La prima calata sul suolo italico dei Birthday Massacre era un evento che, onestamente, non potevo perdere per nulla al mondo. Vuoi perché ritengo la band canadese musicalmente folgorante, vuoi perché bisognava assolutamente verificare la presenza scenica che trapelava dai filmati bootleg di Youtube, non c’erano comunque davvero scuse per non affrontare la canicola milanese e dirigersi presso il Musicdrome martedì 21 luglio.
Ad aprire le danze della serata, i concittadini dei Birthday Massacre, ovvero i Raggedy Angry. Ora, non so esattamente che aria tiri in Toronto, ma è davvero notevole come la scena dark/industrial di quella città continui a partorire creature assolutamente interessanti, ed i Raggedy Angry non fanno eccezione. Band ovviamente visuale (e per accorgersene basta guardare come si era vestito il/la chitarrista Pressist) e teatrale fino all’eccesso (meravigliosi i momenti in cui il cantante Irvin Scabtree prendeva a testate le casse spia, oppure quelli in cui era impegnato a sodomizzare il chitarrista Uncle Daddy – il sottoscritto si chiede come faccia quell’uomo a possedere ancora i testicoli, se tutte le sere deve “subire” certi attacchi fisici da parte del cantante…).
Al di là di tutti gli orpelli – che comunque in una musica di questo genere sono estremamente importanti – a livello musicale la band non se la cava affatto male: il groove è decisamente più oscuro e rabbioso rispetto a quello dei Birthday Massacre, certo è che i Raggedy Angry hanno saputo scaldare a dovere il pubblico e rendere l’attesa meno snervante per il main act. Ovviamente, per il sottoscritto il clou della loro esibizione è stata la cover al silicio di “This Is Halloween”, celebre anthem della colonna sonora dell’ancora più celebre Nightmare Before Christmas, qui resa in modo decisamente malato e, per questo, in un certo senso ancora più delizioso.
Rapido cambio di palco, ed ecco arrivare finalmente i Birthday Massacre, con una Chibi ovviamente in sempiterna furuseru (= divisa scolastica nipponica, per questa occasione leggermente rimodellata sul modello occidentale) e Rainbow con capigliature sempre più ardite e, oramai, sempre più clownesco. Che dire della loro esibizione… è stata decisamente magnifica. Quello che si intravedeva dai filmati di Youtube è stato amplificato all’ennesima potenza: Chibi si conferma il rabbioso coniglio assassino smorfioso che è, e rasenta l’incredibile quanto quella ragazza sia in grado di coinvolgere il pubblico, giocando con le loro mani tese (come è successo su “Falling Down”), piuttosto che scendendo ad abbracciare ad uno ad uno tutti coloro che erano appaltati nelle prime file (come è successo su “Remember Me”). Il resto della band poi si muove saltando e dimenandosi al groove forsennato delle loro canzoni…e talmente scatenati sono stati rispetto alle dimensioni del palco del Musicdrome, che Chibi non ha potuto fare a meno di prendere, sulla conclusiva “Happy Birthday”, la tastiera di Owen in testa, ferendosi al sopracciglio e perdendo copioso sangue, tanto che sia il pubblico che il sottoscritto credevano, inizialmente, in un effetto scenografico a tema. Tutto questo, però, non le ha impedito di concludere il concerto da gran professionista, anzi: ha persino scherzato col pubblico sull’accaduto (tranquilli ragazzi: la manager al termine dello show mi ha assicurato che Chibi sta bene). Insomma, l’unica cosa negativa che posso scrivere sui Birthday Massacre in versione live è la fastidiosa abitudine del bassista O.E. di sputare l’acqua sul pubblico a spruzzo (ed il sottoscritto, che era in prima fila, è stato vittima della doccia almeno tre volte!!!).
La scaletta dello show è stata decisamente ottima: ha sorpreso l’inserimento dei due inediti dell’EP “The Looking Glass” (“Shiver” e la cover della celebre “I Think We’re Alone Now”), anche se a soffrire del tutto è stata la clamorosa esclusione dell’opener dell’ultimo album in studio “Walking With Strangers”, ovvero “Kill The Lights”. Certo, magari un paio di pezzi avrebbero potuto essere tralasciati (chi ha detto “Play Dead” e “Remember Me”?), ma tutto sommato davvero non ci si può lamentare. A livello di suono, devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso, visto che è stato semplicemente il concerto con i suoni migliori che abbia sentito nell’ultimo anno. Niente batteria coprente, perfetto bilanciamento delle chitarre e tastiere sempre giustamente in primo piano. Se devo criticare l’acustica a tutti i costi, averi giusto alzato leggermente il volume della voce, e allora sarebbe stato davvero tutto più che perfetto. Fa davvero piacere scrivere questo report, la mattina dopo l’evento, senza quel fastidioso fischio nell’orecchio dovuto a frequenze mal bilanciate e mischiate insieme. Complimenti quindi all’uomo del mixer!
Per quanto riguarda il pubblico, c’è da dire che un concerto in città al chiuso il 21 di luglio non è che propriamente crea le condizioni ottimali per una partecipazione di massa, tuttavia i Birthday si portano a casa un numero di presenze che si può quantificare in un discreto 200 unità. Il pubblico, tuttavia, si è dimostrato tanto maturo (che bello, niente spintoni e prevaricazioni tutte italiane così tipiche del fandom bimbominkioso! – si prega di ricercare il termine “Bimbomikia” sulla Nonciclopedia, grazie), quanto piuttosto freddo. Sarà che io sono abituato al delirio, ma a far battere le mani ed urlare la folla spesso ci doveva pensare la band, quando il gesto dovrebbe nascere spontaneamente. Ciononostante, i Birthday parevano davvero soddisfatti del responso dell’audience, quindi contenti loro, contenti tutti! Ah, una curiosità: la visualizzazione dei Birthday Massacre è talmente potente, che non ho mai visto così tanta gente accorrere in massa al banchetto del merchandise…credo che davvero nessuno, ieri sera, sia uscito con niente in mano, segno che il materiale della band è tanto difficile da trovare, quanto richiesto dai loro fan.
E voglio menzionare, prima delle conclusioni, anche l’organizzazione ed il locale: storici sono i ritardi del Musicdrome, ma ieri sera lo show è iniziato con soli 30 minuti di ritardo, quasi completamente recuperato dalla precisione svizzera della crew delle band che ha allestito tutto il necessario in pochissimo tempo.
Che altro resta da dire… sono estremamente soddisfatto di questa esperienza: coloro che si sono persi i Birthday Massacre dal vivo farebbero bene a rimediare alla prima occasione utile, perché lo show che questi ragazzi sanno imbastire è davvero intenso, divertente, travolgente…molti altri aggettivi, ma non “emo”, a dispetto di quello che potreste intuire dalle foto (capirete il senso di questa frase non appena pubblicheremo l’intervista in esclusiva che abbiamo realizzato a Chibi – stay tuned!). Credetemi sulla parola.
Si ringrazia Michela Cortinovis per il materiale fotografico.
SETLIST BIRTHDAY MASSACRE:
Intro – Before Dark
Red Star
Goodnight
Falling Down
Unfamiliar
Play Dead
Weekend
Shiver
To Die For
Lover’s End
Remember Me
Video Kid
Violet
Looking Glass
I Think We’re Alone Now
Walking With Strangers
Encore:
Blue
Happy Birthday