo. Poi ci sono diversi modi di intendere la questione, ma a me piace così.

 

Durante il vostro prossimo tour suonerete anche in Italia. Siete eccitati? Com'è stata la reazione del pubblico durante i vostri precedenti concerti in Italia?

 

Amo l'Italia e gli italiani! Amo il fatto che le persone mostrino i loro sentimenti con passione. Non ho assolutamente nulla di negativo da dire sull'Italia e gli italiani, tutte le volte che abbiamo suonato da voi è stata una grande e fantastica festa. Sia io che i ragazzi siamo davvero felici di tornare lì a divertirci con i fan e magari a conquistarne altri.

 

Il tuo timbro di voce è molto particolare e diverso da quello della maggior parte delle altre cantanti metal. Durante i tour è difficile riuscire a tenere la voce ad alti livelli per tutte le serate?

 

In tour a volte capita di influenzarsi, è una maledizione dei cantanti, si ammalano facilmente e questo ovviamente è un problema per il proseguo del tour. Ma considerando tutto questo, credo che alla fine gli show nei tour passati siano sempre andati bene, ovviamente non puoi salire sul palco e dire al pubblico "Stasera non sto bene." Sicuramente è dura affrontare un intero tour, specialmente se hai la febbre, ma alla fine ne vale sempre la pena. Spero che il prossimo tour vada via liscio senza febbre o raffreddori, mi sto preparando già da ora e sto facendo il possibile per poter arrivare in forma e fare tutti gli show perfettamente.

 

Negli anni precedenti avete accompagnato in tour band come Sabaton, Sonata Arctica e Nightwish, ma ora gli headliner siete voi. È stato importante per voi suonare con queste band così esperte? Cosa avete imparato?

 

Assolutamente! Le band che fanno tour da tanti anni sanno bene come funziona il tutto ed è stato fantastico sentire un sacco di storie e scoprire piano piano com'è la vita in tour. Fin dal mio primo tour, quando abbiamo accompagnato i Sonata Arctica, ho capito che ero nata per essere lì ed è stata una sensazione fantastica. Non riesco a spiegare bene come mi sono sentita, è stato come aver realizzato quale fosse lo scopo della mia vita. Abbiamo fatto il primo tour da headliner l'anno scorso ed è stata una piacevole sorpresa vedere che la gente veniva anche ai nostri show anche da headliner. È molto importante accompagnare band più famose anche perché in questo modo si ha la possibilità di adattarsi e di capire diverse cose prima di essere i veri protagonisti in un tour da headliner. Credo sia importante iniziare in questo modo e ora che possiamo fare tutto da soli sono molto orgogliosa di aver raggiunto questo risultato insieme al resto della band.

 

E questo è tutto, grazie mille per il tuo tempo! Vuoi lasciare un messaggio ai fan italiani?

 

Ciao! [in italiano, NdR] Sono Noora dei Battle Beast. Il nostro nuovo album "Bringer Of Pain" uscirà il 17 Febbraio 2017 e potete già preordinarlo, quindi fatelo appena potete. Vi amiamo, grazie per il vostro supporto, ci vediamo in tour!

 




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